Volontà - anno XI - n.7 - luglio 1958

tentativi dittatoriali tla parte degli oltran• 1.isti. Ma il lato tragico-comico è che tuttn questa bra,·a ge11te (ad eeee1.ione degli a• narchici e dei comunisti) vuole l'Algerin fra11cc8c. L'accordo tra di CS!Ì sarebbe re– lativamente facile se non vi fosse un'Alge• ria con degli algerini, i quali 8embrano de– cisi più che mai a 11ucciare i loro aeeolari 11pogliatori, tanto 8e sono capeggiati da un aocialisla quanto 8e sono capeggiati da Charlca la Grandeur. La calma del popolo france8e è aolo ap• l"uentc; sta maturando un profondo mal• conlcnto causalo dal crescente costo della vita, dal rallentamento della costruzione di alloggi (di cui vi è una grande urgenza), dallo 11per1•erodi miliardi caMato dai do– dici anni di guern ( in Indocina e in Al– geria), A questo bi11ognaaggiungere che il popolo ha la convinr.ione d'e.Mere alato l!Ì· 11tematicamente ingannato perché sempre gli è 1111110 detto che la guerra d'Algeria sarebbe terminata vittorioaameote in bre– ve tempo, mentre ora non ne vede la fine. In compelllO il servizio militare ai allunga e le cartoline annuncianti deeessi di mili– tari incominciano ad cMCre più frequenti. Blanc Mani!, 25-5-1958. G. M. Sebbene con ritardo pubblicl,iamo que– sto pa,io di una lellera di un nodro corri- 1pomlente perché ,erve anch'euo ad ill1i– mi11are un a,peUo della complicoti.laima ,i– t1w:ione che ha portato agli avvenimenti del 13 maggio e all'avvento al potere del gene• raie De Gaulle. Si è p"rlato di dì,er.:ione dei lavoratori, tli mm1ccm:a di re1i1ten:a del popolo dopo il put8Ch dei militari e dell'auto• ele::io,1e al governo dell'uomo del miracolo. Questa indifferenza ed auenteiimo davanti a /aui tanto graci ,i ,piega anche con il di,gwto che il popola ientiva ormai per gli uomi– ni di governo, per tuui i politit;i, che ,i erano mo,trati inct1paci, ineui e abili 1ol– ta11to 1iell'ingmrnt1re il popolo ,teuo. Non tarò certamente De Ga11lle che pa– tri, trovare uno rapida 1oluzione alla cri,i /rance,e perel1é la cri,i /ranceu ,i chia• 408 ma ,opratutio Al&eria. L'integrazione del– l'Algeria alla f'rancia promeua da De Gaul– le, iarà malto cli/ficile ie non impouibile e po; si $O che gli. algerini ùi ge11c• raie non vogliotto neppur /lentir parlnrc d'integrazione, ma e/1iedono l'indipenden:11 e parlono dell'odiollO occupante. dell'op• pressore, nello 1teuo modo con cui i /rance,i parlavono dei tedeichi durante l'occupazio– ne negli onni dell'ultima guerra, E bi.Jog11u riconoicere che i metodi adoperati i" Al~ geriu dalla Francia non aono iWti migliori di <Juelli dei tc,leic/11', I /umi della gra,ule.:zn !tanno ottene– brando il cervello ,li molti /rance.ii . Augu– riamo alla Francia, e quindi all'Europa. e quindi a noi, che De Coulle non ,i meuo 111/lallrada della gran<Je::a iu clli ,i ern meoo llitler. Che fo fine di Hitler poua trattenere chi iembra già malato di. fallici di srarn/e:.::a. Mistificazione del primo maggio La giornata era urt1111en1e molto bella ed anche la mani[eAtuione si può dire che C riuscita bene: grande corteo con molte bandiere di tulle le sezioni e molti car– telloni reclamanti la diminuzione del prez– zo della vita, delle lasse, delle SJ)C!C J>er gli armamenti, delle ore di lavoro, case per i meno abbienti e altre l'ichie11te di e11trema neceuitii. Tutte rivendienioni molto giuste, for– mulate anche dai vari oratori nei loro di– acorsi, ma che lasciano, purtroppo, il lem• po che trovano, 011 anni si chiedono, dn anni si vive in attc11ache siano 11odiah.ttc e sempre si rimane delusi. Un argomento, poi, che venne trattato nei disconi del pri– mo maggio (u quello clclle e.lezioni che ci 11ar1nnodomenica pronima contro e l)ro le ape.se mililari. Può darsi che come nelle due 1•recedenti elezioni vengano rellpinle, ma intanto chi C al governo fa poi quello che più gli piace. Nel comi1.io della mal• tinata ci fu anche un oratore di Iingu11 italiana, il licineae prof. V., che ai 11oftcr• mò più che altro 11ulle elezioni poliliche italiane.

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