Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

- 69Imputato 1. di avere rubato dal cassetto di uno scrittoio, esistente nell'Ufficio di quella Vice-Prefettura ed a danno del sig. Vi1,1cenzo Spalazzi , scrittore addetto alla medesima, la somma di lire cento quaranta cioè la metà di questa in due o tre volte distinte d' epoca indeterminata , ma precedente il giorno 3 ottobre scorso , e l' altra metà in detto giorno 3 ottobre, verso i<" ore cinque pomeridiane , mediante insalizionc ossia scalala d' una finestra e rottura dell'accennato cassetto. 2. Di avere su i primi di dicembre p. p., mentre trovavasi fuggitivo in Ancona , alterata e falsificata la propria carta di sicurezza , cambiando in selle il vocabolo sei che ne indicava Ja valitura ad oggetto Jj prorogarsi di un mese la facoltà di girare liberamente nel regno , facoltà che per la detta carta di sicurezza cessava col giorno 2 novembre suddetto. Quale atlo di accusa e relativa sentenza di admissione furono letti in pubblica udienza. Sentiti gli esami e dibattimenti ch'ebbero luogo nella pubblica udienza d'oggi 14 febbraro 1812, e pe' quali vennero osservate tutte le formalità, prescritte dal codice di procedura penale. Sentito il sig. Anfossi regio procuratore g·enerale nelle sue conclusioni sull'esistenza del fatto e sulla colpabilità, colle quali ha addomandato che sia dichiarato essere il nominato Filippo Nardoni colpevole del crimine e del delitto , dei quali venne accusato. Sentito l'imputato Nardoni , il quale assistito dal sig. Gio. Battista Martini suo difensore nominato, ebbe l' ultimo la parola. Chiuso il dibattimento pel giudizio sul fatto e sulla colpabilità. Ri tiratasi la Corte per deliberare nella camera del Consiglio , c propostesi dal sig. F. F. di presidente le

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