Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

.~.Jfentre era sotto il torchio il .quarto foglio di queste nostre considerazioni , ci 'giunse la seguente lettera , che crediamo scritta da un sacerdote , che aveva letto già stampat1: i primi due fogli. Signor mto Ho inteso dire, che Ella si occupava di scrivere sul proposito dell' Enciclica ed Allocuzione di S. Santità e sull' argomento delle Censure ecclesiastiche che in quelle si dicono incorse da motori, fautori, e consiglieri dell'insurrezione nelle provincie dello Stato Romano. Io sono un po' grossolano e vorrei ch' Ella mi fos se cortese d'un pò di spieg·azione sopra un punto che io uon valgo a comprendere. Se ho bene inteso la citazione del Tridentino Concilio , Ses. 22 c. t 1 , lo Stato Romano sarebbe un beneficio ecclesiastico accordato per il sacro ministero della Chiesa, e del quale il Papa sarebbe solo il beneficiato pro tempore; e quindi le censure e gli anatemi ecclesiastici colpiscono ipso facto coloro tanto laici che ecclesiastici che contribuiscono ad alienare o menomare questo patrimonio della Chiesa o dei poveri. Ora nel 18!,.8 S. Santità, sentito l'unanime parere di tutti i Car·dinali, decretò lo S~aluto del 13 marzo e accordò i consigli deliberanti, alienando per tal modo una porzione di sua Sovranità 5

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