Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

-35stimaudoli così ignoranti da 'supporre che nel 1859 non si sappia che gli invocati giuramenti , non avendo nulla di comune col dogl)la, non ponno creare ostacoli at Pontefice stesso nelle transazioni politiche alle quali le necessità degli eventi l' obbligassero. Infatti quando nel 1797 i commissarii di Pio VI mossero per Tolentino , a trattare col generai Bonaparte , il Papa disse loro - fate che non sia toccata la fede ; sul resto cedete. -Ed infatti il 19 febbraio 1797 Pio VI cedè alla repubblica francese Avignone ed il contado Yenosino; e rinunziò alle provincie di Bologna, Ferrara, Forlì, e Ravenna, senza riserve di sorta alcuna. Forscchè Pio VI non era legato dagli stessi giuramenti di Pio IX? Il generai Bonaparte, stipulando quel trattato , ebbe tale avvedutezza che con l' articolo XV Il , facendo cedere dalla Repubblica francese tutti i dritti che aveva sopra non poche fondazioni religiose esistenti in Roma e in Loreto, ottenne che la S. Sede rinunziasse per sua parte a tutti i beni allodiali che possedeva nelle provincie cedute, perchè non si potessero mai dall' astuzia clericale accampare pretese di sorta. Pio VII poi, ascendendo al trono dei Papi , non solo non protestò contro le cessioni di Pio VI , non solo non reclamò per i violati giuramenti, ma confermando il trattato di Tolentino, rinunziò col seguente Concordato a favore della repubblica italiana, ad una gran parte dei dritti ecclesiastici , già es~rcitati dai Papi nelle provincie cedute. Sebbene il Concordato sia noto alla diplomazia, e a tutti coloro che sono versati nella storia , noi lo ristampiamo qui , per istruzione universale, e per mostrare al pubblico che alle odierne dottrine della corte di Roma opponiamo non le teorie dei libertini , ma i fatti dei Papi c della Chiesa. Lo diamo nella traduzione ufficjale stampata

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