Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

- 48 _, essere così terribile, così profonda, così radicata, così universale l'ira pubblica verso quel regime, che non temiamo di asserire che se l'armata francese si allontanasse da Roma , c se il paese Lutto rimanesse abbandonato a se stesso senza averlo·reso prima libero, cd italiano, senza averlo fallo partecipare alle sorti migliori che si llreparano alla nazione , suonerebbero in tutto lo Stato le nuove campane di un altro vespro siciliano sul partito clericale. Un'a minaccia fatta alla corte di Roma dalla Francia , di r iti rare le sue truppe, con divieto a quelle degli · austriaci napoletani di entrarvi, avrà un valore immenso ; pcrchè Ja polizia del cardinale Antonclli sa bene di quale natura sicno , c come sieno stati governati i fedelissimi ed amatissimi sudditi ·; sa bene che la paziente aspettazione ornai è diventata furore.; che i cittadini dcgli stati romani moriranno piuttosto combattendo anzichè. vivere sotto un governo che , portando il nome di cattoli co c di mite , è espressione di terrore c di sangue. Quando questa eletla e generosa parte d'Italia è c'osì crudelmente cd ingiustamente oltraggiata e calunniala nei due alli che esaminiamo e che furono fatti sottoscrivere a Sua Saqtità da quell' indegno ministro che si chiama il cardinale Antonclli , essa ha dritto di parlare , essa ha dritto di mostrarsi qual' è , t:.io~ generosa ed oppressa , e di rimandare i suoi nemici , cioè il Cardinale Antonelli e i suoi governanti, fra i carnefici c gli oppressori. Iddio punì un altro ministro, non meno indegno del cardinale Antonclli , il card inale Caraffa : chi sa che non abbia riservato i fulmini dell' ira sua anche per questo nuovo Caraffa e ehe il giorno della giustizia non abbia a venire anche I)er esso , che di tanto obbrobrio ha coperto la Chiesa '? Inchiniamoci riverenti ai decreti della Provvidenza , e speriamo.

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