Giuseppe Antonio Borgese - Guerra di redenzione

-5ra. Queste calunnie non toccano i liberali interventisti, tanto più, se, come gl 'iscritti ai gruppi nazionali-liberali, si mantengono e0uidistanti da massoneria e da clericalismo, nè possono venir sospettati di francofilia. L'autorità delle cose chè dico viene dunque dalla novità dell'uomo e del partito, dalla loro poca o nessuna ambizione di conquiste pratiche, dalla loro libertà da ogni legame. Io non posso dire, per esempio, di essere stato recisamente antitriplicista o di essere stato sempre irredentista. Al contrario. Debbo confessare senza nessuna vergogna, anzi, spiegherò più tardi, in certo modo vantandomene, di essere stato come la gran maggioranza degli italiani triplicista con certe cautele e di essere stato anche anti-irredentista. (I) •E la cagione del! 'uno e dell'altro passato mio, che qui francamente -confesso, a me pare che sia evidente. Il grave peccato originale delia nostra unità e della nostra libertà nazionale è, come ognun sa, nel fatto che noi non abbiamo avuto forza sufficiente per costituirci da noi. L'aiuto francese, materialmente preponderante, è stato il nostro primo peccato, la nostra prima debolezza, è verso la Francia nqn potevamo poi contenerci che in uno o in un altro di questi due modi : o ricambiando il servigio, oppure pagando di sonante ingratitudine. Giacchè la nostra prima necessità consisteva nel sentirci del tutto indipendenti e sottratti a ogni protettorato. Non ci è riuscito (più per colpa della Francia che per colpa nostra - se in simili questioni valesse la pena di cercare le colpe) di ripagare il servigio: abbiamo dovuto diventare ingrati. Mancò alla Francia la genialità di riconoscerci suoi pari. Dovemmo dunque divenirle ostili : donde la necessità della nostra adesione ali 'alleanza austro-tedesca, alleanza che avrebbe potuto svolgersi fa. vorevolmente ai nostri interessi, contro la leggerèzza di quelli che parlano della Triplice come fosse un individuo, qualcheduno con quel naso e quegli occhi, mentre è invece un fatto storico che si è andato svolgendo e trasformando, acquistando facce e aspetti e significatl (I) Si vedano ad ogni modo i primi capitoli della terza parte nel mio libro Italia e Germania, Milano, Treves, 1915. B•blioteca Gino Bianco

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