Petr Kropotkin - L'agricoltura

5 - In ogni modo - lo veclre~o in breve - è da considerarsi come innegabilmente dimostrato che se Parigi e i due Dipartimenti di Senna e di Senna e Olse s'organizzassero domani in Comune socialista, in cui, tutti lavorerebbero; avvenisse pure che dal di fuori ognuno rifiutass~ _di spedir loro un solo sestiere di ·fromento, un solo capo di bestiame, un solo ' ·canestro di frutta, lasciando loro il territorio dei , due dipartimenti; ciò non di meno produrrebbero da_ soli non•che il grano, la carne ed i legumi occorrenti, anche tutti i frutti di lusso in tale quahtità da soddisfare a tutta la popolazione cittadina e rurale. Sògg'iungiamo inoltre èhe il dispendio totale di lavoro umano sarebbe assai minore dell'attuale impiegatq ·a nutrire la stessa popalazione col gntno proveniente dall' Auvergna e dalla Russia, coi legumi prodotti dalla grande coltivazione qua e colà, cui frutti maturati al gran sole delle regioni del settentrione. - Egli. è d'altronde evidente che la nostra P!'etesa' non si estende a sopprimere tutti gli, scambi, a chiedere che ogni regione s'applichi a produrre precisamente ciò che nel suo clima si ottiene solo - con una coltivazione più· o meno artificiale. l\fa ci· preme rilevare che la teoria degli scambi, quale oggi' si professa, è singolarmente esagerata, talvolta inutile, spesso nocevole._ Raffermiamo, ,per- cli più, che non fu mai tenuto conto del lavoro dei yiticoL- ·tori del mezzogio1~110,nè di quello dei contadini russi od ungheresi per la produzione del grano, ,per quanto fertili siano i loro prati ed i loro cau1pi. Coi processi attuali di coltivazione estensiva, faticano assai maggiormente di quanto sarebbe necessario

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