La Nuova Europa - anno II - n.37 - 16 settembre 1945

-- 16 scttcm. 1945 --------------- LA NUOVA EUROPA GIUNTOALESSANDRO ALLA FAMOSA TOMBA... gno a vattctnargll la prossima morte! Alfred Rethel, tllustratore delta danza della Morte, ha voluto co11rerire alla prima d{ quelle due scene una serenità grave ed augusta, convertendo una ce1. la S-.:?polcrale fn una scheggl:Ha caverna d'alta montagna. ed effigiando Carlo• magno b;i.rbato è velato, assiso tn tro– no con le \r.segne dell'Impero. Ma l'Ottone del Rethel. genuflesso tn atto d'umiltà, col volto di profilo perduto. non è cosl come l' immatf.neremmo: giovane e 1rre<1uleto anzi, Ottone, da• gli occhi dilatati e fissi come quelli del personaggi. del mosaici bizant!nt. per questo, ma scmipHcemcnte n,~JJ.1 stonza del musei> (11 Madame 'rt.1&,muo dove, sul letto di Snnt'Elena, giaceva l'Immagine di cera dl Napoleone. Wellington si recava cosi di treQucn. te a considerarla, che 11 pitWre \'Olle eternare quella scena caratteristica. Senonchè. mentre una sola visita può ~~er solenne, una visita ripetuta, t.' a un'{mmagine cli cera, ha qualcosa di' compiaciuto che cl lascia. come ~, a11 rcbbe in Inghilterra, alquanto u.neasy. Oppure Welhngton VCfleva li la Sto– ria fissata come per tncanto, e se me– desimo d~nanzi al cadavere di Napo– leone fermo pct· sempre nel mo111ct1to supremo della sua vita, come s~ la sua storta personale e quella t1e1 mon, do avessero sub1to un Ingorgo tn quel punto? Dobbiam leggere suite ltlbbra incnrtapccorìte del vcgltardo le parole di Faust all'attimo fuggente; « Ferma• li, se: bello »1 L A radio e l giornali hanno dUfuso la notizia che Churchill, nella sua recente vis~ta a .Milano. si è re– cato at ci.mitero, a visitare quella fos· sa comune dove fu seppellito Musso. lini. Non oo se sia stata pubblicata una fotografia dell'episodio, ma lo ri– terre!. probabile, visto che di soilto i fotog-ral i compaiono misteriosamente dove meno Ii aspetteresti. E allora CO• desta fotografia dovrebbe mettersi a.e canto a un certo nwnero di quadri storici alcuni dei quall es.stono effet– tivamente, oltri po~ono esistere tchè )~ vo,;a ùl Pittura t;to1•Jcn Invalsa nel. I Ottocento è andata e frugare perfino nel p,.u rcmott angùll del passato), a formare un musco sut generis da di• Sl:radarc quelli di Madame 'l'ussaud di Barnum e ·di Grévìn. Come òovreÌJbe chiamarsi codesto strano m1..1seo:, J l museo dcgl'lncontct? .Mas'incontra poi davvero un vivo co11 uu mono? 11 museo del dialoghi muu tra l'uomo e l'ombra? Luciano ci assist.a a trovare un nome JJIU breve! E pol questi nomi ora suggei-:. Li non mettono In evlden• za qucua cne è la principale caratte, ristica dcgll epiSodi illustrati dal mu– sco: l'e~-sern I due personaggi due fa, mosi uomini di stato o due condottle• ri, uno morto e uno vivo, e. quest'ultl· mo all'apice della sua caa·tera terre– ,u.re; l'uno gl.:l travolto oltre il segno dell'ombra dalla rUùtd di Fortuna l'altro sul pieno vertlcc di quella ruO– ta: Regnavi e Regno; e non basta, il vivo talvolla ansioso d'emulare l'estln• lo, talvolta at11mato dat beo dlver~, senUmentt che si hanno pel nemico atterrato e sotterrato. e unche di que– sti sen1::mentt, quanto è varia la icam. ma! Non esiste illsomma alcun ma– nuale di buonB usanze che possa e.<rau• rire codesto terna: Contegno dell'uomo celebre in visita alla tomba d'un altru uomo celebre {o, per dlrla con la pom. pa del l\JonU: e: sul muto degli eroi so polto frulc »). e Contegno del vlnC:toro in vlsitu al sepolcro del nemico vtntu; Ma note comuni di tutte le pitture di quel musco :wrebbero ad essere queste: un vivo e un cadavere, momento so ilcnnc, pa~ l'ala della Storia ... Mio O.o, che partuo saorcbbcrt, trarre du tali elementi la nostra Madame Tus, saud, il nostro Barnum. n nostro Gré– vin! •rutto li VCC<!hlourse11ale d1 fo glie d'alloro. di trombe della .Fama, di IL PECORO.'VE I L merito magglore che da studiosi e storici della nostra letteratura viene di solito ascritto a Ser Gio• vanni Fiorentino è quello di aver for– nito allo Shakespeare, con una novella del suo Pecorone - e sia pure per tra– mite del /'al.ace o/ l'leasure del Paln– ter - l'argomento o lo spunto per li Mercante di Venezia. Quunto alle sue qualità di SC1it1ore, il giudizio della critica è pressochl>: 111cgatlvo,non ve• dcndo essa in questo contemporaneo del Sacchetti - del quale si conosce con esattezza 60\tanto l'ànno {1378) e Il Juogo (Dovadola, in Romngna) in cui pose m.ino al suo novelllerr: - che un epigono del Boccaccio. scarso d'imma• ginazlone e più di stile, disadorno ri talvolta arido nai-ratore. con solo una. qualche lindura espositiva e toscana freschezza idi lingua. Severità di itucti– zlo rimast:i lnaopellata. si può dire, fin quasi ad oggi. se clOPo le pazienti ri· cerchc di benemeriti studiosi quali Il Novali e Il Di Francia - ricerche per alu·o intese a chiarire piuttosto la In· dividualltà biografica di Ser Giov;i;nni o le fonti dcllt: sue novelle, che non a reguirnc da vicino il procedimento nar– rativo -. cotesto giudizio lo troviamo ribadito dal Croce e dal :\lomigliano. Ma forse un capitolo - o diciamo. per nmorc <Ilproporzlonl. un paragrafo - nuovo della sua fortuna. sta per lnl• ziarsi ad opera di qualche. critico più giovane. cui quel giudizio sembra blso· gnevolc di re,·isione. di attenua;r,ione, s..- non nddhittura di capovolgimento. E un primo indizio di resipiscenza può cogliersi nel S;megno che. pur non di• scostandosi In ~cnere dall'opinione tra· dizionale. dà :i quella ingenuità, di cui s: suol far car1<'nal narratore, una ac• cczione dirci già piì1 positiva che ne· gatlva, assumendo!.'.! o avviandola a de• signare non una imperfezione ma un .«tono» dl sorittur.i: quel tono che tro· va poi la sua fel!ce espressione nelle ballate. cosl gentilmente mescolate di motivi stilnovistici e di motivi popola• ~~~h~h{u~fOn~ r~~.~nafi~~~~~ ~~~~cl~ • del Pecorone. E più palese correzione dt quel giudizio è nel Flora, che con I Id consueta, sensitiva flnez;a avverte nel Proemio del novelliere - in quella Insegne della Morte, potrebbe far da contorno al QUadJ"l,e se li no.stn, tm boniWre s'elevasse fino alla laica pre– dicazione dt!i medievali narrl:i:torl dt casi d'uomini Ulustri, o alla macabra fantasia d'un Vuldés Lcul, cn1 sa bll quella galleria non Potesse riv.lleggia. re colla Camera degli 01TOt'l riel pro– vocare CorU scns.:1z1ont ncll'a1V.mo de– gl'ingenul e attomu vlsluitor\. Giunto :Alessandro alla famosa tom• ba-.. Ecco net primo quadro (ma sarà pc.,t \I primo? Non ci par dl vedere Il gesto d'Alessandro tille~o nebulosa– mente a perdlta d'occhio nello spcc• chio della Storia. a quel modo che nello specchio tenuto in mano dall'ul– timo del re della spettrale processione di Macbett, si acorgeva li prolungarsi di c1uella processione nt:I futuro?) Alessanclro. in procinto di conquista– re la Pers:a, offre sacrifici sulla tom– ba di Achille e ammira l'eroe che. ave. va trovato un Omero per proclamare a1 posteri la sua fama. Un tale qua• dro l'immaginiamo ptù nello i:;tlle di un Vten che tn quello d'un David, con una settecentesca ara fiorita •e una ce-rt'arlu ancora rococò nell'elmo plu• mato e nel manto svolazzante d'Ales s.indro che sospira: « o fortunato che sl chiara tromba ...»· Nella cornice la tromba della Fama e la lira del poeta s'Incrociano tra dorate foglie d'alloro In un mot:vo decorativo; e come non sospirare anche noi per ql~CI tempi tdillicl quando gli eroi erano belll co me Ach 1 .lle e Alessunclro, e la sola ror ma di giornalismo conosciuta era la poesia d'Omero? Passaron quei tempi. •mche i no– strt passeranno. Un altro quadro: Un altro giovanls· stmo ei-oe, ma H suo volto non é cosi gereno come quello d'Alessandro. Pos. sibl!e che non cl sia stato tra \ tanti pittori del primo Ottocento, vaghi di mc."CP.evalts:Qlo e di cript~ illuminate dalJe torce. uno che abbia rievocato la scena di Ottone III ad Aquisgrana nella camera sepolcrale di Carloma. gno, mentre veste Il morto d'un blan, co manto. e gli fa rimettere tn oro la ounta del n11so. e ne porta v1a come amuleti un dente e una croce? Nessun p:ttore vago d'apparlzlonl di f<\ntasinl che abb:a cercato di rappresentare la KCcnache po1 sc1:,"lll, allorchè l'ornb1c1 di Carlo comparve ad Ottone in ~o. Passnron quel tempi, anche 1 nostri vasscranno. Un ter;.:o quadro, d'autore certo non celebre. chè pochi han sentito nomi. narc oggt Ponce Camus. Su uno sfon. do nero unito una fila d'urne scpol• crall: la luce batte su una ove si legge n nome di Federlco n. e ,dì• nanzl, a broccia conserte, con In ma, no i\ tr.:i.dlzionalc cappello. presentan• do Inclinato quello che è forse tI più noto profilo della storia. Napoleone. Circa dìcci minuti egli rimase lmmo· bile. silenzioso e come assorto In una rncdlt,ntone profonda. come Ottone, e come Ottone s'impadronl, quasi d'amu. letl, della s1>acla,del cinturino e del cordone dell'Aqulla Nera che decora• vano n morto• Non cantava Omero, Questa volta, ma Il traduttore d'Omc ro. Vincenzo MonU: Del sudore di Iena anc:..or bagna:o Al sacro marmo el giunse, e In man ste-S<! Al brando ehi'.! In Roobacco Insanguinato Tarpò le penne del valor frar.ccse ... ..... cd ceco mnrn,•igl\n, Eceo un.:i rn.:i.nche scarn.:i. e sna,·entosa Sul nudo taglio dell't'ì0'1i.:i.r si pos.:i. . . J1 m:igni,limo rtsc; !ndl ln nccrb.3 Scmbla~za rl'lrc Genero.se .:ux.:csa, - E' mia, gl"lclò,codesta sp:u]a; e lnvanc, La cont<mde l'Averno a questa mano .... ...... ulle un suono DI Jer.9: I campi manderan, che fiacco Quel n'andrà dl Torgavin e di Rosbacco. Passaron quel tempi, anche I nostri pnsseranno. In un altro quadl'O rivediamo li pro– filo più noto della storia, ma non è più ti profilo d'un vivo: colm che meditava su Federico adagiato nell'eterno riPo• so, i! ora a sua volta adagiato sul Jet to di morte. Ed è a sua volta oggetto di mcd~tazione da parte d'un vecchio signore che lo gua:-da col collo teso e rlgtdn fuor del goletto. a mo' di tar, tan1ga. Riconosciamo Il Duca dl ferro. ma come poteva Wellington trovarsi nella camera ardente di .Nap0Jeone a Sant'Elena? Nò lu1 nè il pittore 1-Iay• ter si recarono al di là dell'Oceano LET·TURE Passaron quei tempi, anche I m>strl passeranno. Oggi la pittura storica è mctito scre– ditato. e nessun pittore che si ris1>etlf~ s'arrischierà a dipingere Hitler d.lnan. zi alla tomba di Napoleone :n quet luogo che il tlontt vccleva custodito da « prodi di bianco peto"· cioè da• gl'lll\•·allcli. Ogg\ codesto ~ tutt'al più uri tema da illm,tratorc della ùom,e• , nica del Corrtere. Ma quanto alla viSlta cli Churchlll ai C:mitero milanese, la vediamo un po' alla luce dl 11amlet i11 modcrn dress, Non che Churchill somigli me· nomamente ad Amleto neil'mllmn, c. è probabile, nCanche ncl1';1spctto, uono. stante la tradtzlonc dell'Amleto grasso. Ma ricordate la scena qt.r:nta ·..,!l'atto prlmo del famoso dramma. qmù1do la voce del fantasm:i s·octe or cli qun or di là sotto rasstto. e Amleto tratta 10 spirito del padre come fosse un demo– nio, e vede se stesso come un evoca, tor di demoni ~n attn di conversare ~~;si~~~ f~i~~'!iti::/a ~~~~u:,~~ri\n!. ·; tore. eome una vecchia talpa. E Amle· to dice: Are you. there, truepenny? I commentatorl spiegano che qui la parola truepenn.11 vale proba bi\mente come tcrm~ne tecnico del minatorl. si, gnlflcantlo una traccia. nel suolo. del• Ja dlreilone in èul si trova Il mlne• raie, quasi e: filone buono•· Ma trne– penny vale pr:ma di tutto «sold~no buono»: e Sei tu costl. soldino buo– no? •· Slam certi che questa frase messa in bocca all'illustre visltatoro della rossa comune del cimitero mi– lanese avrebbe riassunto ironicamente molto del suo pensiero• JIARIO l'R.'\Z vannl si tratluca In sintassi verbale, e viceversa: accontacntandosi Invece òi descrivere o di asserire questo duplice e pur unico processo. Ma, a parte che la sede del suo discorso (una collezio• ne d! novellieri di tutto li mondo. de· stlnata a un largo pubblico) non era e cornice» certo cosl stenta e goffa se calco di cose altrui (clrca trenta. come certo la più adatta a coteSt.a puntu.llt! confrontata con la mirabile e funziona· st sa, sono tratte di peso dalla Cronica dimoS t razionc: st8 11 fatto che le sue lltà » della cornice del Decamerone - del Villani); ma è l'aver ridotto a mi- ~l~~<;~l~n~~~os;i;~~~fi ~~~ 1 ~j f~~~::e come un annunclo di que\Ja Ingenuità gllor lezione un testo che, nella sua potrà gustare 1~ t>lù felici prove di ~~r~~n~h~ J1n!~rr~~· dfo~l;:~i: 111 1~m~~ ~~~~'f~~e~ien ll~nr~r~~g~u~:!a 1 ~'1 3 • oi quest'arte nelln novella di Giannetto novelle come altcrnattvam'ente narra• tre un trentennio (la scelta di 15 no• fs:i~ga 51~:~~~~anr~ae d~!e~~~f~~in~~~~ te, due H giorno, da un frate Auretto v-cllc. datane dal Papini, risale inrattì la più prestigiosa con la sua replicata e eia una monaca Saturnlna nel parla· al 1910): ed è, soprattutto. il bel saggio visione di viaggi. Intrighi e mane); 0 torio di un monastero di Forll dove Introduttivo. Quivi il Battaglia rileva, in qualla dl Bunndelmonte e della bel• l'uno s·~ ridotto per amore dell'altra. con dottrina cd acume, l'Importanza la Nicolosa. cosl ben condotta. e cosl nuò. In quantO «trovata». muovere Il storic,1 di queste novelle, per Il contlul- viva, sulla fine, per quel nudo di don· r;so; pure, quell'aria fra candi(la e stu· re In esse dello tradizione d'arte, boe• na gradatamente sropcrto. dai p'.ccli al pita ln che i due innamorati sono fu· caccesca. con la tr~dizion~ popolareg· petto, dal due uomini eccitali da con• gacemente cllscgnatt. sembra ant!cip:i- glante. folclorlstica;·e per quel loro im• trarle brame: 0 nella novella. squisita re - ne sia pur lnconsapc,roJc l'auto· mettere nella nostra letteratura quel per ~rto suo mallz!oso più accennare re - quel modo distaccato e quasi fia· e: gusto del tragico e del violento» che che dire. di don Pl~cido e dell'a:noros.:, besco con cul egli Poi racconterà, 11cl presto avrà eosl tllllPio sviluppo anche Pctruccla; o tn quella di Hiccinrdo e· corso delle novelle, anche le avven· fuori d'Italia. E passa quindi ad esami· del doge, che per 1a fantomatica sue· lllre più sal:ic\. o districherà le situ.1- nare con molta clelicatczza l'arte del ce~lonc delle siic scene può destar !'In• zioni più scabrose: e Insomma quella narratore nelle principa\l novelle, SCO· ,rtctla di un nostro surreallst2: o, fìnal~ casta cordialità che circola un po' prendone la novità proprio in quel suo mente. 1n quella cost toccante nella ovunque nella parte migliore del libro. rhn.mcre a mezzo fra il « v-erlslmile» sua semplicità. del fi~Uoche rtcsce. con dal chié:!ro e J)3Cato ritmo della narra• e il «razionale» boccaccesco. e la s~ra· savio espediente. a confort,ar la madre zlone fino :i.Ila vocale csultan;r,a delle v:iga_nza. l'estrosità, l'irrealtà della Jet• lontana della propria morte immlnen: canzoni, e che. senza sbocc~1rc ln un teratura popol:ì'te e del fo!clorc. In una te. Arte cliscreta. mcl nitida: che del vero e proprio mora.Hsmo sentenzioso. sor1a di arcmrn e allucinata lnCc!rtezza. suoi modi speditivi t• sv.lgati, ciel suoi anzi mantenendosi in una sfera (per o contaminazioni!: nei· cui quel difetto PChl "olubili di antiche leggende e di così dire} nuroralc della m01·a!lt.;)e del, dl penetrazione psicologica. quella som• cronache recenti, del suoi fecondi In· la coscienza. è pure una delle doti pii'I marlctà di articol.lzionì e di trnpassi, nesti. appunto. di snontancità e tr:ldi• costanti. e concrete. dello scriuore. quella discontlnuitti òi strutwra che zlonc. sa giovarsi - tnconsapevolmcn· Ma ecco che a rh·endicarne apcrtcl· altri le rimprovera. sono modi intrln· te. con un rare \n~cnuo che è di per mente l'arto - arte certo minore. e secament~ connessi con tale favolosa s, 1 stesso rclglone ,l'incanto - .ii fini neppur 1ont:1m1mentecompnrabllc. s'tn- sosp:mslone. della suggestione poetica. tende, ccn quella grr1nde d~I Boccaccio. Il Battaglia b. rra ! giovani critici con cui del resto essa non presume di postcrociani. uno del pochi cho alla fi- PROSA f:i1~~~ ~ ~: ;~c~~J~,a 8 ~c~~ 1 .df~e~! ~;l~~a;~:i;~r/~~!o~e~ K~~~~~ì~;~ 0 l~i1icifo~ slon! e modi: - a rivendicare l'arte di che quella filologia romanza da lui par- B • USCITO if primo dei quaderni d{ SN Giovanni e a riproparccnc la lct• tlcolarmcnte professata, sappia lnna!· /'rosa (Rom.i. Nuove Edizioni lt~l' tura elci testi più probanti, ecco Che :mrc, da critic-a del testo, a critica del liane) diretti <la Gianna ì\lanzinl ora ha provveduto Salvatore Battaglill tono. Di che. d'altronde. è specchio in e Intesi a rnècogl\cr(' R"li esemplari più con Q.llesta scelta di 19 novelle del Pe· sua prosa. sciolta, sapida, cle,:::antc nel• significativi della pro~a contcmpor:mea corone (ì\tllano. Bmnplrmi). seguita da la sua misura. rome di rado s.:1Iiuscire - saggistica. llrlc.1. narrativa - Ha· tutte le 25 sue ballate. Pregio della quella di un filologo puro. Anzi, se un l1c1nae straniera. E' una pubblicaz\one quale edizione non è tanto la scelta tn addebito qui gli si può muovere. è di assai degna, clic venendo ad ilffìancaP s6. che per un libro siffatto si presen- non aver fatto. nell'i!same delle sin· si a quello cli Poesia, C!.lisi r!chiama tava facile e dirci spontanea, essendo gole novelle. più lnrgo ricorso alla filo- pur nella veste tipogr.lfica, mira a da· coteste le sole novelle più o meno ori· logia: di non averci cioè mostrato, testo re con essa - o megl!o. a inte:ff.azlone g1.nali della raccolta mentre le altre alla mano. come. nel momcntl salienti, di essa, atteso che Poesia non si limlt.a, non sono che Inerte ripetizione o mero la slnt.'.lssi ~.mmaginatlva di Scr Gio- come Prosa, alla sola p:·oduzone recen•

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