Giuseppe Antonio Borgese - Guerra di redenzione

- 12non sospetto di amare il gran pubblico, sentì il bisogno di eccitarlo con una notizia almeno parzialmente falsa, per avere quell'atmosfera che servisse a muovere l'esitante re di Prussia verso la guerra. E poi, ciò chè riguarda la storia dei mesi di estate e di autunno di quest'anno nessuno di noi certamente è in grado di raccontarlo; ma chi non si avvide di casi di esitazione, di pencolamento, di oscillazione, di terrore troppo palesi, perchè si possano ridurre ad apparenze ingannevoli di una decisionè ferma e incrollabile fin dai primi giorni! Vi sono stati fatti pubblici (accenno senza perdermi in minuzie) come le tardive dimissioni del ministro Grandi, e come certe manifestazioni eccessivamentè neutralistiche e troppo curanti degli interessi degli albergatori da parte del marchese Di San Giuliano, che dimostrano come una certa esitazione vi sia stata in alcuni momenti; e chi sa la natura del presidente del consiglio, (che senza dubbio è un uomo dèi più puri e più alti, forse il più adatto a reggere in questo momento l'Italia, ma, appunto perchè puro come un homo novus, relativamente inesperto delle tumultuos~ complicazioni de!l 'ambiente politico romano), può farneticare eh 'egli, sentendosi gravato da un còmpito enormemente più grave di quello chè egli abbia potuto sperare o temere nel momento in cui saliva al potere, abbia pensato di governare l'Italia ch'egli ama comè un gregge che in qualunquè momento si lasd guidare, in qualunque modo e in qualunque senso? è possibile che uomini di questa dirittura e di questo entusiasmo considerino come cosa senza nessunissima importanza lo stato d 'animo che si va creando nella nazione e il suo slancio o la sua nacchezza? e che questa nazione, nata da uno svolgimento di idee libere, sia qualche cosa di simile alla Persia dell'antichità o a uno qualsiasi degli stati despotici dell'Asia, dove c'era (e anche per l'Asia si esagera dicendo così) una sola testa pènsante, e tutte le altre si piegavano al giogo? Non è mai avvenuto nella storia europea che una grande decisione si sia formata in consiglio di ministri. Il consiglio dei ministri formula questa decisione, la quale deve essere prèparata da tutta quanta la storia e da tutto quanto lo svolgimento idèale della Biblioteca Gino Bianco

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