Pensiero e Volontà - anno III - n. 7 - 6 maggio 1926

. . 148 PENSIERO E VOLO·NTA' gruppi· autonomi uniti per aiut~rsi re~iproc~ mente nella propaganda e ·nell attuazione d1 un programma liberamente ac~ett~to. >~: In piena coerenza 9.uindi coi pr1nc1p11 d~l1'ana.rchismo, ooloro che credono necessaria ed utile l'organizzazione anarchica. debbono, come primò loro dovere, metterla in pratica oraanizz,andosi. Gli altri conseTVano natu-. o ralmente il loro diritto di critica; non hanno però, dal punto di vista anarchico, diritto al~ e.uno di metter loro autoritariamente i ba~toni fra. le ruote e di impedire agli altri di fare a modo proprio. Se fra gli uni e gli altri si terrà fede al mutuo patto di reciproca comprensione e tolleranz.a, sarà assai più facile agli anarchici che si saranno organizzati il vedere e.be cosa d'altro sia possibile . fare, senza più equivoci· nè esclusivismi settari, dì accordo anche con quegli anarchici c~e per dissenso tattico restano fuori de1le organizza- . . ZIOnl. II. Non v'è nulla di più puerile, a ben considerarla, di questa .paura. dell'organizzazione che hanno gli anarchici individualisti od antiorganizzatori ·e perfino alcuni anarchici che l'organiz,zazione accettano, sì, ma con una quantità di riserve e.be in pratica annullano la loro accettazione. La verità è che l'organizzazione, an-c.he nei partiti autoritari - esclusi s'intende i partiti di governo che hanno . giudici, carceri e gendarmi, - non riesce a imporsi ohe ai merli, e la sua maggior violen•7Ja consiste nella ... espulsione dal pairtito. Molti han la, fobìa della tessera, quasi che un pezzetto di cartone sia sul serio una catena per sè ·e una rivoltella contro gli altri ! Io ce n·'h·o a:vute per degli anni tre o quattro in tasca (della unjversità po.polare, della mia lega di me~tiere, d'una società sportiva, ecc.), e non m 'han dato mai fastidio nè lesa in alcun modo la mia « libertà individuale ». Quando poii si tratta di oirganizzazioni anarchiche, che di tessere non ne hanno mai avute I -che non nanna organi ufficiali' le cui commissjon~ hanno semplice ufficio esecutivo e di collegamento, « sen.za, alcuna attribuzione che le sovrapponga o imponga ai gruppi e agli individui », allora poi il timore di autoritarismo, di cbntralismo e di funzionarjsmo divent,a addirittura una superstizione ridico.l'a come la, pa.ura del lupo mannaro I • Biblioteca·Gino Bianco * * * Questo serva di risposta anche a quelli dei nostri amici di parer contrario che ci dicono che abbiamo ragione, se per organizzazione intendiamo la società futura dei liberi ed uguali, cui .tutti ci proponiamo dì arrivare coi nostri sfoTzi, ma che a.bbiamo torto a patrocinare una organ1zzazione a,narchica, degli anarchici", che vada più in_ 1~ del grupp~tto locale, perohè nella soc1eta attuale, 1n mezzo al regime borghese, essa presenta tanti inconvenienti, non può essere che imper_ fetta, vi si possono sviluppare preponde_ranze di influen,ze personali, ecc., ecc. Tenu~o conto délla osservazione fatta prima che per le ~rganizzazioni che si basano sull'adesione volontaria .dei soci, tali inc-0nvenienti non possono 'mai esser~ di troppa gravità, convengo però che di difetti ed inconvenienti .. potranno sempre esservene e ve ne saranno oortamente. Nella società· attuale - sia fra anarchici, sia più generic.amente fr~ . operai - senza duhbio 1 'o:r;ganiz,zazione non può essere che imperfetta. · Chi lo nega? Ma questa è la sorte non s-0io degli organismi collettivi, bensì anche delle persone singole, e quindi di tutti i nostri atti, - inqividuali o collettivi, dei piccoli gruppi come delle grandi federazollli, - della nostra stampa, ·propaganda, agitazione, ecc. Vorremmo noi, per paura d'errare, inibirci ogni movimento? No certo; e perciò non rinunciamo neppure a _quel mezzo di propa_ ganda e di movimento che è l'organizza- . z1one. La quale, per c;_uanto imperfetta sia, è indispensabile al movimento anarchico. ·Tanto che - tranne il caso di inerzia generale ed assoluta - se gli anarchici non costitu~scono Yolontariamente una loro organizz.azione che dia le dovute garanzie di indirizzo libertario, un'altra . se ne determina auton1aticnm•e,nte. a dispetto d'ogni parer contrario, più o meno anonima. od inconsapevole, ma con difetti c1 'autoritarismo e centralismo assai più gravi, che nelle organizzazion~ presta.bilite su basi discusse da tutti e da tutti liberamente accettate. Quando una organizzazione a basi collettive e federalistiche - nel senso che Bakunin .dava alla parola federalismo - non esiste, la <»"ganiz,zazione si forma (per la. necessità stessa del movimento e il desiderio d'azione , dei compagni deHe varie località), ,intorno a

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