Pensiero e Volontà - anno III - n. 10 - 2. ed. - 16 giugno 1926

PENSIERO E VOLONTA' 233 « Il cinismo era una difesa contro il sentimentalismo che ripugna al mio ideale virile. Ma io sarei desolato se la mia vita si .riducesse a una rigorosa esecuzione di un piano e se non avvertissi in me, difficile a dominare, nei m<;>mentì più difficili, ii tumulto della vita e l'ansia( degli affetti. « Il senso del fato - non come punto di par-· tenza ma come indifferenza a11e vicende - quan- , do si è sicuri ai sè. Non mi importano i ·risultati perchè li accetto come misura della mia 8,- zione, di me (un'altra misurazione della volontà sarebbe complioata e . impossibile) Bisogna essere se atessi dappertutto. Naturalmente non si de.. ve essere~ isterici e si può essere tranquilli solo se non si cercano delle oonf erme. La concezione della vita come serie di esami è_ stupida: tutto si riduce invece all'aver credito. al non aver bisogno di esami perchè. si è qualcosa (si intende sempre socialmente) ». F..cco due brani tolti da una lettera privata, inedita, scritta nel 1920. Anch'essi sono molto significativi: « -. . Lavoro perchè credo all'immanenza della vita e della storia, perchè sento •ai, .realizzare così in me la legge uni versale ; perchè credo che, volendo migliorarci e farci seriamente generosi in questo nostro mondo dobbiamo rinunciare a tutto ciò che è troppo personalmente interessante, troppo empirico e limitato: dobbiamo sacrificarci non inutilmente e rum<>rosamente, ma silenziosi, ogni giorno, all'opera nostra che, per quel che vale, diventa appena esce da noiJ appena, si estrinseca, patrimonio di tutti ... « ... Rinunciare per offrire tutto a chi di noi non si curerà e ci negherà persino nell'atto in cui imparerà da noi quel che potevamo insegnare. E t,~tt<,1via non fermarsi nella rinuncia perchè il nostro spirito non è nulla, è vilmente miserando se per un momento si astiene da quel1' attività che è un dovere, conservare il senso de1la responsaoilità per tutto, questo è l'eroismo tragico perohè silenzioso, perchè umile e sconosciuto, dell'uomo moderno ... » Quest',altre parole erano contenute in una lèttera che scriveva. nel 1919: .. « .. . Bisogna lottare con noi ad ogni istante per non perdere neppure- un'occasione di agire, per martellare su tutto e su tutti, per costruir(• la nostra vita. Mi àccorgo che la n:ia concezione ·della vita À in contrasto oon troppi, quasi con tutti. E questo mi incoraggia anche più a, non essere indulgente verso me stesso... ». ibliote_ca·Gino Bianc E· KAUFFELD: La scuola ali' aperto nell& foresta. - (La Coltura Popolare, di Mila• 110. - n. 4 di nprilo 1926) L' A. dà relazione sopra una scuola all'tl.perto in piena foresta, che può servire ·<:l'inà.icazione per la risoluzione avvenire di uno dei tanti problemi che si riferiscono all'insegnamento, all'educazione e all'igiene. La scuota sorge nella città di Dudelange, nel Granducato di Lussembur .. go, grande centro minerario e metallurgico dì quel paese. La scuola sorse nel maggio del 1913, per permettere ai f.an9iulli gracili di compiere. gli studi scolastici senza nuocere alla loro salute, ma anzi migliorandosi e irrobustendosi. Gli allievi, maschi e femm~ne, sono scùlti dal medico della scuola fra quegli allievi di terza, quarta, quinta, sesta classe le cui cattive condizioni di salute siano già state precedentemen-- te constatate dal medico sco1Mtic0 deJla città. Sono t'.:°!.Jercolotici non contagiosi, bronchitici, linfatici, rachitici, scrofolosi, anemici, affetti da malattie di cuore o da denutrizione. L.a preferenza è data sempre ai •pi tl bisognosi. La scuola s'apre nei primi giorni di maggio e ter.mina alla fine di settembre. I fanoiulli vi sono ammessi 1n tre gruppi successi vi ; solo i più deboli la trequentano durante tutta la sta• gione. Il totale per ogni anno è ,ge~eralmente di 90 allievi. Avendo quest'opera carattere prevalentemente sanitario, a capo di essa vi è il medico Oltre all'occuoarsi delle ammissioni e al . - deci.dere dei fini della cura egli dà la giusta dil'ettiva all'igiene ealla coltura fisica degli aJlievi; ne sorveglia l'esecuzione e ne constata j risultati, ridige la scheda sanitaria e L'()ntrolla anticipatamente il m.enìt, di ogni settimana. Egli visita la scuola due o tr:e volte alla séttim.a na, sorvegliando ogni cosa con instancabile abnegt.L zion~ e con bontà paterna. La scuola àll'aperto è situata in piena fore .. sta, a du€ chilometri dalla città: le boscose alture alle quali s{ addossa la tengono ri'Parata dai venti. I viali del contiguo parco pubblico ne rendono l'accesso facile e comodo in qualsiasi tempo. In un recinto d'un ettaro e mezzo di superficie, fra antiche magnifiche quercia, sorgono nlcune costruzioni dalle mura gaie e chiare, dal tetto rosso mattone. Esse sono: 1. - La Scuola baracca (18 per 6 per 4) molto arieggiata e ben ventilata, in cui si fa lezi,pne quando il t~emp-0 è brutto Questa costruzione comprende l'aula di studio che può venir riscaldata, l'atrio col telefono, lo spogliatoio, l'anticamera, il gabinetto del rr.edico e lo studio dell'dstitutrice. . /

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