Ignazio Cantù - Gli ultimi cinque giorni degli austriaci in Milano

48 al cor.tlitto cogli altri , armalo di fucile, esposto al pericolo coò1e chi non avesse nessun legame colla società, colla famiglia, c so che dovette molto al caso l' esser salvo in quella gio rnata. Gloria di nuovo al conte Borromeo! c ai degrri suoi figli ! D'un tratto cessano dal fuoco le guardi e di poli?.ia , nessun compare per un buon t ra tto di tempo, C[Uiucli dal balcone spingono fuori la bandiera bianca segnale di pace. C' era a temer· tradimento? non erano molti gli italiani fra gli assaliti? wm potevano crucsti ave r prevalso sulla volontà dci commilitoni? Ecco P opinione generale; al comparir d unque della band iera hiallca tutta la moltitudine gridò: viva! bene! <~ u.u migliaio di pezzuole bianche s' agitarono in segno di corrispondenza da tullc le fines tre della \' ia . Sicuri ci cacciamo innanzi per .correre a tnre nell'opinione i più forli, s' era tutta ado11era la co' suoi agenti contm il Borromeo a darlo per t1 11 a\'81'0, ambizioso , f'onfidando nell' indi sposizion e cl11~ supponeva avesse il popolo inoperoso o alramato conu·o i Signori. La casa Borromeo si st;, ora riedifi - cando; e bi sogna dire che i l pr·oprietario , fe1· nw nei suoi dirir.ti, abbia voluto oc~: upa r tu tta l'area di sua upparlenenztt. La polizia fe' dtllllllle scrivere sulle muraglie Iii quel palazzo: -isp ifi ('l Ueg11o e poi 1101• cedi 1111 1m Imo ? ·

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==