Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

-9e le altre pene e censure ecclesiastiche, fulminate dai Sacri Canoni , dalle costituzioni apostoliche , e dai decreti dei Concili i generali, specialmente del Tridentino ( sess. 22 , cap. 11 de Reform. ) da incorrersi senza bisogno di altra dichiarazione da coloro cbe in qualsivoglia modo ardiscono di scuotere il potere temporale del romano pontefice , e quindi dichiariamo esservi di già miseramente incorsi tutti coloro , i quali a Bologna , Ravenna , Perugia , e altrove osarono coll' opera, col consiglio , coll' assenso , c per qualunque siasi altro modo , di violare , perturbare ed usurpare la civile potestà e giurisdizione nostra , e di questa S. Sede, e il patrimonio di San Pietro. Intanto, mentre spinti dal debito del nostro officio siamo costretti , non senza grave dolore dell'animo, a dichiarare e promulgare tali cose , commiserando alla lagrimevole cecità di tanti figliuoli , noi non desistiamo di dimandare umilmente , e istantemente dal clementissimo padre di misericordia, che colla sua onnipotente virtù affreUi quel giorno così desideralo, nel quale possiamo nuovamente accogliere con gioia fra le paterne braccia questi figliuoli nostri ravveduti , e ritornati al proprio loro dovere ; e vedere redint.egrato in tutti i nostri pontificj Stati l' ordine e la tranquillità , allontanatane ogni perturbazione. Sostenuti da tal fiducia in Dio, siamo eziandio confortati dalla speranza che i principi d' Europa , siccome per lo addietro, così ora altresì pongano di comune accordo e sollecitudine ogni loro opera nel difendere e conservare intero questo principato temporale nostro e della S. Sede , importando sommamente a ciascuno di loro che il romano pontefice goda pienissima libertà , affinchè si possa debitamente soddisfare alla tranquillità di coscienza dei cattolici che dimorano nei loro Stati. La quale speranza

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