Pensiero e Volontà - anno III - n. 2 - 1 febbraio 1926

.. I • PENSIERO E VOLONTA' 47 for1ne di idealismo: di costituire· una &eu,;la e di iniprontare 'di sè largamente il vuoto della cultura nazionale e contemporanea. . l)opo che il battagliero e rumoroso manipolo di pragma.tisti, meteora infocata che presto s1 spense, ebbe contribuito a sgombrare il cammino e a preparare il terreno al neo-hegeJismo. quest'ultimo prevalse. ~ la prevalenza, _dell'idealismo neo-hegeliano caratterizza il movi. mento della cultµra (specialmente storica e letteraria) i~aliana del primo quarto di questo secolo, e tale fatto storico ha innegabilmente la sua importanza e il suo significa.to, mentr,-: ha. d'altra parte, fondamento e ragione in tendenze e trBAdlizioni che entro il ·pensiero filosofico italiano (specie meridionale) si rivelano nel rinascimento, in Vico· e_nel risorgimento. Ma l'altra. parte, la pretesa di ridurrè ad una sola linea la molteplicità di correnti, ·che ba costituito il moto viv,o e la tradizione Com t,lessa del pensiero italiano ·attraverso i secoii e il travaglio intimo degli stessi pensatori ·singoli più eminenti, è rinnovazione d'un erro. re analogo a quello in cui caddero altre volte Gioberti e Mamiani. Ci sono tradizioni moltenlici e varie e non c'è wna tradizione sola; e solo per questa molteplicità di correnti e dì eSigenze e tentativi 1contrastanti si mantiene la vita del pensiero. Nel corso dei secoli cofne nel l'età contemporanea: nella quale la prevalen za dell'idealismo neohegeliano non ha spento· ' . affatto la vita,lità degli alt~i indirizzi che esso ha combattuto. E cib tanto più, in quanto nella posizione d1 auesto idealismo è intrinseco, con la disgiunzione netta della :filosofia dalla scienza,, un atteggiamento di svalutazione della funzione <li q_uesta. · Ora l'esigenza d'i unà rivalutazione della scienza può da,re un formidabile impulso 11.lrisorgere d-i quegli indirizzi di pensjt>.r,..,, 11he affermino di fronte al soggetto la neeessl 1,à imprescindibile di una realtà oggettiva. Ed è per questo che la reazione all'idealismo, eh~ dia più parti si preannunzia, va anche in Italia p1 rendendo le line,e e le torme di una riaffermazione del realismo. La lot~a sì sposta, dall'antitesi positivismo-idealismo, che caratterizzava la fine del secolo ·XIX, all' antitesi iaealismo-realismo, che segna il trapasso ·da,l primo· al ecoDJdloquarto del secolo XX; nel quale una crisi dell'idealismo si preannunciava, col fatto stesso del suo cristalizzarsi in f or- . muie dogmatiche, opponenti l'orizzonte chiuso del sistem? aile esigenze dello spirito, sempre bisognoso di vie aperte . iblio eca Gin • 1anco ANNA KuL1s01OFF: Lette1·a dal carcere. - (Critica Sociale, Milano. - n. 1 e 2 del 1-31 gennaio 1926J Anna Kul~soioff è stata sempre, meno forse in. un breve periodo ·cfulla sua prima giovinezza,, un'avversaria irreduttibile ed aspra delle idee ohe noi di'fendiall:lo da queste colonne. Molto a lei si deve se, verso il 1880 con Uosta e nel 1891 con 'l'ura~i e Prampolini e Laz~r1, il socialismo italiano prese ed accentuò l'indiriz~o autoritario e legalitario che noi aubiamo sempre combattuto come ~leterio alla · ,causa. del proletariato e del!a li?ertà. M~ ~Ha con ciò credeva, al contrario, dj servire 111egiiv di noi la medesima causa, che · a Dei come a noi sta va a cuore. Non è il caso oggi di discutere, con lei che non è più... Proseguiremo la serena polemica d'idee con quelli che restano, quando sarà n~- ~..essario e ne varrà la pena. Qui, al dli.sopra dei dissensi d'idee e di metodi, vogliamo solo ricordare ciò che nell' 01·a che volge poteva a.ccornunarci nelle ansie e nelle spe:ran.ze; e come omaggio alla sua memoria riproduciamo dalla rivista, che fu molto sua, la nobile lettera ohe Ella scriveva più di venticinque anni fa dal carcere a · Pra,mpolini : lezione di nerezza che oggi può essere utile esempio a tanti spj riti che vaciJlano e si piegarlo : Carceri gi·udiziarie di 1l1ilano (Sez. donne) 31 agosto 1898. - « Grazie, carissimo· Prampolini, della vostra affettuosa lettera. So anche· io che. i nevrotici sono resistenti assai e superano tutti i disagi, pur soffrendo: più degli altri ; ma, se non temo per Filippo una, catastrofe, temo però molto che l'iperestesia, psichica non gli cagioni delle vere alteraziorii mentali. Speriamo., speriamo che tutta 1a burrasca passerà senza portare grandi danni, senza lasciare rovine di qualsiasi genere. « Questo mio saluto a voi, caro amico, è l'ultimo: ci rivedJremo dunque di sic:uro nel 1900 e vi impegno fin d'ora di venire a farci quella tanto sospirata visita, che non avete mai tr9vato il tempo di farci. Dico a noi, perchè spero fermamente che nel 1900 anche Filip,po rivedrà il sole ed usciremo ancora abbastanza forti fisicamente e saldi moralmente, da continuare il no~tro lavoro e riprenéiere il nostro posto, ora per forza aboandonato. « Sentite, caro Prampolini: voi sapete che non sono ipocondriaca, che non sono portata alla esagerazione dei miei malanni fisici, anzi sono fatalista e piuttosto nà.ucìosa nella 1nia

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