La Nuova Europa - anno III - n.8 - 24 febbraio 1946

... ì ii --2-Ucl>l>rolol~<G---------------LA XUOY.1 EIJP-OPA.------------------ 7 -·--- AI MARGINI della STORIOGRAFIA SOCIALISTA E , u.sclto di reoentc w1 ,·olumeuo I dcposuctTa col cor..s:?gu,entc fascismo f1~ d~~o~:~ e~~•1;i:,-:.,;i.;~~ ~o~~occie 3 Ì°oofmm~a~ ig~~~~= ne 1 3 quale. discootandcst sotto C€rti professato nel corso del1'opera. Si no– lllJJ)ettl _ sopr:>ttutto per quanto r1· tava qui Jo stesso fenomeno che Ed sa· guarda una J>JÙ spiccata :i.ocentunz:lone rcbbe poi notato nella. Storta d'europa, dcll'aapetto soclal-c - da quella clas In cui le degcnerazlonl :iutor1taI're, na· elc.i croct:ma, si prescntn rlrea cll spun· zJ.onolistlcbe e 1mp,e ,t1alis~chc n &roe'\'3• 1J e di 1.lP.vlU fcconòl (C!lrio Morandi, no come un male improvvl.so, senza J partiti· polftld nelia $torta d'ltalla, razionale necessità, dall'ottimismo pro- ~ii~Jia ~ rl~~:~crÒb~~dogf· 1l 1J1; ~~1:~1~d~a~ n g:r.~~ e !1be- macau-a... dà scgnaui dal Crooc. eh.è on- che per lui la storia d'lt3lla, lunzt dal· O l'identificarsi, immcschi~ndoV1si, con la stor.a dell'ascesa del suo proletaria· Il Morandl vuol reagir..:-contro que– to, è storta di uno sta:to liberale, dt uno sto difetto, e pro,,a ne ò 11fatto che stato ctoè formato da una plur:i:Ktà di ll suo libro non si arresta al '14, ma ]')3rtJtl, di cui QUelloooc1a:tsta è coltan· prosegua fino al pieno m:?turarc e to uml parte. E neanche si d!scoSb dal· . sc<>pp,a-rc dtlla czis:I fasc:tsta. Anche 1'Jntcrprctazlone crodana quando mct· per lui la s?.orl3 d'Italia ò storta del· te in cvtdenz::i: l'apporto decisivo che lo &t:lto liberale tta:l:mo. ed anche per ntla fon::rnzlonc deJ!o st3to dcmocratl· lui queSUl ~tor1a coincide con un pro– eo dic-dero 1 partiti soclaUstl. tn qunn• g:res:so; ma è un pro::;re!...!:Q che, o dif· to foiinator:1, eon !e nuove ezlgenzc na• fercnza ili quello croclono, trova t1 ~nti dall'lw.mtsslonc delle masse nel· suo li.mite nello incomplct."\ rlsolu:t10· la vita politica. delle c:u-ntt erlstlche ne del fermenU soclalJ ne:l~ esigenze moderne del partiti; o quar.do 03,3crva rappresentate dallo classe dirigente. che u partito eoci 2 Jieta. lunsi dal con· Non che cgll mantenga un avtrntto trastarU, h1 un primo temr>O,cioè r,n duaUsmo, c.nro 01::1 l)TOp:lgando nntl· qu3ndo fu v1va la tradizione risorgt• borghese, fra un PoPOlo vl!rtuOt."'O cd mcnt:ilc. si abbinò as:1 ldcall p:it:riot· ~~n~"\SStf•a~~~fu,tcch~zl~. 1 fb-~ t~ ~!~ea~~l::l~ea n~;a ep~~Jo~au~ft~: ~ra stato marstn=i:e, arrecato dal rocia· catrl~ nazlona-le che? Il &octallsmo at· t-_c;:ma ln quanto formatore di un ~n– tuò, /><>nendo ti suo Pottu1ato del!a so- 1 creto ~001tenuto ~! nostro stoto !,be– litfa:retà p<>po!are al di sopra del vec- r:i!~. E. pone ln rliotcvo.eomc la .r.ian· chi municlrm:ism!), e che l'antitesi canza. di prof<>n<le rod1cl che <ustin· nn~quc posterionnentc ne ] pcr1odo guano fra loro J p:irtiti della vita po– crtsplno. quando cioè l' td.ea! e n3ztonalc Jltlca italiana, ~ quindi la cr-0n!c.'.l tat· 61 trasfo1-mi) dal suol primortll 1dlllia· tlca trssfonnl:;t!c.i. sla dovutil all,c lo· e.i nollc nuove esigtmzc mvJonallstlchc ro ortg1,nl storiche, che sono di carat· ,e impc11al1atiche. tert' unicamente nazlona!,c, privo d1 Tutte cose queste che, e::;1,llciU11nc11· conte~uto S!>Clalc.Conloch~. unn volta te o lmpl!citamente, già EJ trovano nel· esaurito li problema naztomile con lo la Storia del Croce. una tesi de:la qua· preso di Roma, tì1 erano anche esau· le era st.ata appun-to Il <Mmostrar.c l'as- tite le ragioni profonde di dissenso, e ~~Ib~~~~i 0 r: ;~g ::~,f~~- 1 :re~ ~a~ si~ir.~~:et~i~C~~~iir:1 :: cc av~il totalmente risolto Il dualismo ciallsmo, 11qun:c avrà nl contJ-al"lo la frti llber:illsrno é SOCSaUGmo, ù-u bor-- sua ragion d'cs.scrc nel prob~a BO- f:C~il cp~~:~~a~ttiaii 3 d~~rt ~ ~ ~=i~it~ 1 d~;n~~tgo:1 1 p~h~7n!l~T1i t 1 iil ~ Uanano tra ti 1870 e 11191:J,nel supe- 1,formlsmo nvcva ridotto n mcrl t.:ltU· :ramento de1l'nntitesi cln3Glsta col con· clsml parlamentali; e realtzzerà quesb cctto di borghe&ia l<lentHicata ad t!lite chi.:rificatlionc r.st. :,bilendo il eontatto, dirigente. Ma la wa Storla sJ ua nr- ch e cr: i venuto :1 mancat·c. fra partiti l'Cst.."lt::lnl 191-1, e la tragica crlsl del. vo: W.ci ed cmgenre concrete del pac- LAVORI FORZA TI M )LTI come me, cl~ per tempera· mento o per età sono fuoti della mors::i delle runb1zlonl pol1tichc e .elle nel ventennio fascista hanno cònlr.ltto care abitudini dt lavoro a cw non vo3Uono e non possono rtnunz1a· re, sono entrati nella lotta poiltlco con l'Idea di comp!cre u n penos o dover~ e con lo speranza dJ usci.mc al plù pl'C"' sto. non ~ppcna potessero esseri? van· taggiosamente ::;ostitUitl da uomlnl ;nuovi. J:;ssl non rect:una~no pc1· sè titoli di particolare Competenza: nlcunl non ne avevano :iff~tto, a!trl li avcvnno perduti o logortttl per lunga mancanza <l'uso. E quelli tra loro che h3nno vo· h1to l\."'Clamnrli, hilnno duto un po' In 4mpresslonc di vecchi combattenti del· la guerrn 19H·H!. che s1 presentassero <,'On IJ loro antiquata attrrezatur:i d'ar– mi sul campi di batt.3glla del 193tM5. M:i io non parlo di Questi ultimi. ben· ISl del primi. dei consapevo!I del pro– pru llmlU. Essi avevano tmt:lvta un tltolo di preferenza sugli uomini nuo– '\-,, che poteva giustificare la loro fun· z1one tcmpomnea di tramiti tra 11J)3:i' tmto e l'avvemrc. Essi erano vissuti In un mondo libero ed avevano custodita intatt.'.l, In mezzo ~ m111eprove. ta fe– <ie nel V,'lorc fom1atlvo e selett·w, del· ln llbcrtt. Perciò potcvnno comunt.care questa fede a tutti sn altri r11(1aa!1 siffatta espcrlenza era mancata. Pote– vano confortarli e sorreggerli nelle prl· mc immancabili <!elusioni; spiegare id essi che la l!bertll che s'insu:iura all'lm· provvtSo dol)O una 11JngnUranntde è tropJ>Ospuria ed anarchica irerchè sJa tn grado dJ dare buom frutU; che un:i .democrazia priva di solida base nella educazione e nel costume è uno !orma· ::~~~ 1\nmatgr~f=te p::tr!~gfo ~; una soclair'fn con•,ulslonc, di uno sro• ,to in isfacelo, di un puU1dume emer gente d~ vecchle pJaghe, di conati an· cora tncfllcacl per creare un nuovo or– "'™'• dir" agl'igmu'I con l'autorità del- la loro cSJ)erJenza: <r Non è que:."10che vl aveva mo prorr,,c,-JSO; ma <::lò che vi aveva.no promesso ven-à se avrete f<..-d come noi. se vtn~rcte Il dl~o d~lle prime prove, se lSSccrctc che ia ltbert..; sani col tL'mJ)O le fortte che ha prcdotto in un org:.mismo DYvczzo :i muffl."O nei ch1u1SOe incapace perdò di sostt"nerc le pzime sferzate clcl .sole e de~•ar::.a libera». Questa f<..'<ic t.->SSI non sono pe;,·ò an· oora rlu.ocit.1a comunlcarJ:t. Dopa du,~ annl dJ eJperienza si può dire che. n pane un p1c colo numero c!1 converti· u. l:l gr.or.dc mass:::i dc3l1 uomini nuo– Vl è ! .t 'ntprc incredula e non rtescc a soppcnre con 13 vt\'3 fede alia man· canza d1 una cono.xtmza dlretta di c;iu2l che sia un 1-egimc di Ubertà. E Ql!.esta lncredul1tà per&stcnte pro– duce d,ue rc.:iz1on1appo.ste, In akuni t.'SS:l SUS('tta un lnvinclblle scetticismo. e quindi una prematura ditaffczione da ogni interesse e da ogni atttv1t.à pub· t>:lca. Costoro hanno innanzi agU occhi 11 Uiste spettucolo del ventennio: le sfrenate ambtz:om, 13 dllagante corru· z10ne. la sete di godimenti, il bene par· Ucolare anteposto e sovra1>p0sto al be– ne pubblico. E al Vt..>Ceh10 e non d!men· ttcato spattacolo st aggiunge 11nuovo e purtroppo non dl!;Slm1lc, dcl:e stesse amb1.ziom e della atcssa corruzione che si fanno strada con nltrt nJP.zzl.Perclò conoludono oon un'.:iffrcttata equ1pa· razione della Ubertà e del dlS'!)Otlsmo, della democrazia e del totalitarismo, dei garUtl e del Partilo. E si traggono m dlsp!lrte, pr.esl dal disgusto o da!L'.l dtsperazione, senza accorgerst clte, cre– dendo cosi d1 sa1va1-sl, l')'\.ff'dono ~è e gli altri, perchò Il loro dlcintere w? del bene pubb:ioo non è che una con.sc– &lJenza del dispotismo e ne perpetua 1 mah. VI s~no altr1 Invece, net quo.li la stessa incredulità produce effetti e> Pi>O" &ti. Anch'es!l pensano <::heIl mutarnen· to di regime sia una vana apparenza e che una sana e ordinata libertà s:la un'utopia. M:1, inveee di trarsi In dl· cparte . pa rtecipano attivamente a!la V1· ta P' J.bb: ica, sen~cndosl detla toonlca della Ubertà e dello democr.:izla oome dl mezzi estrtnseet per ottenere glJ ste!sl rlsultatl che prima ottenevano cci mezzi appropriati al dlspotJsmo. Costoro hanno hl breve tempo con• q~to una ccmaumnta nbHltà lM'} p&. Go. iTo J)Ol>Olo <.<I /lite, (!Uella élite nel• l'ambito chJuao dell.i quale si era trop– po l!Jn.ltat.l b Storia crocla:na. Da qucsw punto di visttl, JJ Mornn· dJ .tiJ muove su:Jo falsariga già segno· ta da NelJo Rooselll. ll cui tntercsse di stoMCO si er:i polnMzzato intorno n ~~~~p~~ 1 inin 1 :~«r~:~::,u ~bi~~ nll':wpetto nazionale l'aspetto sociale. 11 Morondl non tralaccta di mettere In eviOOnz3 l'!mportanza che Il prOblema soelale ha nel Rlsorglmento, in qunn· to condizione prima pei' lo &ta:bllrs1 dl una effettiva democrazia lt.t:!ana. Co– me, od esempio. a propos:ato delle plc– bJ ruran tn rivolta contro t patrtotU de) periodo (llaooblno, cho è Il primo :iccenno del problema neorgimentale, e di Qul p:::i~to aJ regno itollano. del· la frattura fra minoranze e mnrac; o anche n propo3lto dell'impar~nz:a at· tr1bu1ta <laJ Mozzlnl al fatto ooctolc. come cs!cenza dl rlernplrc di contenu· to la sun Ideo.le dcmocrar.13, ca!andola dalle 'asU'llttczze dr:lle pr,me rcpubb:1• che maeol,lna e rnett<?nclola tn rela.tlo– ne con Je analoghe concezioni demo cratlchc che si :indavano sviluppando ,.n Europn. Tutte cose note. m3 che tn questo libro 3CCJUlstano.anche se aJ)" pena accennate. unn nsonnnza diversa. Se~cndo l'autore in questo filone dcll~ etia opera, si amva alla conclu· slonc che, dopo la prima guerra mon· dla}e « un':sccsa al potere del &oc13ll· stl 1n molti paesi d'Europn Silrcl>bc statn l'unica aol'uzlonc logica e fccon· da :D CPP. 81·82). Conciusionc c~. 1rn· p:tcando l'esigenza di risolvere ln un regime soc!a:ist.D l'eredlt.à del llberall• 6l110, serrna \I punto dl maggior cHstnc– co dal!a Stona crociana. Una Ideale p!'OSOCU!Zlono del libro del Croce :,gli o.nnl del dOpozuer~ avrebbe cont!nuo– to ad attribuire totalmente la funtlonc di cl:!SSe cMrlcente a quel!a borghesia clic invece si.Dv~ r1p1egando c'!::ille nlo· rio;;e tradizioni rtsorgimentall su po– sizlonl reazionarie !.spirato a gretU in· tcrcSBI cl.issstJ. prominenza niJ'e!emento ec-onomloo. 81 può riassume.e 11 c:inone sto11ogr:ifl• co del libro tn un.i ern.mcla7itonc d-il• l'autor~ stesso: « Se con,.,~ruamo il tt!r mmc c!ass!sta tn conceuo, to ,Xhem~ In realtà, Il soclologtsmo In storln, bor– ,rhese è tutto ciò che risponde nd una funzione mediatrlcc, che rcnll:w.i l'c– lislone delle punte estreme ... E' Il ro11· ù:m1ento moralc- ehe contn, e qui?llo de!la borghesia Uberalc Hnllana avan, tJ ti '70 st )Xllcsò ri.cco di concreti va; lorl wnanl, di for2a innovatrice> lµa-; ctna 21). Il che ~ esatto, purchè> v.en1 ga costantemeJ1tc tenuta prc~nte la converalonc del 'I: roclo!QSlsmo in stoi rl:l :,. ctOO purchè la tun«Jon~ tU Cla»l ~nd!~g~trrrfim~~ 1 ~1J~1 1 1~b!~r3r~~ schema, ma sia concetto storlc,i.> c. 001 me tale, pcrpeturunente 001rectto :1 DlOl" diflchc. DI questo Il Mor~ndl ai rend9 conto. e prova ne sin l3 liimJta:.~lon,~ cr01 nologtcn che pone olla mia aficrm.1210, ne; mentre non se no rcnderci:>bt! con➔ to una storlograna che oonUnu~3Se ad attribuire l•ntegralmcn~ an:i lxr:·ghesla lt.'.'.HiaM., 110ndlciomo del pei'iodo dopa Il '70, mJ ècll'aJt.-o dop,oguerr;i;, la fun, zlonc dl cl~>? dbigcntc. D'altra parte, l'n.ffcnnn;,1o..-::e :;opra cltnta, ma!grado l:1 Umit.iiionc Cl·onoi logic:1, ~r H ?dor.:mdi 1,rnan" tondai mentnlc cd è queUa clK- Informa di sò lo splrlto del Jibl•o. Slamo scm!)re net, l'ambito dei la cunce:done liberale, di uu Uberoli.slno spregiuùicatamcnte ast:'iot., noto s~ondo le t'Slgcnzc reaturltc dal nuovi problemi delia vita mockrn:.1; un llbcrallsrno che, facendo suo Il conte" nuto delle iBt.anze sooinllf1te, s} risolve ln democrazia. Il Morand! ha aw!lcato alla sua !itor!a d'lt:i.11::i!a tesi crocl•ma c!1e, ldentlf.!c.arido la Ubet-t:l moderna ccJ Jlben:iHsmo. conr,1dern quc::to CO!nc pura forma morale, svtncoiata da o-,;n~ contenuto concreto òtierm}nato (J>€i" esempio, il Ilberlsmo) e. come ta!c. m.J. 4 scetUbllc di adattarsi o quaJslvogria nuova esigenza. Ne n3Sl.."'Cun Ubcrali~ ::: smo dJ slnistra, ehc ~ poruito ~ in1 Tul·tav1n non blso 3113 attribuire ::wl• tcrfe-rlre continuame-ntc con un ~a; l'intero libro ll car.itterc che gli de- llsmo di ui.po rUi>nnlstn, e.;1::1 s~·":": rivercbbe dalla frase cit ata. s~ cos i tmo che, t,ust. l ta tesi ~rocl ...na, e ,;;,.S· foosc II Moran<ll s1 sarebbe risolutam.en· 1 oorblto nella oupcrlorc oiol-etUca <k!!JO te avvinto verso una storiogrnfla so - stato Ubernlc. E' 1'ectremn concessione cia:t$?.l. Al contrario, come {rtà nbbl::t· che questo può f:u·c ~le es:1:enz:- :ioi mo detto. 11 suo punto di vlst:t. 1m1l· cialiste che gli fermentano dentro: un g~l~e:~c;~:P~t~~Sf~6 r:ie:u~a:~i: :i ~or~~!~· al:~L.~e~~ae ,:::.ii~~'l~ !~~lJ~fn~~;u~~~~~ ;1r~~::n'l~~~~; del _P3T"'JU non è più mt.n~c;iltllc. La r 3 c 1 1c, tn ~ r;toricgr:i:f!c:1, rtm:mcre :rncualc e 1"t;lproca conv,.i'Olonc 11'~ nella pill rtgtda ortodossia crociana, loro <lt 111>.?rJ,ismo ~ di oocl.1Hs:n:~ t1 BCnza ('$Sere costretto n i)OS1.Ul3T<\ tn interrompe e rtsorae lo frattura !?&VO• seguito olla preminenz::i da lui altri· 1,uzlonarta. bu1ta :lll'clemento scciolc, un'analoga GliiUPIERO C...-'l.ROCCI :'J~~r';i~\•~~~ 0 ;'2:~ 1 ;',c;~~t, L'ARTE tc?'~~~;.l1. 1 'i:J ~.~11i:~~~ iis.~~1~~ E' UN SURROGATO? manovrai'c con tant.1 dislnvolturn. eh.e sembrano già veterani delle battaslle QUESTO dice. bl unt1 t 11 tetuaente o Politiche, p!uttos~o elle reclute. E. se: .nncera o: Intervista tnmuotnarla·::> a questo loro abihtà formale_ oonispon· 1 che compare nel prime numero d~ un:i eeuale bontà del rlnp chC' si dalla Rassegna d'ltnlla, Btioenlo Mrm, ~rc:~~yo~:f)id~ok~;;~~~a 7f 1~~~1 t~le. Dice ol,re cose, moito vrecf~c ~ che &>Sisono del s!mula~ori e de! cor- ti.;hfottc, .sull6 prop~ia ar,c d1 poeta, do. ruttori che E,Credlt:mo tanto ptù grn· ve tnsteme a qu!?lch~ accento ai dublrlezt vcmenle la libertà e lo democr.izia za .senttcmo la convl:iiztone c!cl proprio qua~to meglio r!cxono nd r-.ssumerne C/OTZOC <lctla PT<YPria cosctenza art13U• Jc r\pporcnzc. . . ~~ ~~~i ~c~e~b:zo~fff;~~to;~t't:'~:;' A quegli sccttlcl e a Q.U$tl arrrv1stt, .scrmo c08trlnoe t1 pro/antJ a ouardar gli uomini del!a vocchta gu::irdla oen· Montale , u poeta, come ·separato e n,~ tono d! non po~erc con cozctenza e con chht.so da un vetro, im111-ersoin una ~~~~I~~ ~;; 0 z-:;~~~~";o ed~~~ luce d'acquar:o. rio. La loro presenza. importuna al e:•• ; pen.1'aipre.sto, e tmcora J"cn:.O. più. ha almeno li significato di unn te- '"hc la-rte sia la 1.~"!'a di 4 vua di eliJ stlmor.~•mza di fede, che l'attuale <h· veramente non ,vwe. un c.;on1.p6.>nso o ~rt~;~~~~ ~i s~n!~~n~eml~f~~ ~::~~ra;;;i· S~~~tn~O~l~~1tst 1 giovani patessero trovare 111 sò quc- que.tla confesstone e c·i /11bl>-rfohe1·an, sta fede e che nvcssero soltanto btso- no :;apra (~e 1 1 moda no'fl. i:om-biaJ te· :mo di un temporar.ro :;occorso clcllc .stt elaborattssim1. Percht Mon.t~lc t"1W: ~nenzc del ph): anz ian!. SI è verl· le cos! rldurs~? Vuole fnfUpoersi. q·u.c3ta ftco.to 1m·cco precisamente J'oppo.sto: apecle d! castigo? C'b una .1!nccnt;\, net; che so tto lo cprone della neee:::s!tà, l le aue parole, troppo ptmtuare, et sem giovani hanno DCQUlstato in breve le b:·a, e fors-? evane3ce,1le: chi ·:oa a-f]er, esperienze che ad esst mancavano, ma ra raql.ont e motl profo-1ui\ Il poetat non hanno acquietato la fede Nessu· può anche lamentare l4 &Ha ..celta. .1en. r.o g'tc ne può far carico· cresclutt In tlrla cqme un r.mpSanto, come u1ia 1w 1 Ul'la ·rroa dh,?rsa. converi1u quasi 10- staIQfa d1 un'altra vfla che G'u.tl_ no.i può ro malATado O una nuova fede detl::i esse'fe. ma sempre .scrd un uodo ele, cui bontb non oona e non ..P°ss on~ rs - i,~0Q~=~v:~1~i 3;;foi::r:s: f, 0 j; sere, convlnti, pcrchè la pre_ ... cnte rca.tà crWco, non può non ,'lconosccre che troppo discorda dal~ condizioni Idea li la siUJ-.vltti ,zon A un meno, ma un d1 di ess..1. più della vflo nonriale; la supern d' rlt,t Il compito dl noi anziani purtroJ)'PO ten.sttà e dJ potenza. Non diciamo que; non è finito, anche ee è diverso da :to per far del poeta un eroe, un so-i quello che avevamo Immaginato. Noi wa-:unano ex legc; ma pcrchJ ia gcntB dobbiamo ri$Ulrc sulìa breccia. anche si imm.edeshn.J della poesfcz, e non la se cl lusinga H richiamo degil studi rcleohl in un caseU.arfo che, a inten-t Interrotti o degli affari trnscurnu o dcr bene, i quasi lombr08lano. Se !.o del btsogno di riposo, dopo una vita poesia fosJc, al poet1, un fatto deprec~ ptentt di ngltaz!onl e dJ sofferenze. La torlo e vicario, corno farebbe ad e.sser6. nostra generazione è condannata al la· aolt altri vitale? vori forzati. Ma, purcM.~·questa condan- J pceti vivono veramente; e non tn"; na t>()f;SaIn qualche m<Xlo giovare a?· vono _ checchd ne ,>ossa aroomentars le gen::?l'azlonl seguenti, noi cl r::isaegne• 1 un paeta - oli e&.!erl wlQart e ~l'imbf9 2-emo~ -3 subt.rta. clW. j.Ull)O DE RUGGIERO a. _,

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