Pensiero e Volontà - anno II - n. 15 - 16 novembre 1925

354 PENS·IERO E VOI.;ONTA' r azza fu in parte distrutto o ricacciato nell' A- ' f" ' frica terra di sua provenienza, in parte 1n1 per ;ottomettersi all'altro popolo e si fuse con esso. Ecco dunque risolto l'enigma. Heli, il sole, che brucia, è l'idea centrale dell'associazione ·intellettuale e morale. di questi popoli camitici usciti, espandendo~i, dalla zona torrida africana - Diaus è l'idea cent1~ale dell'assof;in,zione intellettuale e morale delle razze uman~ uscite dall'India, la terra dai giorni sempre pieni di sole ma non eccessivamente cocenti - Got è l'idea centrale dell'associazione intellettuale e morale delle razze nordiche, lontane dai boschi di palmizi e di cocc~ delle zone t1opicali e· condannate perciò ad andare sempre vagando in cerca di preda. Sono tre modi diversi in. cui sotto climi diversi si manifesta un fenomeno psichico unico: 1'a sensazioqe sintetica degli elementi molteplici dell'io e de~ non-io, che si puntualizza nell'elemento predominante e si esprime sotto la sua categoria. Nessun~ meraviglia. E' l'infanzia dell'un1anità e la fantasia vi ha il giuoco principale. Ma sian10 noi· allo stesso punto? La relatività dÒmina il pensiero moderno. Se all'occhio nudo il sole apparve l'oggetto pii1 interessante dell'universo, all'occhio armato di telescopi si aprono miriadi di soli e di sistemi dì soli di ben altre p1oporzioni e intensità, e alla_n1ente che pensa telescopi più potenti, anche questi ulti1ni sembrano indefinita1nente sorpassabili. Se sotto la sferza dei raggi perpendicoJ ari della zona torrida la psicologia istintiva assu1ne una impulsività che si fonde e si glo_ ri,1. nell'a&tro infocato che la suscita, la conoscenza di altri climi e la capacità modificatrice dell'ambiente compongono in una nuova sintesi riflessa quell'ardore istintivo. Se, nel tepore di un'eterna primavera, tra alberi sempre carichi di frutti squisiti, al ri, destarsi della vita sotto 1 raggi del sole nascente, )o spirito si effonde in un soave ·al;>bandcno e pare quasi che nella natura non ci siamo che noi, e che per noi, per noi soli, è tutta quella festa di odori e di colori, l'esperienza ci dice che milioni di esseri insospettati bru, · licano intorno a noi da per tutto, che quella ,,ita e noi stessi non siamo che un punto solo nell'immensità dello spazio, del tempo e delle forme e, senza toglierci• quella dolcezza, la, corregge e la frena, e può anche spiegarla. Se, vaghi ed ignari, contendendo il· cibo alle belve, perennemente affamati, gli nom1n1 an. Biblioteca Gino Bianco tiehi sentivano · tutta la gioia nella preda, con ben altro occhio guardiano la terra noi che dalle più inospiti terre sappiamo estrarr~ g:i elementi per una vita più placida, dovuta unicamente al nostro lavoro. La tradizionale idea di Dio ha perduto ogni ' valore per noi. Non vi sono che due valori : la vita che è in noi l'universo che è il campo del- ' . . la nostra attività e delle nostre conquiste, intellettuali ~nzitutto. Non vi può essere per noi che un'idea centrale di pensiero e di azione: la penetrazione più profonda dell'universo, la esplicazione più libera ed ampia della nostra personalità. GA_ETANO MARINO. L'abitudninelelavita·social • I. Forza d.ell'abitudine Tutte le definizioni defl'abitudine che io conosco 1ni sembrano difettose; sia perchè, considerando o il lato positivo· 0. quello negativo, son0 un i laterali; sia perchè, considerando il :fenomeno nelle sue individuali manifestazioni, ne trascurano l'origine sociale. N·on mi adden_ trerò, quindi, nel dedalo delle definizioni, ognuna, delle quali richiederebbe un commento es-pHcativo o critico, e 1n1 soffermerò, invece, su di un punto sul quale tutti gli psicologi ccnvengono: l'enorme importanza che l'abitu-- dine ha, nella vita individuale e colletti va,. Da Aristotile che ha chiamato l'abitudine una seconda natura al Montaigne che la dice: r.egina del mondo, molti sono stati coloro che hanno tratta.to il -nostro argomento. Ma solo la psico ... logia moderna ha approfondito l'esame della abitudine, giungendo a considerarla come un feuomen0 che abbraccia tutta la nostr~ personalità psichica. J.;o J ames, uno dei ·maggiori psicologi contemporanei, afferma che tutta la nostra ita è « un cumulo di abitudini prati• che, emozionali ed intellettuali, organizz.ate sL ste1naticamente pel nostro vantaggio o pel nostro danno » (1). L'abitudine che domina la vita individuale, ' domina anche la collettiva. E' notevole chf\ Melchiorre Gioia, trattando della tradizione, noti: « Migliaia d'abitudini d'ogni spe~ie, lungi dal cessare da un istante all'altro, suss1~ stono pit1 secoli, e vincolano le idee, ì senti .. 1nenti e le operazioni degli uornini >>: (1) ,,-. ,JA~ms. Gl'ideali dellrt vito, F.lli BOC'<'a Torino.

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