Pensiero e Volontà - anno III - n. 11 - 1 luglio 1926

P.ENSIERO-E VOLONTÀ Anno Ili. - N. 11. • CasellaPostale N. 411 • · Roma, 1 ° Luglio 1926 ... Michele ' Bakur1_in (20 maggio 1814 - 1° luglio 1876) Oggi scade il 50'n° anniversario della morte di Michele Bak unin, e gli anarchici di tutto il Mondo commemorano, nei modi che le circostanze permettono, il grande I rivoluzionario, colui che noi tutti conside. riamo come il nostro padre spirituale. Io vorrei riprodurre qui alcune delle pagine più efficaci e più caratteristiche di Egli stesso soleva dire che bisogna avere il diavolo in corpo (le diable au corps); ed egli l'aveva davvero, nel corpo e nello spirito, il Satana 1~ibelle della mitologia, che non conosce dei, non conosce padroni e non si arresta mai nella lotta contro tutto ciò che inceppa il pensiero e l'azione. Io fui bakunista, come lo furono tutti i lui; e sarebbe il migliore e più. utile tri-· miei compagni di. quelle, ahimè ! ormai buto alla sua memoria. Ma quelle pagine, ardenti di fede e di speranza, coi tempi che corrono sarebbero certamente seque- , strate ed io le avrei ristampate i';lvano. I lettori dunque, dovranno contentarsi della mia povera prosa, pur cosi inade • guata alla rievocazione di un tanto uomo. ' Sono cinquant'anni che Bakunin è morto, quasi cinquantuno anni da quando io lo vidi l'ultima volta a Lugano già colpito a morte dall'infermità e ridotto l'ombra di se stesso (egli mi diceva tra il serio ed il faceto: « Caro mio, io assisto alla mia dissoluzione »), eppure il solo pensare a lui riscalda ancora il mio onore e lo riempie di giovanile entusiasmo. Chè questo fu sopratutto il gran valore di Baknnin : dar la fede, dar la febbre dell'azione e del sacrifizio a tutti quelli che avevano la ventura di avvicinarlo. ·b io ca n • 1a CO lontane generazion~. Oggi - e già d~ lunghi anni - non mi direi più tale. Le ideo si sono sviluppate e modificate. Oggi trovo che Bakunin fu, nell'economia politica e nell'interpetrazione della storia, troppo marxista ; trovo che la sua filosofia si dibatteva, senza possibilità d' uscita, nella contr3'ddizione tra la conceriione meccanica. dell'universo e la fede nell'efficacia della volontà sui destini dell'uomo e dell'umanità. Ma tutto questo importa poco. Le teorie sono concetti incerti e mutabili; e la filosofia_, fatta gen~ralmente di ipotesi campate sulle nuvole, ha in sostanza poc~ o nessuna influenza sulla vita. E Baku. nin resta sempre, malgrado tutti i possibili dissensi, il nostro grHnde maestro ed il nostro forte ispiratore. Di lui è sempre viva la critica radicale del principio di autorità e ~elio St~to rhe ]o incarna; viva è sempre la lotta contro . . , ..

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