Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XII. - DELLO ASINO 197 Qui tolse i suoi ferri dai quali pendeva una calza mezza fatta, e si mise a proseguirla con molta prestezza; ma chi I' avesse osservata poteva accorgersi di leggieri, che nella sua mente si formava un pensiero dolente come nei suoi occhi adagio adagio andavano crescendo due lacrime, e le lacrime e il pensiero proruppero in un medesimo punto; però che gittando smaniosa da parte e ferri e calza, esclamò: — Sicuro eh! se qualche disgrazia fosse avvenuta a cotesto povero uomo, non avrebbe altrimenti bisogno di calze nè di solette E perchè non ne avrebbe più bisogno? o che forse tutte Ie disgrazie rendono inutili le calze? E qui stesa la mano riprendeva i ferri., cacciandone uno dentro al bacchetto. — E poi, proseguiva, o morto o vivo, le calze a qualche- duno saranno sempre buone... Intanto riponeva in tasca il gomitolo del refe. — Buone per qualche poverello di Dio,... ed anche per me... Diciamolo a gloria del vero. Verdiana aveva pensato a se dopo il curato e la sua cavalcatura, dopo il prossimo, dopo di tutti; la sua carità si era estesa fin dove poteva estendersi, e dalla periferia ritornava al centro. Per altra parte col medesimo amore d' imparzialità dobbiamo aggiungere, che le sue mani non si erano mostrate mai tanto sollecite come quando ebbe avvertita la probabilità che le calze potessero rimanere per se. Allo improvviso l' aria dintorno rintronò dei ragli di Marco. Verdiana corse alla finestra, e di là dalla siepe le comparvero entrambi i cari capi del Curato e dello Asino: non già che volesse mettere l'uno a front3 dell'altro; Dio ne liberi! Ma alla fine se al curato non potevano negarsi meriti grandi, anche l' asino aveva i suoi; e per di più il curato, come Marco, non aveva bevuto la luna. Bevuto la luna? Così almeno crederono un tempo in casa del curato, e fuori; ' poi per le persuasioni di lui Verdiana incominciò a concepirne qualche dubbio; ma in quanto a Giannicchio non ci fu verso a farlo ricredere, e lo avrebbe giurato anche sotto la corda.

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