Melchiorre Missirini - Di ventotto statue in marmo ...

"""'f2 =- Gladiatore moribondo: chi pose con tanta veritl1 e dignità in forme colossali il Galileo assorto nella contemplazione delle celesti meraviglie, merita effigiare l'immagine di colui , che siede maestro di quanti intendono a quella pubblica prudenza, condannata dai delusi idealogisti di splendide utopie, e assolta dalla tracotanza, o abbjezione del volgo. Lo scultore significhi nel macero aspetto del suo protagonista, nell'intensi tà del ciglio, nelle sagome del le forme, gl'indizj delle sue sventure, del sottile suo genio, e della profondità de' suoi ascosi pensamenti. 5.° Commessa allo scultore Grazzini fu la statua di Lorenzo il Magnifico. Il Grazzini ottenne già lode massima per un suo basst)-rilievo prezioso, rappresentante Penelope, che fra Proci sospende il canto delle prodezze di Ulisse. Ma con questo modello di Lorenzo Egli ha vinto sè medesimo. Sorge il Magnifico appoggiato ad un busto di Mincrva, come colui che tolse in protezione i Sapienti, e segui per esso quella Sapienza, che da Platone si rallegrò d'immagini celesti. Nondimeno il vero sapere di Lorenzo stette nello ammansare gli uomini coi miti studi, c con ogni via di spargere doni e spaventi acquistare possanza. La statua segue quest'ultimo concello. Una

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