Pensiero e Volontà - anno II - n. 14 - 1 novembre 1925

PENSIERO E VOLONTÀ Anno II. - N.. 14. • CasellaPostale N. 41 l • Roma, 1 ° Novembre 1925 La Società La stampa eur,opea, specialmente quella democratica, è tutta gongola_nte per le conclusioni pacificatrici a cui è giunto l'istituto della Società delle Nazioni nelle sue ultime tornate a Locarno. L'accettazione da parte dei maggiori Stati europei del cosidetto « patto di garanzia » oontro l'eventualità di una nuova guerra sembra~ specialm~nte ai democratici, l'inizio di un'èra nuova, quasi come un primo parafulmine efficace contro l' evèntualità di nuovi macelli tra i popoli. Naturalmente al coro della stampa democratica s'aggiunge, benchè in tono minore, il compiacimento dei giornali ufficiosi dei variì governi firmatari del « Patto.» ; ma di questi non teniamo conto, poichè si tratta di rime obbligate sulla sincerità delle quali nessuno potrebbe giurare. Fa eccezione al coro la stampa ufficiosa russa, perchè l'autocrazia bol- , scevica ha interessi oontrastanti con quelli che predominano negli Stati occidentali ; e d'altra parte .non era, come alcuni di questi, costretta ad aderire (sia pure formalmente e per salvare le apparenze) all'accordo pacifistico da prec~denti impegni, da solidarietà reciproche di guerra o commerciali e .bancarie ecc. Noi, lo diciam-0 francamente, non abbiamo alcuna fiducia nella efficacia delle convenzioni concluse testè sotto il patrocinio della Società delle Nazioni. Non siamo di quelli che preferirebbero che il mondo and3:isse in fìamme, pi ut, tosto di veder avverarsi un'ipotesi in contrasto coi propri preconcetti. Sopratutto desideriamo il bene dell'umanità ; e se un po' di questo bene potesse sul serio scaturire dalla .Società delle Nazioni, non ce ne spiacerebbe nè vorremmo certo impedirlo. La nostra mente e il nostro cuore inorridiscono all'idea di una nuova guerra, che i tecnici ci prospettano fin da ora mìlle volte più tremenda per tutti i popoli di quella che testè, e non perfettamente, si è chiusa. Saremmo dei malvagi se solo per un puntiglio dottrinario non scongiurassimo co] desiderio tanti orrori, semplicemente perchè la· salute dovesse vénirci da una politica di cui siamo avversari. Bib iotecaGino . . 1anc ... delle Nazioni Ma la questione così è male impostata. Noj non siamo avversari alla politica e alla ideologia della Società delle Nazioni perchè questa darebbe, la pace ai popoli con metodi e per vie da noi non approvate ; le siamo avversari, oltre che per altre ragioni che derivano dal nostro idealism-0 libertario ed egualitario, perchè essa è impotente e incapace di dare o garantire una qualsiasi pace. L'impote:r;i.za e incapacità derivano dall'esse1 e la Società delle Nazioni una lega di governi invece che una federazione di popoli : e la costituzione statale dei vari aggregati costituisc« più un motivo di · discord.i.a che di concordia fra questi, in quanto le ragioni di conflitto vi sono infinitamente più numerose che le ragioni di buo.q accordo. Altra impotenza ed altra incapacità derivano dai metodi eui la· Società delle Nazioni si affida, i quali possono diven~ tare essi stessi una causa di guerra. V'è . poi il fatto che ogni governo, pur aderendo ad un protoc-0110 di pace, conserva nei suo.i confini tutto. un attrezz31mento di guerra che non puè prima o poi non sboccare nella guerra. Uno dei motivi di squilibrio, e quindi di dif fidenza e timori reciproci, che prima o poi pu,, generare la guerra, è la diversità delle costi .. tuzioni interne dei singoli Stati in relazione con la enorme diversità delle situazioni eco ... no1niche, della di visione fra nazioni a regime autocratico e nazioni a regime più libero, fra nazioni povere e nazioni ricche, ecc. · Data l'u ... nità sempre più . stretta della vita mondiale, sì che il benessere di un popolo può essel'e compromesso più o meno da una scarsità di prodotti che si determini agli antipodi, si pen ... si come rendano impossibile una vera pace du ... ratura tutti questi regimi doganali e protezio .. nistici di reciproco impoverimento, questi divieti posti ali' emigrazione ed all'espansione naturale, di cui specialmente soffrono i paesi ricchi di popolazione. ma poveri di territorio e di materie prime. · Cieco è poi chi non vede quale motivo di impotenza e d'incapacità per la Società delle Nazioni costituiscano tutte queste polveriere I

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