Luigi Einaudi - Preparazione morale e preparazione finanziaria

-6toria; poichè senza buoni servizi logistici, senza una amministrazione ben provveduta, anche il migliore esercito non può fare lungo cammino. Ma denaro non vuol dire forza bruta del metallo oro ed argento. Guardisi cosa accade nella guerra odierna. Quasi nessuno Stato belligerante spende dell'oro sonante; anzi le riserv_e metalliche degli istituti d'emissione vanno dappertutto aumentando. Il che vuol dire che gli Stati spendono non il denaro materiale, ma la fiducia che essi hanno saputo conquistarsi in pace presso i proprii concittadini. Da questa fiducia sovratutto traggono i mezzi per ottenere le merci, le derrate, le armi, i servizi di cui hanno bisogno. Certo bisogna che merci, derrate, armi, servizi ci siano nel paese e si continuino a produrre mentre la guerra si svolge. Questa è la vera condizione preliminare che l'economia pone alla guerra: l'esistenza di una massa di beni materiali suffi· cienti alla sussistenza dell'esercito e della popolazione; insieme con la deliberata volontà di tutti di ridurre al minimo i consumi pur di far durare a lungo le riserve esistenti. Ma lo Stato non trae dal possesso di danaro contante metallico i mezzi per procacciarsi le provvigioni che si suppongono esistenti e sono necessarie all'esercito. Li trae sopratutto dalla fiducia dei cittadini e da una buona organizzazione del credito. La guerra valorizza I pro• bleml monetari e de• prezza I problemi so• clall. E' questo un fatto monetario, di importanza capitale, che importa mettere bene in chiaro. Tutti questi fatti monetari sono oltremodo suggestivi e, sebbene appaiano tinti agli occhi del pubblico di una vernice antipatica, sono in realtà profondamente e sanamente commoventi. La guerra ha la virtù di idealizzare anche il vile metallo e di fare Biblioteca Gino Bianco

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