Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

- 12affetto compartiamo a voi ed al vostro gregge l' apostolica benedizione, auspice della celeste beatitudine. Dato in Roma presso S. Pietro il dì 18 di giugno dell'anno 1859, del nostro pontificato il decimoquarto ». I giornali italiani e stranieri hanno riportato ancora una Nola diplomatica, che essendo scritta per ordine di Sua Santità, è come il complemento di questa materia. E quindi la riportiamo nella sua integrità. « È nolo ormai che dopo la ribellione della Toscana, gl'intrighi che avevano agitato Bologna ricominciarono vigorosamente. Erasi formato in quella città un club rivoluzionario che, ad istigazione d'una potenza estera, preparava una sollevazione. Si profittò deJia partenza degli Austriaci, il 12 giugno, per eccitare quel movimento. Si cominciò con grida sediziose , con assembramenti armati; con portare bandiere e coccarde tricolori. La moltitudine si riunì dinanzi al palazzo del Legato e ne fece scomparire le armi pontificie , nonostante la disapprovazione degli onesti cittadini, la quale trovossi soffocata dagli schiamazzi dci faziosi. In mezzo a quel tumulto popolare , una deputazione , scelta fra i principali ribelli, recossi dal cardinal Legato , ed , in nome del popolo di Bologna , gli dichiarò audacemente ch'essa voleva offrire la dittatura al Re Vittorio Emanuele e partecipare alla guerra dell' indipendenza. In presenza di simile insulto fatto alla autorità pontificia, il Legato , al cospetto di tutte le persone che lo circondavano , protestò solennemente contro quegJi atti di violenza, e ritirossi a Ferrara lasciando una protesta scritta. Quest'esempio di tradimento venne imitato da Ravenna e da tutta la pt·ovincia, come a Perugia , mercè

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