Pensiero e Volontà - anno III - n. 2 - 1 febbraio 1926

46 PENSIERO E VOLONTA' i)erchè se la Teri·a fosse davvero ?,ll'interno af ... lo stato liquido, la crosta andrebne soggetta a rompersi e la vita vi sarebbe impossibile. Un tale stato di cose può essere esistito in un periodo remoto, ma la Terra non è diventata ' .abitabile se non quando, formatesi successivamente croste che sprofondavano, fu compiuto il porcesso di relativo raffreddamento del globo. 11 Lodge_ non mette in dnibbio che le viscere della terra abbiano una altissima temperatura; ciò che nega è che esse siano in stato di • fusione. AI posto del liquido egli sostituirebbe · una certa maniera viscosa, con cui vorrebbe spiegare certi sollevamenti e affondamenti di continenti. l\.ia il Bonanno osserva che questa è nna ipotesi che non regge. Una rivista nord'""americana del luglio scorso, la Scienì1f 1ic An1.~r1·ca11, ritornando sull'argon1ento, non si discosta molto dall'opinione del Lodge. Secondo essa l'attrazione del sol0 e della luna, quando la 'ferra contenee~·c gl'·!lin di quantità di liquido, gonfi~rebbero e deformerebbero il nostro pianeta; ma in nJtin10 finisce per concepire un interno tanto pii.l dPnso quanto più vicino al centro, dove avre·:ìhe posto addirittura una massa d'acciaio puro. E ciò per la ragione che la Terra pesa nell'ins•eme cinque volte e mezzo più che se fosse composta di liquiido, mentre il meteriale superficiale non ne pesa che tre volte e tre quarti cir · ca; e· per l'altra ragione eh~ le onde sonore prodotte da movimenti tellurici si percepiscono all'antipodo dal 1 uogo della catastrofe, il che proverebbe che quelle onde abbiano traversato diametralmente la terra. E siccome si sa che queste vibrazioni del suolo· non possono viaggiare attraverso il liquido, ne consegue che tutto l'interno della Ter.ra sarebbe solidificato e composto di metallo. Nel novembre scorso un'altra rivista degli Stati Uniti, la l?cience and Invention, riprende lo stesso argomento della solidità interna del1a Terra con un articolo di Gene Deachem. Anche questi accetta in linea generale la teoria suaccennata; che cioè l'interno del pianeta sia solido, ma in questo senso: che la materia sarebbe allo stato di fusione, ma tenuta allo stato solido da11a pressione dei mate,riali sovra.stanti, avendo preventivamente stabilito che sotto tale pressione non è possibile uno stato liquido; ma appena qualche punto debole della crosta terrestre può essere rotto dalla lava interna, questa diventa liquida per la eessata pressione sovrastante, e allora avvengono le eruzioni vulcaniche. Biblioteca Gino Bian·co Il Bonanno si diffon~ parecchio a confutare tutte queste teorie. Egli sostiene, in base alle conclusioni cui è giunta l'astronomia, la teoria della nebulosa solare da cui sarebbero derivati tutti gli astri del sistema omonimo, éompresa la Terra, la quale condensandosi passò per lo stato di sole, indi cominciò a coprirsi di macchie poi di croste che man mano sprofondavano nella sottoposta fornace; indi si cosparse di numerose cicatrici, lentamente si rassodò, formando una croRta da non potel' più sprofondare pel suo spessore abbastanza notevole. Questa crosta determinò fin da quel tempo il volume della Terra. La materia racchiusa all'interno, certamente di temperatura più alta della superficie, con l'andar dei secoli doveva continuare a raffreddarsi e quindi a contrarsi, restringendo il propriò volume, senza però ridurre il volume della terra ormai già fo~mata dalla prim~ crosta solida. Ne deve essere risultato il formarsi d'una quantità di caverne, all'incirca, come in uno spugna. Questa ipotesi risponde alla obiezione sopra riferita delle possibili alte e basse maree pro vocate dal sole e dalla luna sulla massa liquida interna, la quale troverebbe largo posto per infrangersi nei vuoti nella suddetta zona cavernosa che circonderebbe le regioni del fuoco. L' A. continua cosi a combattere l'ipotesi della solidità della terra, sostenendo che ammettendo questa non si dovrebbero più avvertire terremoti nè altre forme di movimenti sismici. Ed in quanto alla trasmissione delle vibrazioni sonore, anche am messo che queste non possano trasmettersi at- · traverso la materia liquida, nulla vieta il ritenere che esse possono tramettersi all' antipodo attraverso e lungo la crosta terrestre. RonoLFo MoNDOLFO; Risposta a un'inchiesta sull' Idealismo. - Il Baretti, Torino. - n. 1 di gennaio 1926) Delle varie risposte all'inchiesta sull'ideali smo · (la nota corrente filosofica oggi di moda) promossa dal Baretti. ci piace di riassumere. e nella seconda parte di riprodurre integralmente, quella del Mondolfo che ha il merito della brevità e ci pare esprima un giudizio notevole e non intdifferen te anche dal nòstro spe ciale punto di vista. InJtaJia, come diel resto ovunque altro\'<, (dice i.1 Mondolfo) non e' è un solo idealis.cno i\fa l'idealismo neoht!geliano è riubcito neI1'1ntento, cui non sono pervenute in Italia le altre

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