Giuseppe Antonio Borgese - Guerra di redenzione

- 26 - sia, come sarebbero protettori dei Caillaux in Francia, come sarebbero protettori delle rivoluzioni romagnole in Italia ( 1). In quarto luogo bisogna dire, ed è la cosa p1u essenziale, che dell'ordine ce ne importa solo fino a un certo punto. Bisogna anche avere il coraggio di dire questo. L'importante non è che tutto vada per una strada liscia; l 'importantè è che ci sia creazione di energia autonoma. Noi italiani l'esperienza dell'ordine straniero l'abbiamo fatta per tre secoli. Certamente gli stranieri che ci hanno dominati èrano molto più ordinati e sapienti di noi (tanto è vero che hanno comandato in casa nostra). Il che non vuol dire che quando se ne sono andati ci fosse in Italia un ordine italiano. Ciò significa che il vero ordine nazionale si conquista per mezzo di esperienze autonomç da una nazione libera; che· lo straniero non ce lo può dare in nessunissimo modo; ci può darn la frusta e il poliziotto, non l'ordine e la coscienza. L'ordine se Io prepara ogni nazione colla sua triste esperiènza, non coli 'assoggettarsi a un padrone. E questo è dimostrato da qualsiasi çlementare nozione di storia. Cioè : quali sono questi grandi popoli che si dicono ordinati e organici? Si è tanto parlato in questi ultimi mesi della necessità dell'ordine, che oggi non si vede altro che sotto la specie dell'ordine tedesco, e si è dimenticato che Roma ha ordinato definitivamente il suo dominio mondiale circa nel tempo in cui più feroci erano le risse civili nellç strade stesse della città. Noi italiani siamo sempre stati tali. Ed anche nel Medio Evo abbiamo creato una delle più grandi civiltà del mondo con i tumulti quotidiani rielle strade dei nostri comuni. La Francia del 400 avrebbe benissimo potuto lasciarsi comandare dagli inglçsi se avesse dovuto giudicare della necessità di rinunciare alla sua indipendenza in base alla incapacità dei suoi re e feudatari di mantenere 1 'ordi!ìe in paese. La Francia era disordinatissima, e ha (l) S'è ricordato recentemente che Bismarck avrebbe, per sua confessione, aiutato un moto insurrezionale repubblicano in Italia, se Vittorio Emanuele avesse ceduto alla tentazione di soccorrere Napoleone Ili. B•bhotecaGino Bianco

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