Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

20 BEATRICE CÈNCI ordinava a Marzio prendesse . certo uomo di paglia, e lo portasse in: sala dove mettevano capó le cainere • delle donne e del fanciullo: egli poi trasse Nerone in altra stanza, lo aizzò, lo inasprì, e poi, spalancato allo improvviso uscio, lo av- ventò contro l'uomo di paglia.: Il cane, cieco di rabbia, si lancia a balzi :contro il simulacro , e lo .strazia latrando disperata. - mente. Il Conte traeva maraviglioso sollazzo a contemplare le prove di cotesta belva, e a Marzio, che gli si era accostato, così favellò: — Questo è il figlio della mia prf4.1ilezione, come disse la voce sul Giordano; . e lo • educo, a Dio piacendo, a. difendermi dai nemici, ed anche dagli amici in ispecial Modo dai miei, figli ; dalla consorte più diletta anCora,, ed anche un po' da te — e toccava la spalla al cameriere —.mio lealissimo Marzio. Così empita di spavento e di terrore la casa tornò alla stanza, dove la natura,: vinta dalla ..spossatezza, lo costrinse a breve sonno e interrotto.: Quando si alzò era torbido in vista. ho fatto mal S.OIDIQ Marzio.... mi • son sognato che stava a mangiare co', miei defunti. Questo• denota morte vicina. Prima però.- ch' io vada a 'mangiare costà, bene altri, Marzio, bene altri • mi avranno preceduto ad ,apparecchiarmi la tavola. — Eccellenza, sono giunte lettere dal Regno per cavallari apposta. Il Conte sporse la mano per riceverle,. Marzio continuava: — E di Spagna col corriere ordinario; le ho messe tutte sul banco dello studio. — Bene: andiamo. . , E .sorretto da Marzio accompagnato da Nerone, si avviava allo studio. Sorgeva appena un magnifico, sOle, di agosto, il quale tingeva in oro co'giovanetti raggi l'azzurro emisfero. Unica gloria, dac-:, chè la viltà nostra ci ha tolto perfino, quello, che sembrava a Perdersi impossibile—il sentimento della nostra abiezione.. bio.t. Oh come grandi hanno da essere le . nostre colpe e la tua ira,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==