Pensiero e Volontà - anno III - n. 6 - 25 aprile 1926

122 PE~SIF.RO E VOLQ1;T Pl..' no che l'individuo e ignorano la necessità sociale; perciò tendono a, negare le condizioni niateriali (sociali} di qualsiasi libertà. Schi'av ~ spiritualmente gli uni e gli altri di una astrazione (di un fantasma, direbbe Stirner), - « l'Individuo » i primi, ,« la. Società »· i secondi, - non· voglion capire c.he nella realtà. non vi sonoi ehe società di individui ed individuo. assortiati; perchè l'uomo solo, se potesse esistere, sarebbe il più debole degli. schiavi, ed una soc1età in cui µiancasse ai singoli componenti un minimo di individualità propria sarebbe un informe ammasso di bruti. Capisco che niun socialista nè alcun individua.lista dichiara di negar l'individuo o di negar la società; pure nella teoria è im plieita., loro malgrado, la tendenza che, sviluppata, porterebbe alle suesposte conclusioni. L'incapacità di -concepire una organizza,zione libertaria spinge i più amanti della libertà a negare l'organizzazione e gli autoritari ad ac.cetta.rla anche se dispotica. 1Jgualmente distanti dagli uni e dagli altri, gli anarchici « socialisti » ( adopero, questa parola per hrev'ità, nel senso che _le si dava in seno all' « Internac2sionnle » e nel suo significato esclusivamente teorico) vedono la società e l'individuoi c.ome i due termini inscindibili della medesimas realtà, - una, real'- t.à pessima oggi, in ct1i a causa del cattivo orga.namento sociale i due termÌni sono in conflitto, ma che noi vogliamo .cambiare, perchè una realtà diversa ne faccia. sca.turire l'ar- . monia dalla pratica. del mutuo aiuto e della libertà. Di qui la concezione dell'organizzazione a.narichica. * * * Avversano l'idea dell'organizzazione · anarchica noin soltanto gli in<lividualisti veri e propri, ma anche altri anar-chici, i quali, pur non respingendo per un a.vv.enire più o meno lontano l'organiz,7,azione e il comunismo, non ne vogliono sa pere nella S('.)cietà attuale per ciò che rigµarda la propaganda e la lotta per la libertà e per il proletariato. Questi ultimi, pur non essendo individualisti nel fine e in tutto i] senso della parola, sono però ip.dubbi amente guidati nella l'oro condotta, ·da una mentalità. e da un modo di considerare la lotta essenzialment~ individualistici. Il loro errore (l'abbia.mo detto') consiste sopratutto nel credere che l 'organi2Jzazione è impossibile senza autorità. L,a ·verità è il contrario: che •C,ioièl'autorità è un dissolvente BibliotecaGino Bianco dell'organizzazione socia.le, è lei che· rende impossibile una reale organizzaziooe, veramente umana e cementata da1 libero reciproco consenso. L'autorità,,· infatti, è maggiore, più coercitiva, più dispotica e più ar_bitraria, dove l 'organizza~si ,è permesso solo ai pochi che comandano e impongono il loro volere ai disorganizz;ati. Man mano che il numero degli organiz,zati si estende·, l'organiz.za.zione è costretta a diventar meno autoritaria, si tratti anche d'una organi,zzazione di pecore: Se poi i -componenti l'oirg·anizzazione delle « pecore matte » di cui parla Dante, si cambi ano in uomini liberi che seguono « v'irtude e conoscenza », allora l'autoritarismo temuto, automati,c.amente soompare, per.ch,è non v'è più chi vuole esercitarlo nè chi è disposto a sottomettervisi. Se effettivamente nolll fosse possibile orga_ niz.z azione senza an torità, l 'anarchia sarebbe da.vvero una utopia, irrealizzabile. Io invece penso, d 'a,e,cordo con quasi tutti gli scrittori anarchici più conosciuti che si sono occupati dell'argomento, c~e l' anarehia consista proprio in questo : nel "\oler sostituire una « organizzazione libera » - vale a dire la sola organi'zzaziQID.e degna del nome di società -- alla organizazione coatta, dispotica, g\9raxchica, imposta da pochi dall'alto a.i moiti in 1 ba.sso con la violenza, la minaccia della Yiolenza ed il ricatto della fa.me ; la quale orga- · nizzar.ione è 1a negazione dell11. società umana: la verra dis9rganiz,za7Jione sociale in atto. Dimostra.re la necessità, l'utilità, la posgj_ bilità. dell'organizzazione ana.rchicn, tentar di organizzarsi anarchie:amente fin da ora e di influenzare in senso ana.rchico le organizza_ · zjoni d_ei proletari orppressi mi pare quindi un « compito precipuo della propaganda anarchica. »: pro,paganda di idee e propaga.nda. del fatto, - jmportante quanto il dimostrare i mali del capitalismo e dello Stato, i beneficii della rivoluzione, dell'uguaglianza, della libertà, eoc. Si tratta secondo me d'una questione essenziale, inscindibile dal resto della dottrina anarchica, senza di cui -1' anarchia resta inutilmente campata nelle nuvole òeil 'astrazione e le sue sorti restano affidate al caso ed al ;capriccio 1ndividuale, il quale p\lÒ anche diventa.re eroismo, esteticamente bello ma insufficiente se isola.to. Alc.Ulni amici prefe1rirebhero non lSÌ insistesse su G. uesto argomento per evitare di acuire il dissenso con gli anai,chici, che. la pensano diversamente. Altro errore. sia per-

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