La Nuova Europa - anno II - n.23 - 10 giugno 1945

-- !Oglugno1945 --------------- LA NUOVA EUROPA------------------- 5 - ~ 'APPENA Roma fu liberata. varie M J T J D E L slmo,come!critlclfranccslrtconoscono · esposizioni d'arte si succedettero, e t nostrani fingono d'ignorare. I piv • , e furono eSPoSizionl di e partito•· Wl1ifiamminghi del Cinquecento, anche • atnl)Cgnantl cioè problemi di gusto, di qui con qualche grande <X.'Ccztone,non tendenze. d'Ideali, assa·i J)iù che 1>rO· GUSTO A TIUALE furono alla pari del 1>lttort ilallant cul blcmt d'arte. E' probabile che qualcosa s'ispiravano. Ma quando giunse Ru• di simile avrà luogo ncll'ltalla seuc.n• bens, ceco che l'assimilazione dt tutte trJonalc, e nel frattempo a Roma con• le esperienze visive dcgl'lt...11lant furo• .t!."~iH~oot'tc t~~:C~:;~ 11 h~:, 1 ~fì~ajgng 1 tl ecco che si vuole ·cttnuo\'o Imbrigliare almeno una generazione prima dl ve: d~ i~ ;~~t~~~eK~~;~;\\~g~ ~~s~ ~~p\ 1 ~~~ Idee. Questo tfflic:,olo ,·otTebOC essere l' 1mmaginaz1011e umana. La reazione dcre con gli occhl dell'artista. Cloè li uscirono a fiotti. Se cgU fosse tornato :Un contributo alla chiatificazionc. riappare, e cerca ciel mltl per velare fa problema cli avvicinare l'arte oontcm• alla e sana» tradizione fiamminga. quei, Ciò che impressiona è che artist.i e propria faccia, e a1>pa1'irequalcosa di poranea e 11 pubblico Può essere rl• la ciel Van Eyck, ln\'ece che capi\avori -critici parlano· soprattutto di e rltor- diverso da Quello che è: reazione! solto in un modo solo: elevare u gusto egli C:l avrebbe dato ciel pasticci. 111 ». Ritorno al popolo, ritorno al P3S· Ritorno al popolo è più. attraente de- del pubbllco 1>erché l)OSSa Intendere la La tradizione della plltura ltaliana sato, ritorno al realismo, ritorno alla gli altri mili. Non è dubbio Infatti che pittura contemporanea più rapidamente moderna non è grande, cd è provln• sana u·adizione naz\onale, ritorno .ln• una vena popolare è necessarj.a a qual- di quel che non fece negli ultimi cento- ctale. Partire da essa slgn\fìc;_ 1 rimane– fine al committente che ispiri e paghi. siasi robusta costiluzlone. anche in ar• venti annl. re neJl'atmosrera, grade,·ole se volete, .e· perché non si parla piuttosto di. par• te, e che nelle torri d'avorio si produ• Circa il mito del ritorno· al passato ma tnr1ne sonnifera delle case dl pro• tenze? Curiosi codesti mltl nostalgtcl cono esseri senza respiro. Più ancora, me la sbrigherò con J>OChe parole. Se vtncla. E se J>OIper tradh.:lonc ttalìana dl un passato che non può tornare. dalla Ri,•oluzione francese in 1:>01, il siete stanchi andate a dormire, ma non s'Intende quella· anteriore alrSOO,essa Puru-oppo tutti codesti titornl si JS· -protagonista dell'arte è stato· il poJ)o• sabotate chi lavora fallcosamente per è certamente graridlssiima; llrn rJcor• .sommano in uno: il riton10 alla stun- lo. e di popolare, anzi di plebeo. è 111• dire qunlchc cosa di 1>roprtonel modi rervl ora significa produrre ptlsUcci . .chezza. E' naturale che $i sia. :-tm:chl triso ogni moderno.eroe. Una Quercta adatti all'ogsl. Nessun rttorno al pas- Per la medesima ragtone pcr cui oggt .dopo tanta guerra e tantl dlS3sU•J. E.'p• di Théodorc Rousseau ò ancora un no• sato ha mal prodo(to qualcosa dl vl- pensiamo e scrlv\amo In modo diverso pure chi vuol vivere, anche nel mondo tabllc, ma un plop1,o di Pissarro è un tale. E chi dice ancora che li rinasci• dal c1.nquecent!st1,dobbiamo anche di· -<iell'arte, non deve essere ~tanw. e Cu• povero diavolo. Goya e Dnumter hanno mento ru un ritorno ali' anuco. egll pln&ere In modo diverso eia loro. E .i-are la stanchezza• è la parola d'ol'c.11-saputo elevare Il J)Overo diavolo al Il· tgnora ciò di cui parla. Lo spettro del quando_ si yede pittori che 1>errltor– ne contro tutti i ritorni. vello dcli' eroe. senza. e idealizzarlo», e Novecento• perscsulti tutti 1 velici• narc alla sana tradlztonc ttallana st Qul è opportuno 11 ricordo òl c;:u('l ma anzi .accentuando sino ali' cstremu tatl ciel 1>ass..1to. rtfanno a éour~t) non c'i) che cl.asor· .ohe avvenne nel periodo hnmctllata- sovrum<4no li suo carattere. E quando ·Invece tratterò col J;uanU II mito del ridere della loro coerenza . .mente successivo alla pt•ìma gue1-ra si pensi che Rouault è il degno erede ritorno al realismo. anche se equivoco. Infine 1 campioni del t1torno al com~ .inondi.aie. Allora sl fu Hfflto &tanCht dl Daurnter. eh' egli è profondamente Ogni movimento plttorlço Che si 11- mittente che Ispiri e pag·h1,anelano a '.~ 1 ~tt t:1~:t~ef 11 ft~ •;e;~·t:tit~ 11 .f~!i ::. 1 ~~v~ 1 t~~f.J~~. ~~t J>O~!~; ~ ~~~:l, ~~~~~~ 1 p~:'~~fgg,~~~sf~~:~ te~ 8 c1~:g~ea ~~:c~'a1~'t}f,~11° a~ 1 ~t: mondo lRtcro un periodo assai brillan• non è necessario alcun rllorno al t>O- li «realismo• non s'identiflcn coii la tort. E se sl .dice loro che ciò sarebbe .te per l'arte .. un tcmp? cii rivoluzioni Polo, e che sarebbe assat meglio di sen• cspériònza della realtà,"è un moto po- contrm:lo al,la.tlbertà doll'lmmagtnazto; che si sovrapJ)Onevano sino a confon• tirsi naturalmente pop0lo. 1em1co·di un'esperienza- contro altre JlC creatrice, esst ,1 r!s1>0n~ono.che Tl• dersl, tempo d'il)cvitabill rottur~ dl te• U vero è che quando sì parla di ri· cspCrfenze anch'cs.i;c della realtà. ç ere- ztano nOJldoveva sc11urs1tropP9 Jçga– _ste, eppure pieno d.l intulzioni felici, torno al popo\Q s'Intende un'altra cosa, dc di ·raPJ>resentare t ditlttl della ma- to quando sen1.va alla chlcsa le .sue ;d'id1;e, di miti, di. genialità e di pa~z:le. anzi s·inSinua che la ptttura debba tor- tcria In pittura, contro la rc·altà spi- pittu·rc. Ciò che pot è vero .filnoa \tn Il fatto è che nel periodo dal 1905 al narc- all'ilh:1slontsmo fotografico; cli mo- rituale. s·1ngtlnna naruralmcrit~; oggi certo punto. Anche prtm:\ dt''Tl~ì'ano, 1914 si rondarono tutti l gustl su cui do che anche I ciechi possano apprez- si com1>rende ti valore spltrtliale dt Giovanni Belltni face,•a s.ipere d l'sa: ,-miglloni pittori d'oggi vivono o.ncora. zarla. Cosl si m;mca clLrispetto al po- Caravaggto, e·Proudhon esaltò li valore bella d'Este che non voleva soggetbl Anzi. nes;.sunJ)ittore di primo plano est• polo, che ha occhi più aperti cli t~nu Ideale di Còurbct Tutta.Via ùn ritorno lm~l. e preferiva sccgl-lerll cli- sua ste in tutto Il mondo. che non sia stato scrittori d'arte. Poco tempo fa vidl a al rcal!Snlo può slgnlRcare soltanto· una !antaslo.. .Né .'Iizlano.ctovettc.esscre trop• educato alla pittura ln quegll anni fa. Perugia un contadino contemplare a rtprcsa polemica contro l valori sptrl· PO .contento Q.U,.1npo t monaci dLS... M~l– l,l~cl: pensate a Picasso e Mau.sse; a bocca aperta una riproduzione a colori Luall ln piLturJ. Non ml sembra che ne ria de' Frarf brontolarono contro Jli 'Rouaull e Chagall, a Modigliani (cfic è dl un paesaggio dt Van Gogh. Gli chle- slamo cosi ricchi, da poterli gettar vta sua e Assunta». perché non era abba• sl \"Ivo nell'arte) e Morandl, a John si se gli piace$C. Ml rispose con oc• con tantn dtslnvoltura. stanza finita. Senza contare che il ma• Martn e a Sickcrt. Un minuto almeno ehi bFHlantt che non aveva mal veduto Più grave è .l'equivoco insito nel ml- Jefico Influsso della Controriforma, pro– di mccllLazione sulla fcrUlltà di Quel Qualcosa dl simile. E a New York una to del rii.Orno alla sana tradizione na- prlo sulla libertà creatrice degli arU: pc.1iodo. esposizione di Van Gogh nel 193G ebbe zlonalc. Il nazionalismo artistico. come òtl, fu una ragione di decadenza ner Senonché d?>J>o JI 1018, lutti o quasi duccentomlla vlsttatorL Questa è la vo- d'altropde · 9giit nazionalismo. c'lndu- l'arte. Ma pot çhe $1gnlfica tutto <!I?)? profess:)rono- un ritorno al classico, In cc del popolo. ·ce a sospettare qualchè Inganno. E nn: Nessu~ nenln,eno uno stpto d, .ltta.to' "'e6tctlca, in letteratura, in pittura e Non ml sfugge tuttavia 11 fatto che ganno consiste ln Questo, ·che si Cerca rtale .rohte Hitler l'a.':eva sognato, PC>– ecultura. Nessuno di costoro seppe dl• la pittura- moderna non soddisfa la una scusa per nascondere la propria trebbe sradicare dall animo umano if sttngucrc ciò che Vi è nell'arte -classi- gente lncoJta come una Madonna dl ignoranza circa quello che è l'arte mo- btsogno lncoen::lbllc di llbertà, dopo te ca di eternamente umano da Quel gu• Raffaello. anzi tra opinione pubblica e .derna. Bisogna pur convincers!. che il '.tlvoluztont americana. rr~ese e ~rus• sto dell'arte anticà ch'è assal pregevole stile pittorico cl sono vari malintesi ritmo dello svtlupI)O dell'arte flguratl• sa. Né JI modo dl sentire 1 arte, né 11 ·ma che fu contingente. a.pproprlato al- Questo deplorevole fenomeno com1nc1b va non è C06l legato alla nazione corno modo d'Jntenderla teoreticamente. sona la cl\rtltà d'allora. morto nella civiltà nel 1822 quando Delacrotx espose la è quello della p()Cfjla, causa la nazlo- ptù. gll stessi di quelli del mcdtoev9 e -odierna. ln ogni periodo t veri classi• sua e Barca di Dante». Eglt fu taccia• nalltà della llngua. Dal secolo XJV al del rlnasclmento. Allora. Il c;ommltten• •cr, quelli che- mantengono accesa la to (li dipingere con una scopa ubriaca. XVII I popoli europei, con qualche rara te dett..wa (non scnwro) li soggetto e Jampada dell'art.c;sono I migliori pooli E ti pubblico lnorrldl di fronte a tutte cccczlone. dipinsero e scolpirono In lta• U.J)lttore trovava la sua libertà entro 'e plttoti ~ntcmporanei, qunlunq,ue si.a le opere che oggt oono riconosciute ca• nano. ~fa ~ anche vero che da cento- t llmlij di quel soggetto. Ma oggt non t\ loro gusto.· Ma nessuno comprese Polavoli, e si ·attenne fedele al pittori venti\ anni t'utU t Pol>Oll del mondo ..,ptù. né don\anJ: o Il l>itlore crea nello .quo.sto. E però li ritorno al classico del accademici, t comvctèntl, sempre pronti •hanno prodotto que1,1eopere-che eon- stesso. tempo .ti. motivo .e. li modo dl "1920 fu. c--non poteva non essere.- un a pròdurrc le b.>.nalllàogg'Igiustamente tano nella storta dell arte, In stile fran• cs1>rlmerlo, o può rinunztnre a const– •tlOO-Classlclsmo, simile a quello della dimenticate. Questo fenomeno è plù' ccse- Ancora oggi t J>ittòri mlgllorl so- derarSl un arUsta. La riduzione del -fmc del sec. JiVIll e peggiore dl Quel- chiaro che altrove in Franctn. dove tra no legati alln scuola dl Parigi. Ciò non soggetto a motivo, e la conseguente fo; una velleità -tntellcttunf.sti.ca , senza accademia e arte crcauicc non st 'fan- vuol ctire che in un avvenl.re , che cl Identificazione del motivo con .la sua Impegno spirituale, senza Intima sin• no compromessi. Nessuno del grandi auguriamo prossimo. l'Italla non J)OSSa fonna. sono tra lo pli1 gr~ndl conqul: -c:erità. li risulta.lo per la pittura ila• J>lttori francesi che oggi tutti amml· riassumere la sua funzione di guida ste della coscienza artistica lll tutta lllana fu ti malaugurato «Novecento a, rano ·fu mai acccttato·comc membro nel gusto 1>lttorlco.,Maa una condlzto- la storta. E quelle conquisto non sa: dl sartattiana e ojetliana memoria, che t!cll'act:ademla di Belle Arti, dopo In• ne: che l pittori Italiani vadano oltre ~l)no J)Crxtute. ebbe successo soltanto perché appog- gres e Dclacrotx: non Oaitmtcr né Co- Picasso e Rouault, con ardimento, con Ond'è.cho t. « miti »id11Igusto ;aittua.Ic gtato al fascismo. A proposito, perchè •rot. non Courberné Manct, non Renoir libertà creatrice più grande di ttuclla apJ>alono piuttosto scuse o pretcsli per tuttò le dittature (Luigi XIV, Napoleo- n•é Cézannc. non ·oaugu,in rté ·van francese. F.:ss1 sono 1>lttorl-ita\lant. an- non confessare la nostra stanchezza. ne, Mussolini) prediligono i! ritorno Gogh· non Picasso né Rouault. A che che se pronttano <lelle scoperte vlisivc ì'\fogllo è confessarla. Dopo cliche, scrol– all'antlco? cosa St deve questo fenomeno? E' evt- francesi, e non solo visive, quando le lando le spalle, st riprenderà lt· canti E quanclo II ritorno al classico mo• dente che ogni artista· scopre un suu Interpretano con sentimento !tallano. mino. GLl'Òli suo inevitabile fa.lllmento, li con• mondo visivo, é che Il pubbltco ci mette E corto Mocllglla-nlfu pittore lt.altan1s• lormismo non cedette, ma. 1inunztò · · LIONli:1,J,O Vfo!N'1 1 Un.è :~~~~a~~c~tfiu1~~ 1 ~f 1 r!~?~1~0~ 1 /~~ ====--==,;,,,=':"'=========================""'=="" ~~~r: 1 ~fgm~~J~:J= u=~.u~o~ T E-j\1PO R fT R O V-A-TO tutto Il realismo, ma soltanto e U sano storia o della cronaca dt ·noma. 1lltrl E il Faldella. nel suo -libro tn·ctnquc nonii invece, clriarlssinii, proprio per volumi sulla Camera dei deputati, cosi la solennild c 11nni-umentalità" deU'dUer• incomincia la descrizione- di quello mozione ci da,rno un ·Se,iso come cl'ln• ·ch'eou chiama per• l'appm1to i{· paese nocente balda'nza:piazza Navona,Ptaz- di Montecitorio: « Siede la Canier«-s<r realismo•. fu ammesso. Era quello l'op• · · · ])IO del slg. Clprlano J,,fisl_o!)ppo. L'uni- Da Monte a·torio ·ca ,mportanza dei e sano rcallSTno» fu di a,·cr r>rcscnt'.itO il J)aS&agglodel Po· teri dal r:isctsmò al nazlSmo: il (ondo dcll'abtsso. · ·. · Più tardl l'ol.)pressionc ·ra~ista, fat• itast più estfsa_ e pn~f0ZH.!a, 3Jtsçll.ò.una ireazlone anche In p1~tura,.AUe forme vtiote di qualsiasi conttni1to SuplrutP. scistltul una. Corina tuita vl!Jn1,~•m.c .:;pl• rituale; tnve<:e.dClpalazzi ln:JlCrlalt Ma– ifal pt•eferl di diplngcrc le: .!it>aventosc 'ferite inflitte alle· case di Roma dalla matta bestialità. In· generrlle I migliori pttlorl s'accorsero delle mal-l.llle dlla– ·sanu nella vlt.t 1oro contemPoranca, ·e la contempiaztone dl quelle malatt.le lu sanamente senUta. fu runica coso. . "sana ch'eSSi paterono realizzai-e lri un ,~e 0 '~\ 1 ~o~;g~a:,f. ~~~~o~~r~ai~~!\~!~~ ad essere i continuatori dcll'unlcà tra: dizione artistica del nostri tempi, qucl– aa del 1905-1914, dl cul si I) appunto parlato. Questo era antifascismo pitto: rjco nel m\gllor senso, era luce dello spl,rtlo contro materdalità bruta. , Conllnuare quella contlnuaz1one, par– ·~• andare innanzi avrebbe slgntn• i~ ie:~~ ! :ib~~~1! 10 ~iitaerl:~~ r ezzo dt creazioni tmllviduAM.E man ano che le malattie m attenuassero svantssero, e che SJ)('ranr,e spuntas-· 're· all'orizzonte. le contemplazioni tro– i. . ebbero un contenuto più. sereno. ' .Ma ecco che Interviene la stanchez: ,.. e con essa la paura della Jit,ertà; ·alia :_ SapieìÌza. Ri,,~e½ 0 ra~d!~~~értr~ltd~l.,::;:~~i~:: ~~:p~:g;!~tl}t~~~t:'datY~' r:~~: 0 :::. ·ria, -casalinga, quasi una ltu:e dt sor- l'anfiteatro ·d.;. Stal1lio•7'c1uro•. 1s cori ,'iso: et si rallegra il ctiore, a .. ,eoocrlt termina: ~ Si sprofo11dndi dietro come suNe- ,wstre beNè targhe · marmoree. tm crmeo net vicoli della Mihr''cm~ e come a un sapor cli "'?)rCz,?e,nolo· clt 11 et fart,o ·aelt'Imvi·esa •- L'aspettò· dei me11t11ccla. Non vi venoa mai 1n nien• « paesC·»camùtò ,in (Jra,1parte ·9.!tim~o te, slo1iort del· Campidoalio, ·di vort<ircl Ju ampliato il ~alazzo dct Pa,:lì:h)1en• via con un !)ioco di mano -il vicolo to e costr)i~ta dell'architetto Ba~ile la :~ae~Ig·n~~~~nA!~«:'~~~~nfl~e :::J;._ed:; nuotia /Clcctata: ma ~ nomt aeue vie 7'rc Pupa;:zi! ' ~t;~;r"~ ;t!:,as;~~,lti~r a I :1~o~'~Viief/~ GU uom1nt dc'f• passato t'e{lime non furon' sostitui~ con 1ioml di bOttO.!ilie avevano 1l senso n.t cli quel legittimo délla pn'ma ouirra nion<liale::V_{lfchi, ~fs 0 a°l~~t;~!~~J~~~e~ ~ier~":!taef:,':;. Farasina. Dosso J,'aiti, Cortcllin;o. Bel _ pio, quel che han fatto a Monte Cftoi nomi, d'acç(!r(i.0,ma cf1e possono troi rio. La piazza· fu battezzata Costanzo vare o ritrovare ii loro pasto 11elquari Cimio dal fasdsmo mo,iarchico e viaz• tierC M1lvig, dove sono oli ",«ltrt dello za Ettore Muti <lalfascismo repuùblii stesso qe11ere. Si eviteranno cosi, ol• cano. Ora è ritornata piazza Monte Ci· ~e v'o"ltt!1_c~~f~:~~:H~'i~i,~lf1i.z}a!cr:~~~-.--– ~o~~lt~~o s~~:itg;,~~°;,J~e~1fteri ;g~ co' suoi modi sovcrclljatort e con ftv lamento italiano che ·ti fascismo aveva b1iso deUe cose venerabili elle oli era voh,to vilipendere con quella best1ale cons1teto, quei 11omili aveva votuti li Jami1atlo mcmoriae. ma a 11 che 1 m ,;,, a disprezzo e a dilcooto delle libere prlstitio clella tradizione. Una tradlzlat istituzioni par{amenlari, quasi. per uno ne che lia fl stw antico e iLsuo 11uovo spavaldo rovesciamento del. motto cfce: tes,~amento.rispettivamente rappresen• ronUmo Cedant arma togae. Ri.tornhW tali da Giuseppe Gioacchino Belli e da clu,ique f vecchi nomi, casaUnaht e sor.• G·touann.l Faldcna. IL Belli scrisse per rlde.nti.;dello SdrucciolQ, della Miss~ J'anttca Curia innocenztana tm sonetto ne dei Giardino, dell'Impresa. VJa Cor,. U NO dei 71rlnit atti della re;staurata a1h·ni",:J.,;f.r'n.'?it>h.c com1lnalc di Ro– ma fu, la· cotivoc<'ZÌQhC in Campt. ctoa110· <f."1:!i CrnnnHs"fonc cqnsuWva dl' tovonomast1ca, ritinorata ne'-· suoi compOnc11tl, percht pr{Jniedcsse alla rimo::ione dtt nomt fa."c!sti dalle stra• de e piazze della citt<l. r: l<t commlssio• ne, a.ssolt'oquei cùmplto, si prommziò unanime per 1l riprtstino del nomi tra• dizionàli ncf vecchi rtont di lloma an– che quando nella mutate denomina– zioni la sopraUa::lonefascista ,ion c'era o non ·appariva cosl vistosa e p1·ovo– cante. Ma son 1,assatt ormai no11c me• sf e dei rioml s01mressl dal passato reoime mottt 110,t son.o micora tomati al loro posto. Cl}c cosa st aspetta? r nomt tradizionali no,~ si dovrebbe toccarli ffl<II. Ogni volta elle se ne abo• Usce uno, diceva tl grande filologo Er. nesto Monaci, si strappa una pagina di storia. Fanno parte inteorante dello stemma dl Roma, tanto più venerandi quanto ph), 111;fsterfosa è la loro orfai• ne.· Campttelu. Parlane. MaonanapoU, Pan.isperna, Monte Citorlo... Pilolo{1l ed eruditi si sono ilwano stillati il, ccr• veUo ver trovare U ba,idolo di queste matasse to1>ono1nasUche. ]{ oiorno che saran riuscili. a tro·uarlq, f)Otr4 forse chwrlrsi questo o Quel f)unto della ,_ che inco111.i11.<.'ia trionfalmente cosl:. teilazzo, sfociante nell'usurpata piazza Tra tutti 11·1>iùmcJo palozzonl Costanzo Ciano, sembrava voJer accenA MonteoJtorlo è un pezzo slgnorllo: nare, ptA che a -un'ru#one ou.crrcsca, a Tlè b;Lh.nc.ròla,orlOM!o e campanmr un feudo, de; patrfzi.ato fascl!ta. niton E un sr0613ls61mo par de carr.,anon~ nf ~unque a <t:hfamars~ via dCl,la MiS;it •

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