Pensiero e Volontà - anno III - n. 2 - 1 febbraio 1926

I PENSIERO E VOLONTA' 35 annata, poi la. seconda ·r avena e· la terza annata il terreno è messo al riposo ed al pascolo. Nella qua1·ti·eria, il terreno si riposa duranf,e dqe annate consecutive ». ·La principale rendità dei campagnuoli del• l'Agro è costituita dall'allevamento del bestia. me, mantenuto col sistema del pascolo brado, analogo a quello che vige nelle pampas del1' America del Sud. Un'altra risorsa notevole • è costituita dal fieno. Anche lo sfruttamento delle foreste, che occupano quasi la ventesima parte del territorio, è da considerare, ma i boschi sono tenuti male e non fi·uttano qual\ to potrebbero. * * * roohe sono le strade che attraversano l' A gra, tolte quelle grandi strade che stanno a testimoniare la grandezza delle opere pubbliche degli antichi Romani. L'Agro ha, proporzionalme;nte, meno strade di un comunello dél settentrione. . . Scarsa è l'assistenza sanitaria, benchè"il servizio d'a.ssitenza ai malati e quello mortuario per opera della Croce Rossa e dell' Ufficio igiene del comune di Roma, siano stati intensi vi in questi ultimi anni. Non suff_iciente poi, e non altro che un palliativo, la distribuzione del chinino.. Le condizioni igieniche delle popolazioni rurali sono pessime. ~eco un passo del rapporto di un medico Che os, servò acouratamente il tenore di vita delle tenute Ca,etani e di altre, nella regione Pontina: « Divideremo gli abitanti della vasta re .. gione desoritta in a,bitanti fissi, semi fissi e temporanei. I primi ·formano la parte minore ed a,nche -la meno disgraziata. Per i temporanei la vita è durissima .Passano la notte all'aperto, in capanne di paglia e dì fogliame, oppure in -locali costruiti per Yalleva .. mento dei maiali, dove dormono in numero che varia da 160 a 200, nella massima promiscuità. Gli abitanti semi fissi, in numero di 10 I a 12 mila, vivono la massima parte dell'anno n~lle paludi. Sono sotto la custodia di caporali, razza speciale di mezzi negrieri e d1 mezzi strozzini che imprestano danari alle fami glie pe~ disporne durante i mesi di lavoro, facendo in modo che il debjto non pòssru mai essere estinto, e vincolando per sempre i contadini. Essi abitano in gruppi di capa-nne sparse per le paludi e nelia macchia. Questi vi1lagg_i rappresentano certo il riassunto di tutte le miserie; sono interiori a qual.unqu6 villaggio della costa africana o di qualunque iblioteca ino I ·1anco· altro selvaggio punto del globo. Le capenne fatte di paglia hanno forma r~ttango1are; alle due estremità un'apertura di dimensioni a.ppena bastante perchè possa passarvi un uo- . Ip.O di media statura, dà l'aria e la luce necesasria alla vita di 100 e più individui che ,, abitano là dentro. Un rialzo 4i terra sostenuto da pietre divide la capanna nella sua lunghezza e forma i focolari delle numerose famiglie. Tutto intorno alla capanna gira una impalcatura; ogni famiglia ha diritto ad un pezzo di essa che, divide da quello del vicino con un tramezzo di paglia. Così, senza 1 uce, j n vasi dal fumo dei focolari, su poca paglia piena d?insetti d'ogni natura, vivono famiglie numerose senza distinzione di sesso e di· età, obbligate a compiere in pubblic~ ogni funzione della vita. Gli in, tervalli compresi tra capanna e capanna so-· no ricolmi d' immondizie e di fango indesorivibile, quando piove. Per aggravare tanta miseria si aggiunge la mancanza di acqua po,, tabile; quella gente beve l'acqua dei fossi cattiva sempre, ma una vera poltiglia in tempo ~ dì pioggia.. In conclusione si può dire che quella povera gente offre il quadro della più profonda miseria materiale e fisiologica,.: ha un nutrimento infe_riore a quello di qualsiasi popolazione umana ». * * * . , La malaria, dominante nella zona litorale ' e diminuente in rapporto all'altezza sul livello del mare, è una delle cause di oonservazione dello statu quo dell'Agro Romano. Contro la malaria oçcorre una lotta in grande. Le reticelle zanzarifughe alle tinestre e alle porte, il mantenimento a stalla delle vacche, ecc. no:µ sono ohe palliativi. Occorre reg@lare -il corso delle acque. L'agronomo Uo1 umella, vissuto. sotto l'imperatore Ulaudio (44 av. O.), nel suo tr.attato De re rustica · proponeva: « Parleremo come si possa apparecchiare a cultura una reg:one incolta, perchè preparasi i! terreno e poi si coltiva. Uonsideriamo adunque se il terreno è umido o secco, coperto di giunchi o vestito di gramigne o impedito da a;rboscelli selvaggi. Se sarà umido si facciano i fossi, i quali sono di due manie•re : coperti (fognature) e scoperti (affossature). Nelle regioni di terreno compatto e cretos~ si facaiano le affossature, in altri le fognature. Facciansi queste più larghe e pendenti, restringentisi in fondo, come un capo volto •

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