Pensiero e Volontà - anno III - n. 10 - 16 giugno 1926

PENSIERO E VOLONTA· 289 __________ _;.. _______________________ -----.-------'--·- - . P. J. P ro.udhon (Continuasione vedi num. 9) Fotto la sorveglianza di un tutore ·acca·demic4 e bisontino che in Quel tempo era M. Droz dell'Istituto; uomo serio. severo, limitatis&t·· mo; già· nutrito nelle d0ttrine di Oondillac, lt> professava come se fosse stat,) ai tempi a! Luigi XVl. e sapeva d'3l resto dissimulare il ritardo che lo metteva ·allo stato di mummia tra i suoi cont~mporanei• con una convenevolezza perfetta e con t1uella tipica onestà, d\ · ru i· pur troppo, . allontanandosi dal secolGi X:VII, si -rerde lo stampo. I borghesi bisontini vennero in aiuto del giovane concittadino, .in quel tempo oc0upato. come al solito, in un lavoro di mecca,nica letteraria, all'uso di uno \icrittore cattolico. Naturalmente el'ano alla ' ricerca di un bravo ~iovanc .. 8tudiosu e rive• rente · verso tutte le autorità èostituite, e ve-• den dolo al servizio di pubblicazioni ecclesiastiche gli suppongono sentimenti religiosi, docilità ad ogni prova ; trattavasi solo di pettinar lo. di vestirlo. di renderlo amabile, e di spingerle, tra ~li accademici di Parigi; nessun dubbio che $arebbe stato poi collocato, decorato, pensionato, e chi sa 1 Forse un giorno nominato tutore accademico di nuovi pensionarìi, colla pacifica longevità dell'antico FontenellP, Il giovane operaio accetta immediatamente il concorso. presentando. un Saggìo di grammat1 ca neneralP che lodato per lo stile, le idee e la lena, gli vale la pensione triennale d1 1500 franchi all'anno. Eccolo a Parigì al ' . _ cospetto di M. Droz. in mezzo agli accademici. Gli ottimi bisontirii n:on potevano commetter~· più madornale sproposito; avevano introdotto nel santuario della sapienza ufficiale il suo più crudele nen1ico. il nuovo G. G. Rousseau con· cento anni di esperienza e di pro- ~resso. La capìtàle lo muove a nausea: quella smania per. i piaceri. Quella sensualità in ogni cosa. quelle affettazioni trasformate 1,, abitudini. senza contare gli scandali perpetui, gli strappano parole che ·si direbbero copiate dal filosofo ginevrino, se la profonda differenza dei tempi non le subordinasse alle urgenze di una lotta. Egli non può. perdersi in · visioni solitariè, nè idealizzare con orgo glio _ozioso una virtù misantropica: non ha j] tempo di mettere in musica La Devin ,lu v~llage. nè dì prendere le curve della N oWvelle H èloise, nè ei;tli esce dalle braccia di Madama Varrens e pensa a fare, come Saint Preux. n · ·br oi ·ca·Gino Bianco • pedagogo· nella casa del marito di un'ex sua · amante .. Nel 1840 le idee si impigliano nello ingranaggio degli affari, delle Camere, del Governo, delle questioni sul capitale, sql lavoro, sulla rendita, sui salarii; gli operai si ridestano, le promesse del 1789 acquistano nuo vo senso, i br~ccianti vogliono fatti e non parole. e alle proteste di Rousseau succedono le parole d'ordine di un'insurrezione. E Proudhon non è l'Emiiio artefatto, creato a fo1·z;J, di caìcoli e di consigli. reso l'uomo de la natura a causa di prospettive sceniche, di continuo combìna.te da ,1u mentore che lo dirige persino nell'amoreggiare; no, egli è l'Emilio che esce dalla fabbrica. colla barba1·a virtù del paesano e con gli interessi della rivoluzione . Chi vuol conoscerne il cuore legga la sua., forse unica. lettera d'amore, scritta a una fanciulla forzata a vivere a Lucerna in somma povertà. « Considerate (le dice) ciò che vedete in torno a, voi : non sìete voi dolce, casta, laboriosa., onesta 1 Come accade che voi abbiate appena di che vivere, nel mentre che innnum.erevoli prostitute sfoggiano un lussc, sfronta.to 1 Vi spiegherò questo mistero. Dio ha voluto che Quando il male e il vizio fossero giunti al colmo fra .gli uomini, fossero i burni che ne soffrissero i primi affinchè si ri- . . svegliassero e s'opponessero all'onda sul punto di sommerger li. Vi sono centomila giovani in Fraucia che come me hanno giurato di compiere questa missione, e tosto o tardi sa- ' pranno vincere o morire. Spetta agli uomini di cuore il combattere con la testa e col braccio; ma voi povera tanti ul la pregate Dio che ci accordi l'inte_lligenza e l'audacia, che bene.- dica il nostro ardore, e che faccia trionfare la nostrtii causa n. Per quanto egli fosse officialmente de>cile e . rispettoHo. ognuno comprenderà come simile pupillo dovesse riuscire insolito e strano al suo tutorP. accademico. Presto M. Droz gli riconobbe Una forza incontestabile,· ma un'jndomabile tendenza ~l paradosso; se lo vide sfuggire da ogni la.to. perfinc, nell~ innocentissiil.La filologia, e lo ~asciò a se· stesso con la distra.- zione parigina che tiene luogo di tolleranza (' che À la sola libertà dei francesi. L'Istituto di Francia gli accordò una menzione onorevole per una Memoria su le cate- ~orie grammaticali; ma qÙando l' AccademiAi di Besancon propose un premio sull'utilità. della celebrazione della domenica, cominciò a,d inquietarsi vedendo spuntare in lui quel cri· stianesimo sospetto che tende all'ateismo del- , l'eguaglia.nza e sconcerta maliziosamente i ve-

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