Ignazio Cantù - Gli ultimi cinque giorni degli austriaci in Milano

36 l•iccule imprese, uou gudcvallO che ddlc ardue. E auclacissiuw fu l'assalto alla Corte, occup:!la da molti uorniui e difesa dai caunoui. Le barricate oltr'esserc ostacolo al nemico iuvadeute , cra rto opportuno riparo ;gli ardili, che più c più c da tullc le parti si scnàvano coutro il ,pahzzo, fìudrè tra il fuoco l' rhbcro nelle rnaui. La hwdiera tricolore sventolò da tutte le facciate della Corte cbe, carnbi.audo dcstiuo, è oggi detto Palnzo twzionp]c. L'arresto di a'kuui couuncssi di polizia, e de' più IJ ulurii) fra cui Sicardi e GariwLcrti~ COlllprO\'Ò .il generoso conteguo· della nostra popolazione. Fcl mali da tali cbe fo rse avevauo patito per opera lorq , il popolo avrebbe voluto sJìJgare sopra di essi l'odio da grau tempo rcpre.sso, e fame spt!lfllaria veudctta; wa la miglior parte della cittudiuauza, ferma a nou toHerar vigliuccheria di sorta, li · consegnò affatto illesi al palazzo Borromeo, c eli là a più analogo ritiro. Commessi mcuo sigqificanti: due Zamp.ra padre c figlio , un Rasirii , erano ricovera ti in casa Trivulzi insieme a molti soldati prigiouieri, a guardie di pulizia, a ladri, a spie rigorosamente custoditi. Mancava però il pezzo più itnportaule, il Do1za, il falso annunzio della cui morte aveva due giorni iuuam.i chiamala a giuja uni.. versalc tutta Ja ciuà. · Stava .l3olza riutanato iu uu flcuilc di cui

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