Partito repubblicano italiano - Una battaglia che continua

Cristiana deve moralizzarsi e porre un limite all'invadenza dei suoi uomini, nello Stato, negli Enti, nei Comuni, nelle Provincie. La critica aperta e serena, l'opposizione democratica dei repubblicani, a questo punto, può giovare anche alla D. C., che altrimenti può correre il rischio di perdere definitivamente la coscienza del lecito e dell'illecito, e darsi a ,pericolose avventure, come Bempre avviene a chi ha in mano troppo potere. ~gliorare la Repubblica Ma difendere la Repubblica non basta. Bisog.n.a p.erfeziO?ULrla e migliorarla. E come? Innanzi tutto i repubblicani vogliono che la repubblica sia organizzata accordando ai Comuni e alle Regioni l'autonomia necessaria. Il Comune, cioè l'amministrazione del paese o della città in cui vivi, dev'essere messo in grado di funzionare con meno intralci e intromissioni dell'autorità governativa e con maggiori possibilità finanziarie raggiunte dividendo meglio le tasse, che i cittadini pagano, fra Stato e Comuni. Alle Regioni, poi (eioè, per intendersi, l'Umbria, il Lazio, le Marche, l'Abruzzo, la Toscana, ecc.) dev'essere accordata quell'organizzazione autonoma, prevista nella Costituzione, per consentire loro di trattare gli affari e di regolare gl'interessi che riguardano solo i cittadini della Regione stessa senza dover aspettare che tutto venga fatto (tardi e assai spesso male) da Roma. I Repubblicani peraltro sono favorevoli all 'autonomia dei comuni e delle regioni non solo per ragioni di buon funzionamento amministrativo, ma anche perché le amministrazioni· comunali e regionali permettono ai cittadini una partecipazione e un controllo assai più diretti ed efficaci di quelli 15

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