Pensiero e Volontà - anno III - n. 10 - 2. ed. - 16 giugno 1926

.... PENSIERO E VOLONTA' 239nai ne . conseguirà l'abolizione dell~ rendita 1 Per quale op·erazione un ptodottQ potrà scam_ biarsi con altro prodotto in mo.do dirett0 equo, legale, come si sca,µibia un pezzo da enti franchi oontro quattro da cinque 1 Come mai ogni contratto ci ricondurrà all' eguaglianza col dare quasi in moneta tante ore di lavoro contro altrettante ore, sotto la varia forma delle ·;merci 1 Il lavorante ingegnoso non sohiaccerà forse l'uomo incapace? Le ore di una cantante, di un àvvoca.to, ai un inven. tore sono forse uguali a quelle di un falegna-- ll\e o di un erbivendola 1 Proudhon non esita a rispondere che tutti i lavori sono necessari, quindi tutti equivalenti, tutti egualmente dif_ ficili, e trae. l'eguaglianza dei lavori dall'eguaglianza naturale delle intelligenze, per cui gli uomini variano solo nella specie delle vocazioni. Tanto ingegno occorse ad Omero per comporre l'Iliade, quanto a una cuciniera per ervire i suoi pranzi e con questo filo egli tra, versa il labirinto delle contraddizioni, nè v'ha mistero economico che egli non discuta col sic et non dei due valori, o con la loro conci-- liazione finale di una società in partita dop. pia senza rendita e senza locazioni. Resta a vedere se egli si -sottragga davvero alla fatalità della contraddizione; e tanto mi chiedeva egli nell'edizione belga del suo libro sulla giustizia nella rivoluzione e nella chiesa, e mi rhnproverava con franca amicizia di non discutere seco lui le antinomie della filosofia e della politica. Io sperava di riposarmi presto della mi~ vita errante e di dargli ampia spiegazione, e sarei per me felice di essere ·sconfitto se potessi intedere un'altra volta 1 a sua voce; ma facendo diritto alla scienza io non posso non dire che una volta la contraddizione scoperta, una volta stabilita metafisi. camente, dal momento che col giro a vite della dialettica si trova nel fondo di una cosa o di un pensiero, niuna forza può distrugger la. - La conciliazione sarebbe disdetta, ritrattazione, confessione di aver commesso un errore, di avere scherzato colla verità, e il fare la pace trasformerebbe il moto il. più preciso della logica in vana commedia con personaggi fBntasticJ. e con critica che non sarebbe critica. Dunque nessuna conciliazione tra il finito e l'infinito, tra l'identico e il diverso. Altre volte Proudhon confonde le vere antinomie ·eternè coi' contrasti superficiali del linguaggio; si dice, per esempio, che la divisione deJ lavoro ~ utile perchè moltiplica la ricchezza, ina nociva perchè riduce il lavorante allo • 1an stato di automa; istessamente la macchina serve di sollievo alla fabbrica, ma rompe lebraccia dell"operaio; parimenti si può dire della concorrenza, de} monopolio, dell'imposta,. di ogni cosa che è utile e funesta, e la spada. stessa nelle mie mani mi difende, nelle vostl't mi assale. ·E che perciò 1 Di tali contraddizioni di rapporto già se ne divertiva dueruiln, anni or sono Pla.tone nell' Eutidem-0 e i1 filosùfo procede oltre senza curarle, come la nave chefende le fianune fatue delle onde durante la. notte. Da ultimo vi sono le contrBJddi1iou1 positi ve, politiche, di fatto· ; ogni lotta, ogni guerra le suppone: gli Inglesi combattono j. Francesi, questi i Tedeschi e la guerra or 6a-· nizza qui la monarchia, altrove la repubhl icr~, in un luog0 le federazioni e sui loro confini le unità: e ~i combatte per secoli nel mentre che ogni Stato è scisso da due partiti, l'uno. conservatore, l'altro progressista; l'u·no monarchico quando l'altro è repubblicano, e vi-· ceversa il primo libero quando il seèondo è· regio_ Ma ~ncora una volta, ·che possiamo noi dedurne 1 Qual sintesi, qual conciliazione'r Finchè dura la lotta si combatte, poi uno dei combattenti muore: Diremo noi sciolto il di_. lemma quando Caino uccide Abele 1 Final-· mente qual rapporto tra il procedere della critica e il metodo quasi falansteriano della. serie adottato ·da Proudhon nella Creazione delt' 01·d1'.-ne netl' 11,manità? Io poi non mi scuso1 • di credere che la natura indifferente al bene· e al male domina la giustizia, che obbliga il rivoluzionario a sfidarla, ad insorgere tragi. caro.ente, a non essere che un combattente in: mezzo alla guerra universale di tutti i popoli, di tutte le razze, di tutti i viventi; la naturaspinge le generazioni le une contro le altre per precipitarle tutte negli abissi del nulla. .P- si crederà sua ultima intenzione essere it regno della giustizia ! Ma a che fermarci su taluni scambi, penti~• menti e sforzi necessitati dall'agitazione della1 battagli 3, politica 1 Si lasci Proudhon qual'è,. non facciamone un professore di Heidelbergo· di Berlino ; guai se gli togliamo l'insurrezione contro la proprietà; perdiamo l'uomoche spiega un avvenime_nto; per lui la dialettica è un' a_rme; le contraddizioni e vere e false gli servono ad occupare tutte le posizioni per contro la libera concorrenza, la divisionedel lavoro, l'invenzione delle macchine, la bilancia del commercio, la proprietà letteraria, i diversi sistemi delle imposte; da per tutto il borghese e alie prese col borghese, il proprieta--

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