Ezio M. Gray - Germania in Italia

......29 - monetarie d'Italia, sulla produzione agricole d'Italia, sui nostri luoghi di concentramento dei parchi di bestiame non trasmetteva - è chiaro - un piano segreto di sottomarino, non consegnava allo Stato Maggiore Germanico la copia del piano di mobilitazione scoperto nella cassaforte di un generale, come poteva farlo una mondana tedesca che per ordine del suo governo ne fosse diventata l'amante (come avvenne nel '70 ai danni di un ministro della guerra- in Francia); ciò è chiaro; ma il banchiere o l'industriale sapeva bene che anche le sue informazioni agricole, industriali, finanziarie passavano all'archivio dello Stato Maggiore Germanico al capitolo e< Italia »; sapeva bene che esse diventavano vere rivelazioni militari preziosissime nel caso in cui una fortunata invasione tedesca nella valle Padana avesse permesso al Comando tedesco - in base a quelle informazioni - di affamare l'Italia e di rifornire sè stesso nel modo più pre~iso, più pronto, più co11]pleto.Sapendo questo come lo sapeva, l'uomo di finanza o di industria o di scienza calato tra noi esercitava lo spionaggio come una qualunque spia segreta racimolata tra i déc<tVés, le mondane o i diplomatici. Per completare il quadro che è tutto tedesco e che nessun altro popolo ci può fornire non tanto perchè nessun altro popolo ha la potenza organizzatrice, (ha il fattore organizzazione, per dirla con l'Ostwald) come l'ha il popolo tedesco, quanto perchè nessun altro popolo ha la volontà (si potrebbe dire la manìa) annessionista che spinge la Germania a ritenersi offesa e lesa dalla stessa esistenza di altri popoli che non sognino loro massimo bene il piegare il collo sotto ·il tallone tedesco - per completare il quadro, dicevamo, occorre aggiungere una pennellata non semplicemente decorativa. Abbiamo riconosciuto che, accanto allo spionaggio, buona parte dei 72.000 tedeschi accampati in Italia alla fine dell'anno scorso (quando cioè erano già diminuiti della metà) esercitavano davvero con zelo ed assiduità le loro apparenti professioni. Ma tra essi ve ne erano moltissimi che avevano sì una professione, quella di camerieri, di trattori, di negozianti di curiosità, di barbieri, ecc., Illa la esercitavano disattentamente o almeno la Biblioteca Gino Bianco

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