Pensiero e Volontà - anno III - n. 12 - 1 agosto 1926

' PENSJ·ERO E VOLONT A Anno III. - N. 12. • ·e asella Postale N. 411 • Roma, 1 ° Agosto 1926 C h- i _a r i m e n t i I. E poi? Il mio articolo del N. 10 « Demoliamo e poi? >> ha lasciato perplesso qualch~ coIDtPagno, forse ll)erchè scuoteva delle vecchie abitudini. mentali, o. forse piuttosto perchè io non sviluppai abbastanza il mio pensiero e . . . r1uscn oscuro. Cercherò di spiegarmi meglio. C'è, ll)er esempio, il compagno Salvatore Carrone il quale im.magina, nientedimeno!, ch'io, dopo o durante la rivoluzione, vorrei conservare, provvisoriamente, gendarmi, tribunali, galere e tutto l'apparato repressivo dello Stato; e getta il suo grido d'allarme contro _questo modo d'intendere la Rivoluzione, eh; ci lascerebbe nel circolo vizioso : la reazione che provoca la rivoluzione e la rivoluzione che sbocca in una nuova reazione. E giustamente osserva che « La rivoluzione IJ.)UÒ essere guidata da uomini di cuore, di buon senso e volenterosi di fare il bene, ma a poco a poco attorno a questi buoni si infil tra no torbidi el<;n1,enti che avendo una vasta rete di accòliti spar~i nella nazione, accerchiano i buoni e fatalmente li ~odestano, o questi per reggersi al 1 potere tradiscono la rivoluzione, adoperando per la bisogna appunto il gendarn1e, e il tribunale coi suoi acces- . .. sorn ».· Perfettamente d'accordo, ed io non ho mai detto cosa diversa .. Io dico che per abolire il gendarme e tut .. te le istituzioni sociali maleficb e bisogna sa· pere che cosa vogliamo sostituirvi, non in un domani più o" meno lontano, ma subito, il giorno stesso della demolizione. Non si distrugge, realmente e permanentemente, se non quello che si sostituisce; e rimandare a ,più tardi la soluzione dei !Problemi che si presentano coll'urgenza della necessità sarebbe dare- alle istituzioni che si pretende abolire il Biblioteca Gino Bianco tempo di rifarsi della scossa ricevuta ed imporsi di nuovo, forse con altri nomi, ma cer to colla stessa sostanza. Le n:ostre soluzioni potranno essere accet .. tate da un.a parte sufficiente della popolazione ed avremo fatto l'anarchia, o un passo verso 1' anarchia; o potranno non esser coIDII)rese ed accettate •e allora la nostra opera servirà per propaganda, e poserà innanzi ~1 grande pub-... blico il programma del prossimo avvenire. Ma in ogni caso delle soluzioni nostre dobbiamo averle: soluzioni provvisorie, rivedibili, e correggibilj semll)r~ al lume dell'esperilenza, ma necessarie se non vogliamo subire passivamente le soluzioni degli altri, limitandoci alla poco proficua funzione di brontoloni incapaci ed impotenti.· A proposito di gendarmi io citavo il caso del satiro e dicevo della necessità di provvedere a metterlo nell'impossibilità di nuocere. Il Carrone sembra propendere 1 per il linciaggio. E' una soluzione primitiva, selvaggia, che ripugna alla mentalità moderna, ma è una soluzione; e varrebbe sempre meglio che la beata fiducia ch,e quelle cose, fatta la rivoluzione, non avverranno più, o il magro espediente di rimandare il problema· ai .. neipoti. Senonchè avverrebbe, come è semavvenuto in casi simili (ed anche recentemepte a Roma ed altrove) che la folla irritata, commossa, non sapendo con chi prendersela, si scaglia chi sa su quanti poveri diavoli i1 ndicati al suo furore da donne rese isteriche dallo sdegno e dalla paura. E allora la gente calma invocherebbe l'intervento della polizia, di una qualsiasi poliz~ professionale-.. che a sua volta . molesterebbe molti innocenti e d'abitudine norn riuscirebbe a trovare il colpevole. Che cosa bisognerebbe dunque fare? Persuadere la gent€ che la sicurezz.a pubblica, la difesa della incolumità e della libertà di ciascuno deve essere affiaata a tutti; '

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==