Pensiero e Volontà - anno III - n. 6 - 25 aprile 1926

.. • t'36 PENSIERO E VOL·ONT A' ___________ ..:_____ -----------------------=---------- ·zione. Quèsto perchè la navigazione si estendeva mano mano a tutta la 1 Grecia costiera. Nei tempi più antichi si nomina 1vano solo eroi della stirpe dei Minii, come Acasto, Adm€to e Perichmeno; m.a poi si accrebbe il numero degli Argonauti, annoverandovi tutti gli eroii della generazione immedi.atan1ente anteriore alla guerra di ·Troia, quindi i Dioscuri, i Èoreadi, Telamone, Peleo, Meleagro, Tideo,, Ifito, Teseo, Orfeo, Anfiarao •~d Eracle. Questo ultimo, a] quale non si voleva assegnare u11-a parte tro1 ppo secondaria, si sarebbe ritirato .presto dall'in1presa, ma pèr ricercare l'amico Ila, che Je ninfe av•evano rapito. In tutto gli 1\.rgonauti si f~cevano salire a cin1 quanta, cioè quanti erano i remi della nave Argo. Non è -esisti te, Orione, che, come canta il Parini: spinse nel mar gli abeti e primo corse a fendere il rern,o in seno a Teti nè alcun altro inventore della navigazione, la quale ebbe inizio dalla zattera e dal tronco scavato, di tante e v.arie fPOpolazioni cos~ier•e, -e Si S•\·iluppò sotto la spinta della necessità di servirsi del corso dei fiumi e di varcare i laghi ed i mari per cercare nuovi .e maggiori beni. Il mitò dell'inventore della navio-~zio- b ne si formò forse, quando J.e rozze ed ing-enue popolazioni -de11ecoste più .povere videro apparire la nave, o quando essendo la navigazione r>r?gre.dita, si volle dai po1 poli navigatori f~r dipendere dal cielo quella che appariva opera trop:po mera 1 \·igliosa per essere umana. Rimarrebbe da parlare dei miti ohe sorsero dai contatti fra i vari popoli, ma tralascio questo argomento, per nocn prolungare l'articolo già abbastanza lungo e denso. Da quanto abbiamo detto risulta chiaramente come la ten,denza ad attribuire ad un solo quello che fu opera di varii individui o di mol6, sia l'elem,ento primo dell~ mitologia .. CAMILLO DA LODI. Uibrri t1ieevati L. BARBEDETTE: Metrique mora.le. Essai de .Psychologiie sociale - :BJd. La Fraiterni 4 , t_à Universitaire. Luèenit-les-Ba,ins (Francia). · ALBERT LIBERTAD: La L.ilberté,.Nous Allons.... Ultime bonté. - Ed. de « l 'endehors ». Orleans, 22 Cité Saint Ioseph. CLARENCE S. DAR,ROW: Qui jtige le cri• mine I? - Ed. de « l 'en dehors » Orleans. ' Biblioteca Gino Bianc Lamortevienepertutti Ai funerali -di un riccone, udii una donnetta, che era fra la gente che faceva ala al corteo, esclamaa:-e: - Eh, la morte viene per tutti! - Il fatto che il denaxo non trattenga la morte, le pareva, ~o,rse, una prova della divina giustizia~ Sì, anche i ri~chi muoiono, ma anche nella morte vi è ineguaglianza. E lo dimostra la demografia, cioè lo studio quantitativo delJ.01stato e del movimento della popolazione. . Fin dal 1778, il Moheau, uno dei ìondatori di questo r~o della. statistica, diceva che coMtatare la mortalità. di x per 1000 abitanti significa esprimere un tasso, generico, .il quale non tiene conto, tra 1--'altro, della professione. Oggi le pubblicazioni a,nnue sulle cause di morte mettono queste cause in .ra pporto con la dimora, con la professione, e con a.Itri ele.menti, sì che ci permettono di consta tare che la mortalità è maggiore nelle classi povere che nelle ricc,he, e di vedere quali pr~fessioni sono più dannosè alla salute. Gli annuari di città, che contengono notizie c 1 uantitative riguardanti i singoli rioni, permettono di estendere la constatazione al1 'intera massa del] a popola,zione. L,'Istituto Internazionale ~i Statistic.a ci fornisce, ino-1tre, la possibilità di estendere la constatazione a tutte le nazioni. I dati, così, sono numerosissimi, ed acquìstuno un sicuro significato. La diversità della durata della vita tra i gruppi socìali che formano la popolazione, è stat,a· illustrata da molti igienisti e d_a molti soc.iologhi, e a tale diversità rispondono tan· te altre. Ma limitiamoci, per ora, a.Ila sopra indicata. · La morte colpisce le classi puvere molto più delle ricche anche quando le cause sono straordinarie. I terremotì, gli incendi, ecr, mietono' vittime là dove la popolazione è ac,- glomeirata,. La guerra colpisce la popolazione civile1 _ più povera, che non si può allontanare, e così le ep1demie. 4 l\1a la differenza si può mèglio -notar6 an .. che nella mortalità norma}f). . La· regionalità italiana per normalità gene ... rale manifesta sensi bili differenze tra, regione e regione. Se la mortalità per I 'intero anno è di 19 circa per mille, essa somma il 20 per mille nella Basilicata, in 'Sic.ilia, in Sardegna, nelle Calabrie, nelle Puglie, nella Campania, negli Abruzzi e nel l\,folise, men-

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