Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

-78versale. Questa riflessione mi faceva temere , che essendo per gl'imperscrutabili Divini Giudizj tolto alla Santa Sede il dominio temporale, la Provvidenza intenta sempre alla conservazione della sua Chiesa, andasse preparando quei combiamenti di Stati e di Governi , che rendessero un' altra volta possibile , e senia gravi inconvenienti , che .il Papa , benchè suddiLo , reggesse e governasse l'intero gregge de' Fedeli. Mi confermava in questo timore il pensiere , che' dal tristo e doloroso avvenimento della cessazione della Sovranità de' Papi poteva il Signore cavarne altri c non leggeri vantaggi per la sua Chiesa ; pensava che la perdita del Dominio temporale, e della maggior parte de' beni ecclesiastici avrebbe fatta cessare o infievolire almeno quella gelosia , e quel mal talento, che si ha ora dappertutto contro la Corte Romana e contro il Clero ; che i Papi sgravati dal pesante ·incarico del Principato temporale, che por troppo li obbliga a sacri ficare una gran parte del tempo così prezioso in negozj secolareschi , avrcbbcro potuto rivolgere tull' i loro pensieri , e tutte le loro cure al Governo Spirituale della Chiesa; che m~ncando alla Chiesa Romana il lustro e la pompa dell' onorificenza , c l' incentivo dei heni temporali , sarebbero entrati nel suo Clero quelli soltanto , che bonum opus desiderant, c non avrebbero dovuto in avvenire i Papi avere nella scelta dei loro Ministri e Consiglieri tanti riguardi allo splendor de' natali , agl' impegni de' Potenti, alle raccomandazioni e nomine de' Sovrani, per cui può dirsi spesso delle promozioni Romane : Multiplicasti gentem, sed non magnificasti laetitiam ; che finalmente neJle consultazioni per gli affari Ecclesiastici, tra i motivi che si presenterebbero per prendere , o per rigettare una risoluzione, non avrebbe avuto più

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