Pensiero e Volontà - anno III - n. 6 - 25 aprile 1926

P&"\J'SIERO E VOLONTA' 129 xi) inglesi: in e:,se qualunque anarchico può parlare senza che gli si chiuda la bocca buttaJldogli in faccia una patata; per9 quei buoni inglesi <:>donopar lare un anarchico come se udis- .serò piovere,. e poi fanno quello che dettan loro i ca Pi del n1ovimento tradésunionista. Per parte no~tra, tra l'andare a p,ronunziare un -discorso in una assemblea tradesunionista P andar a far lo stesso in riva al mare di fronte al mormorai~ delle onde, come· faceva Demo stene per esercitarsi, credian10 che non vi sia molta differenza. Quella tolleranza è la tolleranza delle arene del des,erto: anche là potrern mo pronunziar discorsi impunemente. Però non dappertutto esiste ]a tolleranza dei tradesunionisti inglesi, e cercare di far opposizione alle tendenze autoritarie e collaborazioniste dei ·gi·andi sindacati significa uscire colla testa rot ta .. e cio sarà meritorio quanto si vuole ma . ' . vale più un asino vivo che un dottore morto. Potr~mmo citare migliaia di casi per dimo· ·strare a Nl.alate.sta che mai staremn.10 tanto 'isolati dalle masse quanto se ci mettessimo in un sindacato riformista, incorreggibile quantunqu~ comprenda ia maggioraiiza de] proletariatò organizzato. Potremmo inv.ita:r ~Ialate~ta a venir~ in Germania a fare propaganda anar- ~hica nel1e organizzazioni socialden1ocratich<> ·perchè provi l'impossibilit.à materiale di alzar la voce in quell'ambiente. Tutti gli anarchie_; che lo tentarono, o si convinsero del loro er -rore o finirono col diventar burocratici. e riformisti. Ed è natura.le, perchè in un pantane è difficile conservar la salute; e questa è una. delle ragion i per cui non andiamo nemmeno nel parlamento. A propoi9ito di parlamento sia mo tentati di opporre a Malatesta quando par 1a di far propaganda nei grandi organismi riformisti la stessa argomentazione malatestiana. contro il par lamenta-rismo. Felicemente l'esperienza pratica dell'impotenza di ogni azione nel movimento operaie -riformista ha condotto i nostri compagni all'idea di organizzare un movimento sindacai(> minoritario proprio, e per mezzo di queste movimento si resta più a contatto delle gran· di ;masse che col modo raccomandato da Malatesta e, quel che più importa, si può svolgere un;:i prop::i.g-a.nda no.stra per minare pocc a poco Je cittadelle in cui gli operai divent~- no soldati della reazion~ ·e del collaborazionismo. Quel ohe ci distingue dalle organizza, zioni minoritarie di questi paesi è <!he,esse. invece di ispirarsi all'anarchia, pretendono, co- -'. me in Olanda, in Svezia, in Norve~ia, basarsi sulle dottrine del sindacalismo rivoluzionario . ..i roteca Gin Bianco il quale è una miscela che non tiene la consistenza ideologica dell'anarchismo per far fronte alle correnti autoritarie. E' da, prevede re che la nostra organi zza.zione sindacale ~Vedese giungerà tra alcuni anni a.d ésser maggioritaria: ii nucleo più importante dei suoi orientatçri è sindacalista; stimiamo che avreb-- be potuto ava,nzare un poco di più e ~ostituire l'anarchismo al sindacalismo con gli stessj risultati finali: la fine dell'egemonia socialdemocratica nel movimento o~raio e la costituz~one di una forza proletaria per ia libertà. Se gli iniziatori di que~to movimento fossero restati negli . organismi socialdemocratici a;'" vrebbero cantato alla· luna e non avrenuno og~ gi nei paesi scandinavi nessuna possibilità della vasta propaganda ohe vi si fa. In quant0 al 1 a. Germania le nostre :forze sono poche, ma quel che ci è si deve all'organizza,zione anarchico-sindacalista, nome che e{ piace poco in verità, ma che è inteso nel senso di comunism0 anarchico. Vedendo l'opera realizzata dai nostri co~ pagni in questi paesi, ·1e raccomandazioni di Malatesta ci causano una vera pena, perchè ci dispiace di metterci contro di lui . . mentre sono tanti i legami che ci uniscono neJ.- la concezione dell'anarchia. ,r uole Malatesta chiuder gli pcchi inn~nZJ a queste i·ealtà? Noi non discutiamo pe_r i] piacere di discutere, ma perohè ci è impossibile çomprendere perchè Malatesta differisceda noi in una questione tattica tanto pal pabile. tanto semplice~ la cui soluzione s'impone da sè. * * * Terminiamo per og-gi. Siccome Malatesta noP confonde il sindacalismo con il movimento operaio. come ci avverte testualmente, lasciam'o da parte il sindacalismo, che non amiamo nè come dottrina, nè come fatto, e vediamo ciò che è il movimento o"peraio. · Esamina.te la situazione effettiva in un quaJ ~iasi pç1,ese: il movimento operaio si presenta da una parte come un sindacalismo di Stato. da un'altra come organismi politicamente neutrali in teoria e collaborazionisti in pra.tica 1 da un'altra come appendi1:,i economiche dei par titi operai. da un'altra come sindacati anarchici orga.nizzati e dìrett-i dagli anarchici. Un moviment.o operaio al margine e al di sopra delle di verse tendenze che agiscono in nome della -rivoluzione e del sociali.Bmo o della reazione tra le masse proletarie non esiste, e que sto fatto non fece riflettere Malatesta abba-- sta..nza per darci una rispo~ta soddisfacente. -

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