Pensiero e Volontà - anno III - n. 6 - 25 aprile 1926

Anno III. - N. 6. • Casella Postale N. 411 • Roma, 25 Aprile 1926 .L'idea anarchiça dell'9rganiz•Zazione I. In qualch~ discussione, che si è fatta ultimamente, specie in giornali anarchici all 'estero, più volte m'è avvenuto di notare e.be tanto gli av~ ersari dell 'organizza,zione quanto parecchi a questa favorevoli, par1ano di questo argomento come se fosse secondario e di scarsa impo,rtanza per le nostre idee. Mi pare che e,o1n,ciò si _c.ada in un grave errore ... Ceerto il tema dell'organizzazione anarchica non è .d'attualità, mentre l 'orga.ni,zzarsi libertariamente è reso così difficile dalle circostanze esteriori. lV[a questo nan toglie al1' argomento la sua importanza, essendo anzi fondamentale per la c.oncezione che noi abhiamo dell'anarchia, sia come tendenza generale sia come programma dj lotta e d 'attuazio~e pratica. Esso- rientra quindi fra i pii1 seri argomenti della prc-paganda anarchica, e noi ne parliamo appunto a scopo di propaganda - anche se ciò può sembrare fuori d'attualità e se siamo costretti a ripetere -cose dette altre volte. * * * L'anarchismo è sorto nella prima metà ,lel secolo scors~ come una scuola del soc1alismo, prima collettivista e poi comunista, opponente alla concezione del socialismo autoritàrio di Blanc, di Marx e di Be'bel, la ccncezi'one ·del socialismo libertario di Proudhon, di Bakunin e di R-eclus. In seno a quel ma~nifico ~ovimento collettivo che fu l 'Internazionale del 1864-80, l 'ana.rchismo più o meno toorrico degli anni anteriori si tradusse in movimento di masse attraverso le organizza7.i6ni, prima mescolate e poi a. poco a poco differenziantesi, di propaganda di idee e di interessi di e.lasse. Il suo programma è stato sempre questo: lotta per la libertà contro tutti i despotismi politici ed economici, col fine di giungere a stabilire una « organi,z·zazione sociale » senza ' . . distinzioni dì classi, senza sfruttamenti econon1i,c.i e senza· dominazioni politi.che; vale a, dire una società di cittadini volÒnt?,ri~niente e liberamente associati per provvedere di · lio eca i o s·ianco a.ccordo, ciascuno secondo le proprie forze, alla sodisfazione dei bisogni morali, intellettuali e materiali di tutti, - ciò che dal 1872 circa in avanti si è chiamato prima socialismo anarchico, poi comunismo anarchi,co e infine semplicemente « anarchia ». Questo programma di demoli.zjone e di ricostruzione implica per gli anarchiici, sia pe:r la lotta antecedenté che per la immediata prosecuzione della vita sociale poi, la necessità di organizzarsi fra lo,ro e di favorire l 'organizazione di classe di tutti i proletari. In tutto ciò sono stati sempre d'accordo da più di cinquanta anni, nella loro gra,nde maggioranza, gli anarchici di tutti i paesi. Nelle applicazioni, nelle mo;tivazioni dottrinarie, nelle questioni secondarie e collaterali, infiniti erano naturalmente e dovevano essere i pareri diversi, ma sulle G_uestioni generali - anarchismo egualitario o socialistico, lotta per la libertà e per l'emancipazione operaia, organizzazione anarchica per la propagand~ e l'azione, ,o(t'ganizazione proletaria anticapitalistica - tutti gli anarchici erano. concordi. Into(t'no a tale programma, anc-h~ oggi è concorde la maggior parte degli anarchici di tutto il mondo, malgrado la. opposizione che gli vien mossa da una minoranza di compagni che si dicono individualisti o semp]jcemente antiorganizzatori. Orbéne, mi si permetta di dire un mio parere personale: C.J'testi compagni per la. loro posizione « mentale » - anche se in pratica e.i sono vicini - si allontanano da noi quasi quanto i socia.listi autoritari. Gli. uni e gli a.Itri oommettono cioè lo stesso errore teorico di non credere possibile l'organizzazione sen7,a, autorità, traendone due conclusioni opposte in apparen~a. ma pra.ticamente equiva,lenti: la nega,zione d'ogni organizzazione i primi, l 'a.ccettazio,ne dell '0T'g·ani27.a.zione autorita,ria, i secondi. Il grave tortoi dei socialisti autoritari è di tener conto soltanto della società e di sacrificarle il diritta indiv'iduale; per ciò essi tendono a negare il principio di libertà. Similmente gli anarchici individualisti non vedo- ,

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