Pensiero e Volontà - anno III - n. 10 - 16 giugno 1926

, 230 PENSIERO E VOI;ONTA' più, tipo e disposizione di luce per evitare malattiP. e difetti oculari. E basterebbero l'uso dei guanti e una buona areazione per diminuire la diffusione del carbonchio. le cui vie di penetrazione sono escoriazioni della pelle, ferite e simili e la respirazione di polveri di carderia della lana, di cernita di stracci, ecc.. ecc. (1). Così pure basterebbe diffondere l' apparecchio che sostituisce il così detto _«bacio della morte» dei tessitori, cioè l'aspirazione del filo del anale si vuole l'uscita dalla na- . vetta , per din1inuire il contagio sifilitico che ha nelle labbra screpolate un grande veicolo. Vi sono, dunque, molte malattie del lavoro · che sono evitabili con più igienici ambienti, mezzi e metodi di lavoro. Certe statistiche vanno considerate in rapporto agli orari, alle condizioni di lavoro più che in rapporto alle malattie del lavoro, che in molti casi da quelle condizioni derivano o t.rovano il n1aggior incentivo. Così è di 1nolte malattie delle risaiole. Quando si pensi che molte di ·esse, un mese dopo il parto, riprendo1;10 'il lavoro spingendone - la durata fino a dieci ore, si capisce che siano abbondanti le metrorragie tra le puerpere. Un caso tipico dell'incertezza con la. quale procede, per certe categorie di lavo- .. ratrici, è quello del tabagismo, ossia dell' azione tossica della nj cotina. Secondo alcun t s utori esso porta a frequenti acorti, secondo a.Itri ad una mortalità infantile nel primo anno di vita maggiore dell;:i, media, ed altri invece, negano qualsiasi influsso nel campo d~lla fecondità e dellaJ gravidanza. L'alta mortalità infantile, che spesso viene citata in rapporto allJintossic~zione materna, coincide con conçlizioni di povertà o con atrofie o distrofie scheletriche. Per n1olto t.empo l'alta mortalità dei ba1nbini illegittimi ed espostt si spiegava con l'eredità sifilitica e tubercolare, le condizioni eccezionali della gravidanza, ecc. méntre la causa do1ninante era ed è nell'allattamento artificiale. L'allattamento materno invece dell' artificiale ha dato resultati buoni anche nei casi in cui i bambini. nascono affetti da sifilide congenita e la madre è sifilitica. Concludendo, possia1no dire che le attuali condizioni del lavoro non assicurano alla ope1 aia nè la sanità psichica nè la fisica. Dobbiamo r1 conoscere ·eh~, migliorata la societa, (1) Le spore del <'arbonchio possono conservarsi perfino vent'anni tanto nel terreno quanto nelle pelli, nelle carni, nelle lane, nelle corna, ecc. degli nnimali morti. Neppure a covcia uccide ]e spore, pér cui le lavoratrici di crini animali, di spazzole, di corna, ecc. corrono pericolo. BibliotecaGino Bianco la vita dell'operaia sarà n1olto diversa e migJiore. Ma io rin1ango fern10 nel cosiderare cinico accademismo quello che indica alla donna di oggi come una diritta piana e soleggj ata via di emancipazione quella che mena all'officina. Via tortuosa, erta e buia: al fondo della quale molte volte l'operaia trova o l'ospedale o il postribolo o la casa triste, dove <( l'emancirata » invecchia anzi tempo senz& ' sorrisi di bimbi, senza un uomo che l'abbracci con tenerezza, senza la certezza di avere un volto piangente al capezzale di morte . C. BERNÉRT. ===================----'_.=-.-._-_-_-_-_-_-_-_-:-..=.: I Libri p AOLO ALBATRELLI: I Conquistatori (romanzo) Edit. « Libreria Politica Moderna >> Roma 1925 L. 10 Son già alcuni mesi che questo ro1nanzo si ?. pubblicato, e non mi consta che se ne sia par-, lato con1e il libro 1neritereLbe. Eppure ~i tratta. di un libro di valore, non soltanto pel suo · significato politico e d'attualità, 1na anche come opel'a letteraria. Non ini riferisco qui al lato letterario più formale. quello al quale oggi si dà così esagerata importanz·a, che consiste tutto nel ,suono delle frasi e nella purezza stilistica., ed è poj vuoto di ogni significato duraturo e d'ogni so lido pensiero. Mi riferisco al valore lettera.rin che può avere un romanzo, prin1a di tutto come racconto che intere_ssi il lettore dal principio alla fine, appagando sia la sua immaginazione che il suo sentimento, con1movendolo e diver tendolo nel medesimo te1npo. V'è inoltre nel romanzo dell' Albatrelli una unità d'ambiente e d'azione, tale che chiudendo il libro si ha dinanzi a sè come un quadro con1pleto coi su0j contorni e rilievi ben definiti nel tempo e nello . spazio. Del re.sto quando per un ro111anzo si è dette che si legge dalla prima pagina all'ultima. senza potersi interrompere, perchè la narrazione .avvince fortemente il lettore fin dall'j nizio e non lo lascia che alla fine, io ere-do eh< sia l'elogio n1igliore che se ne possa fare. Pur troppo non è un ron1anzo a lieto fine, poichè r un romanzo reaHstjco de' tempi no~tri, nei qua~ li. ahitnè, troppo di rado· il 1nale viene sconfitto e la virtù trionfa : è un racconto di tr;1gedia e di passione, di tristezza e di morte, in cui la storia d'un dolcissi1110 amore si ~volge tenue e come nella penombra, mentre su] dinanzi della scena cozzano fùriosi gli odii

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==