Pensiero e Volontà - anno III - n. 12 - 1 agosto 1926

PENSIERO E VOLO,NTA' --- --- ------· rivolgere contro il sistema antiorganizzatore. E badi inoltre l'Adunata .. che .non vuole es· sere accomunata con gli individualisti, alla natura ,di queste sue ,obiezioni, che sono le .medesime e non altre che quelle degli individ1~alisti; essa incautamente si accomuna a questi da se stessa~ senza riuscire affatto a din1ostrare che io avevo ti0,rto. Mi si fa notare fra l'!altro. che ccle mino· , . ranze nominate a dare un indirizzo alla maggioranza organizzata non [POSSonoche rispecchiar•e ì1 loro i)ersonale punto di vista che snesso non risponde alle esigenze della m2ggioranzan. Giustissimo,! Ma l'obiezione non riguarda l.e associazioni anarchiche, le quali non danno a nessuna ·minoranza l'incarico di fissare l'indirizzo da seguir.e, rn.a questo se lo fissano da sè col diretto interv,ento di tutti. Se vi sono commissionj, segr,eta~ii, ecc. questi han semplice ufficio esecutivo e di collegam,ento, senza alcuna attribuzione che (come· dicevo J>altra volta) le sovrapponga o imponga ai grul)!pi ed agli individui, senza m,ezzi materiali per trasformarsi in autorità di fatto, e senza che alcuno sia obbligato di seguirne il iparere, qualora ne esprimano uno sotto la· pr,o,pria esclusi via responsabilità. L'Adunata vuole ch'io ricordi « le gaffe prese da certi organizzatori» e le conseguenze derivatene o che p.otevan derivar.ne. Ne ricordo q1 sicuro, non ,escluse le mie !. . . Pretende forse l'Adunata ch,e gli anarchici, organizzandosi, diventino 1 perfetti? Oppure che essi siano perfetti solo se restano disorganizzati? Questo no di certo, 1 perchè òi gaffe non lievi lontane ,e r,ecenti ne ricordo parecchie anch~ di anarchici antiorganizzatori, - compresa qu,alcuna ultima, 'cui forse allude l' AdunataJ che si cerca, è vero, oggi con mez.zi discutibili di buttar tutta sulle spalle dell'organizzazione (che invece ne fu cotD.jpletamente immune), mentre la si dovè solo· ad un certo ~1umero di anarchici emigrati di tutte le tendenze agenti per loro conto, fra cui non pochi e no-n ignoti an tiorganizzatori. In quanto all'altro episodio di non so quale comitato parigino 1 pr,o Sacco e Vanzetti, cui una organizzazione anarchica si sarebbe rifiutata di partecipare, può darsi eh' essa abbia fatto male; ma io ignoro la cosa cui anche l'Adunata accenna apjpena di volo, e non potrei interloquire dopo sentitane una sola versione. Del resto non mi pare ch'essa a·bbia raipporto col .nostro argom,ento nè che . ' provi gran che: ripicchi di quel genere d~ · plorevoli sem,pre, purtroppo sono freq~enti Biblioteca Gino Bianco .. fra persone e grup 1 pi qi tutte le tendenze, quando l'ambiente è •da troppo tempo _turba· to ,da discordie e polemiche ·esasperanti. 11a non voglio entrare in queste [)Ol,emiche che s1 fanno all'estero, sia perch:è certe cose ' le oonosco tro[)pO poco e m,eno ancoria le con,oscono i lettori; sia perchè è evidente in esse l'influenza di questioni personali d'ogni s pec1e; sia perchè non di tutto qui da noi ?i potr,ebbe parlare con· l'am,piezza dovuta; sia perch-è, ·infin,e, l'organizzazione nostra ~ra gl~ anarchici italiani emigrati è appena a1 suoi primi tentatìvi e ancora non vi esiste in modo definitivo ed organioo> a quanto mi con· sta. Ma io spero che essa si costituisca sta:bilmente ,e presto; e tocca a quegli· anarchici ch·t! credono utile non so1,o in teoria l'org~- nizzaziont:, il d1mostrare coi fatti la bontà del loro metodo, adottandolo senza tergiversazioni e senza farsene stornare da preoccupazioni ,personalistiche o da oprortunismi di quiet,o v1v,ere, come senza lasciarsi trascinare dalla fog.a !Polemica e d1alla smania di ritorsione oltre quei limiti di reciproco rispetto che può rendere possibili accordi e rapporti di •buon vicinato anche con altri anarchici con cuj vi sian dissensi •d'idee e di metodi. Nè 1a pat1ra d1 sbagliare d~ve trattenere dall'.andar per la via eh.e si crede buona. Solo chi sta fermo non 111ciampa ma1; ecr errori non ne commetton mai solo quelli che non fanno nulìa, tranne che criticare gli altri che ca1nm1nano e ch,e fan qualche cosa. Ma lo star fermo e il no,n far nulla non è forse il peggior-e degli errori e la gaffe più madornale? LUIGI FABBRIP. S. - Avevo già scritto quanto sopra, quando un- .amico mi ha mostrato il Monito di Parigi del 17 luglio u. s. con un altro articolo cc Mit•o e Anarchia » contro l'unionismo, in cui si riporta uno dei brani miei già comin,en tati dall'Adunata e se ne tenta una confutazione. Sono già stato troppo lungo più sopra ,e non mi diffonderò, anche perchè rnolte cose che dicevo all' .A. dunata valgono per il Mo nito. Per ciò lascerò da parte la questione se la socjetà, l'associazione sia (co~ e dice il Monito) un fatto che cc esiste per sè indi,pendentemente dalla voloatà individuale, come l'esistenza della neve sulle Alpi ,e del Vesuvio nel golfo di Napoli ». Io penso eh€, al contrario, ni una società o associazione esisterebbe senza il concorso della

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