Pensiero e Volontà - anno III - n. 3 - 1 marzo 1926

.. PENSIERO E VOLON1~A' 57 • restasse veramente tale e fosse perciò coniposta so]o di anarchici convinti, ll)Otrebbe es- .c;ere una forma, in certe circostanze utilissima, di iaggruppari1ento anarchico, ma non sarebbe il movimento operaio e mancherebbe .allo scopo di questo movimento ». Qu-esta affermazione, che a me par-e semplice ed evi- -dente, fa strabiliare il Santillan, il quale si slancia a tal proiposito in considerazioni> trascendentali per conchiudere che « se l'anarchismo è l'idea di libertà non ipuò mai contrariare i fini del movim-ento operaio, come lo contrariano tutte le altre tendenze>>. Re- .stiamo in terra e non perdiamoci tra le nubi. Quale è lo scopo del movimento operaio? Per la grande massa, che non è anarchica e che, salvo in mo men ti eccezionali di esaltazione eroica, 1 pensa al :presente ben più ·-che all'àvvenire, i1 movimento operaio ha per isco1po la dif.esa è{i il miglioramento delle · condizioni attuali dei lavoratori, e non riesce efficace se non raccoglie il più gran numero possibile di salariati, uniti dalla soli- •Òarietà nella lotta contro i tPa•droni. P-er -noi, ,ed in g,eneralè per la gente di idee, lo scopo principale per cui c'interessian10 al movimento operaio è la pr•0ipaganda, è la preparazione dell'avvenire - ,ed anche questo scopo viene a mancare se si òrganizzano solo .quelli che già ,pensano come noi. Dunque ... Sa'ntillan dice: « Se gli anarchici italiani fossero riusciti a distruggere la Confedera- . .zione genera.le del Lavoro, forse oggi non avrebbero il fascismo. E' possibil,e : ma distruggerla con1e, se l'immensa maggioranza -degli operai non ,è a]J.archica e va dove vi è meno pericolo -e più probabilità di ottenere -qualche piccolo benefizio immediato? Io non voglio :avventurarmi· in questa specie di !Profezie r,etrospettive che consiste nel dire quel ohe sarebbe avvenuto se si fosse fatto questo o quell'altro, po-ichè in questo cam:po si può -supporre quel che si vuole, senza nessuna possibilità di verifica sperimentale. Ma nullameno mi permetterò una domanda. Poichè non si poteva distruggere la C onf,ederazione generaie ~ sostituirla con un'.altr.a organizzazione egualmente potente, non sarebbe _stato meglio evitare la scissione •e restarvi dentro a combattere le tendenze iaddormentatrici dei suoi dirigenti? Qualche cosa può insegnarci lo sforzo costante di quei dirig,enti per frustare ogni proposta di unificazione e per te .. ner fuori i dissidenti. , Bibliot e Gino· ■ 1anco * * * Un'ultima ·prova del ·modo erroneo come oerti compagni SfI)agnuoli interpretano 1,emie idee su !movimento operaio. Trovo nel periodico Accion obrera di San Feliu de Gnixol un iarticolo di Vittorio Aurelio in cui è detto : « Io credo che la mia missione è di agire nei sindacati cercando di imprimere all'organizzazione operaia un cammino se1111Praescendente, senza equivoci e senza deviazioni, verso uoo franca realizzazion~ dei nostri ideali. E dal nostro lavoro, dalla nostra morale, dalla nostra condotta dipende il conseguir lo. Ma ciò dev,e farsi con la persuasione ,e non con l'imposizione. Per questo non sono d'accordo - insisto su questo punto. origine de11a controversia - che la Confederazione Nazionale del Lavoro (si tratta della Spagna) si dichiari nettam,ente anarchica, ·inentre sappiamo che l'immensa maggioranza dei suoi membri, disgraziatamente, non sa quel che è, quel che significa, quel che rappresenta l'ideologia libertaria .. Io mi domando : se i difensori di' questa tendenza sanno che i componenti dell'organizzazione operaia non ll)ensano nè agiscono anarc:fiicamente, perchè quest'ansia di voler imporre un nome, ,q.uando ben sappiamo che il nome non fa la cosa? ». " Qu-e~ta è pr,ecisamente la mia stessa opinione. E mi domando 1 perohè Victor Aurelio nel dir ,questo trova neoessario dichiarare che . egli non divide. l'opinione di Malat,esta ! Bisogna, o che il mio stile sia diventato m,olto oscuro, o che i miei scritti sieno r•e- - golarmente traditi dai traduttori spagnuoli. . ERRI 1 CO l\1ALATESTA. Senza gli utopisti eh e ci ,P·recedettero, gli uoniini vivrebbero ancora nu.di e miserabili nelle cav,erne. Sono gl-i u.topisti che han tracciato le linee della prinia città. E) ben da coniPatire il partito polit·ico eh e non tenga u.topisti. Dai sogni generosi nascono le 1'ealtà b,enefidhe. L)utoPia è al principio di tutt-i i progressi; è l)an ticiPazione di iin avvenire 111,i'gliore. ELISEO RBCLlJS. •

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