Pensiero e Volontà - anno III - n. 2 - 1 febbraio 1926

30 PENSIERO E VOLONTA' p,rogramn1i e metodi dei partiti socialisti, e diciamo quali, secondo la nostra opinione, so... no più veramente borghesi ed antiproletarii; ma il nostro giudizio non può certo pretende, re una definizione definitiva e assoluta per. tutti. Non così pensano_, invece, coloro che hanno ereditato le pregiudiziali e gli assiomi unilaterali del marxismo., e li hanno spinti ad una maggiore esagerazione. Ui riferiamo in specia.I modo ai comunisti del bolscevismo. Questi non s~lo sono di una opinione di versa da1la nostra, nel ohe sono pienamente, nel proprio diritto; ma la loro opinione essi l_a presentano come una verità indiscutibile, che tutti siano obbligati a riconoscere per tale, anche se loro avversari, - come se affermassero. qualche dato d·: fatto, qualche legge o regola elementare fisica o chimica o matematica, che tutti quanti ormai accettano senza discussione. Eppure le loro catalogazioni, dalle apparenze assiomatic2e, siste~~te (si potrebbe dire gera.rchicamente e militarmente) in tanti ordini e sottordini, specie e sottospecie, in tesi regolarmente numerate e mezze in fila come granatieri di Pomerania, sono le piu arbitra .. rie e cervellotiche che immaginar si possa. .N è v'è giudizio severo eh' essi emettono a carico dei loro avversari di destra o di sinistra, che non possa a maggior .ragione e con maggior copia dj prove essere ritorto contro di loro stessi. • Per esempio, quando essi per liberarsi dei -cQncorrenti nell'assalto al potere o per risparmia,rsi la noia di discutere delle critiche imbarazzanti, si sbrigano relegando nel purgatorio "dei partiti piccolo-borghesi tutti in fascio· repubblicani e socialisti e sindàcalisti e anarchici, non immaginano fòrse che si po ... trebbe dimostrare, sùlla base della composizione _dei loro quadri, dei loro programmi, dei loro metodi e dei fatti loro sperimentati . in Russia, che il partito comunista-dittatoria! è il partito piccolo-borghese per eccel" lenza. Non ci fermiamo troppo sul passato. Il bol- · scevismo prima della guerra altro non era che una frazione social-democratica intransigente con di:f -f erenze di poco rilievo e quasi esclusivamente dovute alle condizioni speciali della Russia, della stessa social-democrazia che in Italia aveva per capi Labriola e Lazzari, in Germania Kautsky e Bebel, _in Fra.ncia Guesde e Vaillant, in Inghilterra Hindmann e Aveling, in Spagna Iglesias, ecc. Quasi dovunBiblioteca Gino Bianco que furono gli" elementi della piccola-borghesia che presero il sopravvento nel movimento socialista e lo trasformarono, da rivoluzionario ch'era all'inizio, in un movimento democratico, legalitario, par lamentare ed ultraautoritario; e in questa bisogna i marxisti più intransigenti, salvo qualche eccezione, non furono da meno degli altri. Quando, sorse il bolsoev1smo, prima della guerra del 1914, la sua tattica era assai meno rivoluzionaria di quella di altri partiti socialisti russi; la sua intransigenza riguardava più ì rapporti con questi altri partiti che la lotta contro il regime; ed il sµo prog:ram1na rivoluzionario non si diversificava da quelli che oggi esso chia1na «p1ccolo-borghesi n a base di suffragio universale, costituente ecc. Dopo la guerra e dopo la rivoluzione russa iJ bolscevismo ha modificato il suo programn1a in senso piì1 autoritario e reazionario; ma per suo mezzo non è il proletariato che ha trionfato e raggiunto il potere, - il «potere del proletariato» è espressione senza valore pratico, come il «potere del popolo» dei democratici e dei repubblicani, - bensì i capi nominali di una parte del proletariato, più o rueno arbitrariamente impostisi a questo, e quasi tutti elementi usciti dalla borghesia professionista, intellettuale e industriale. Se si volesse ·ammettere la possibilità d'una dit, t~tura di classe, - dizione imp 1 ropria, perchf\ l~i dittatura è sempre personale o di gruppì e caste ristrette, e non di classi troppo vaste, - si potrebbe a maggior ragione sostenere che in Russia si è stabilita non la <<dittatura det proletarj ato» bensì la dittatura della piccola borghesia più audace ed avveduta sul collo de 1 proletariato. Si af.f rettiamo a dire che, notando ciò, non diamo alle parole «piccola borghesia» il significato spregiativo che vi annettono i comunisti. Sappiamo che parecchi di que' piccoli borghesi, che oggi sono a capo del governo russo, un tempo furono sinceri e stren u1 difensori del proletariato; e se deploriamo, come un tradimento della rivoluzione, il :fatto della loro dittatura, non la deplòreremmo rneno se titolari ne fossero anche dei proletari, autentici. Come risultato di quel regime dittatoriale, poi, andrebbe studiato il fatto che sotto di esso per l'appunto si vada, formando in Russia, specie nelle campagne, tutta una enorme classe di piccoli ·borghesi, che prima della rivoluzione non esistevano. Fuori, della Russia, se guardiàmo i ·vari partiti comunisti, che seguono le direttive

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