Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. X. - IL CONVITO 1'77 matura: in me la tenacità della vecchiezza... Amami dunque, Beatrice,— bella... e terribile fanciulla... amami. — — Padre! se vi affermassi che vi odii, io non vi affermerei il vero; che io vi tema, neppure. -lo vedo che il Signore ha creato in voi un flagello come la fame, la peste e la guerra, e questo flagello egli ha rovesciato sopra di me. lo piego, senza mormorare, la testa ai suoi misteriosi decreti; onde sfiduciata di ogni soccorso umano vie più mi accosto a Dio, e confido le mie sorti nella sua misericordia. - Padre, per carità uccidetemi! Qui la desolata si prostrò davanti al Conte a braccia aperte, quasi aspettando il colpo. Perché Beatrice balza in piedi allo improvviso, e si avviticchia intorno alla vita ,del padre suo? Perché con ambe le mani gli cuopre la testa? Perchè ha spinto fuori un grido di terrore, - ella che non teme niente, il quale risuona di eco in eco nelle stanze più remote dello ampio palazzo? Marzio, che inosservato era rimasto nella sala , udendo le parole che svelavano Più apertamente il disegno infernale di Francesco Cènci , si era accostato pian piano tenendo nelle mani un vaso pesantissimo di argento;l'e'v, ate le braccia con quanto aveva di forze, accennò spezzargli il cranio; - e lo facea, perché il Conte, improvvido stava come tratto fuori di se a contemplare la diviha fanciulla. Don 'Francesco, commosso al grido e agli atti di Beatrice, levò involóntariamente la faccia al cielo, e gli parve vedere, e vide certo, uno sfolgorìo balenargli su gli occhi ... . Ah! fosse il fulmine tanto tardato di Dio? Cotesta idea durò quanto un lampo, ma comprese una eternità di -tormento per quelanima scellerata. Non per questo il fiero vecchio si scosse; e assicurato in breve, volse le torbide pupille dintorno a se e vide- Marzio, che impassibile ordinava i vasi sopra la credenza. - Marzio tu qui? — Eccellenza! -- Tu qui?. — Agli ordini di vostra Eccellenza. 23

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