Pensiero e Volontà - anno III - n. 10 - 16 giugno 1926

PENSIERO E VOLONTA' 237 -------- « Il cinismo era una difesa contro il sentimentalismo che ripugna al :µiio ideale virile. Ma io sarei desolato se la mia vita ~i .riduçesse a una rigorosa esecuzione di un piano e se non avver • tissi in me difficile a dominare, nei momenti , più difficili, il tumulto della vita e l'ansia degli affetti. « Il senso del fato - non come punto di partenza ma come indifferenza .alle vicende - quan- , . do si è sicuri di sè. Non mi importano i risultati perchè li accetto coine misura della mia azione, di me (un'altr~ misurazione della volontà •sarebbe ~ompliJOata e impossibile) Bisogna essere se stessi dappertutto. Naturalmente non si deve essere- isterici e si può essere tranquilli solo tJe non si cercano delle oonf erme. La concezione della vita come serie di ,esami è stupida: tutto si . riduce invece all'aver credito. al non aver hisogno di esami perchè si è qualcosa· (si intende sempre socialmente) ». ~CO due brani tolti da una lettera priva:ta, inedita, scritta nel 1920. .Al1ph'essi sono molto significativi: ' « -. . Lavoro perchè cred,) all'immanenza della vita e della storia, per-chè sento di, realizzare così in me la legge universale; perchè credo che, volendo migliorarci e farci seriamente generosi in questo nostro mondo dobbiamo rinunciare a tutto ciò che è troppo personalmènte interessan• te, troppo en1pirico e limitato: dobbiamo sacrificarci non inutilmente e rumorosamente, ma silenziosi, ogni giorno, all'opera nostra che, per quel che vale, diventa appena esce da noi, appena si estrinseca, patrimonio di tutti ... « ... Rinunciare per offrire tutto a chi di noi non si curerà a ci negherà persino nell'atto in cui imparerà da noi quel che potevamo insegnare. E tuttavia .non fermarsi nella rinuncia perchè il nostro spirito non è nulla, è· viln1ente• . . miserando·se per un. momento si astiene da quell'attività che è un dovere, oonse.rvàre il senso deHa responsaoilità per tutto, questo è l'eroismo tragico. perohè silenzioso, perchè umile e sconosciuto, dell'uomo moderno ... » Quest',altre par-0le erano contenute in una letteI."a che scriveva nel 1919: « . .. Bisogna lottare con noi ad ogni istante per non perdere neppure un'occasione di agire, per martellare su tutto e su tutti, per costruire la nostra Yita. Mi accorgo che la mia conoozione ·della vita è in contr~sto oon trop.pi; quasi con tutti. E questo mi incoraggia anche più a non essere indulgente verso me stesso... ». ' . ' , ~--i ioteca Gino Bianco E. KAUFFELD: La scuola ali' aperto nella foresta. - ( La Coltura Popolare, di "Milano. - u. 4 di aprile 1926) L'A. dà relazione sopra :una scuola all' ùperto . in piena foresta, che può servire d:'indi-cazione per la risoluzione .avvenire di uno dei tanti problemi che si nferiscono all'insegnamento, all'educazione- e aJl'igiene. La scuola sorge nella città di Dudelange, n~l Granducato di Lussemburgo, grande centro miner.ario e metallurgico di quel paese. La scuola sOTse nel maggio del 1913, per permettere ai f.anpiulli gracili di compiere. gli studi scolastici senza nuocere alla loro salute, ma anzj migliorandosi e irrobustendos1. Gli allievi, maschi e femm;.neJ sono scelti dal medico della scuola fra quegli allievi di terza, quarta, quinta, sesta classe le cui cattive condizioni di salute si31no già state precedentemente constatate dal medico sco1astic0 deJla città. Sono tubercolotici non contagiosi, bronchitici, linfati<:i, rachitici, scrofolosi, anemici, affetti da. malattie di cuore o da denutriz'ione. La preferenza è data sempre ·ai 1più bisognosi. La scuola s'apre nei primi giorJ1i di maggiò e tennina alla fine di settembre. I fanoiullì vi sono ammessi 1n tre gruppi successivi; solo i più deboli la trequentano durante tutta la sta. . gione. Il totale per ogni anno è ,generalmente di 90 allievi. Avendo quest'opera carattere prevalentemente sanitario, a capo di essa vi è il medico. Oltre all'occuparsi delle ammissioni e at decidere dei fini della cura egli dà la giusta direttiva aU'igiene ealla colt·ura fisica degli allievi; ne sorveglia l'esecuzione e ne constata i risultati, ridige la scheda sanitaria e L()ntrolla anticipatamènte il m,enit, di ogni settima~a. Egli visita la scuola due o tre volte al~a settin:.ana, sorvegliando ogni cosa con instancabile abneg.ò,. zion~ e oon bontà paterna. La scuola all'aperto è situata in piena. fore"' sta, a du€ chilometri dalla città: le boscose· alture alle quali si addossa la , tengono riparata dai vent,i. I viali d~l contiguo parco pubblico n~ rendono l'accesso facile e comodo in qualsiasi tem"' po. In un recinto d'un ettaro e mezzo di superficie, fra antiche magnifiche quercie, .sorgono alcune costruzioni dalle mura ga.ie e chiare, dal tetto rooso mattone. Esse sono: 1. - La Scuola baracca (18 per 6 per 4) mol. to arieggiata e ben venti1ata, in cui si fa lezione qu.ando il tempo è brutto Questa costruzione comprende l'aula di studio che può venir riscaldata, l'atrio col telefono, lo spogliatoio, l'anticam€:ra, . il gabinetto del n:edico e lo studio dell'Jstitutrice. I

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