La Nuova Europa - anno II - n.22 - 3 giugno 1945

-- 3 g[ugno 1945---------------L;{ N uov;r EUROPA ------------------1! - DEMOCRAZIA e.r~il.1!\':'~à :ir~~ne; elevazione In- CRI s I ENDEMICA do alt effetti pezzo per pezzo. Nella pretesa di scoprire la ptù perfetta do• satura degl'lngredtcntt che dovranno entrare nel nuovo prooramma dt yu• verno, i f)Orl1U non si accorgono dt t,t;, serst ingolfatt in un problema simile a (Jttello della quadratura del ctrcnlo. La conctliazlone dt sei punti di vtqta proorammatict dtverst non JJut, na1 1,– rafmente avvenire che in un punto ,.,. ctno 1l pii',, possibile allo zero, cio~ nl• la 11eu1.ralizzazlonedt tutte le dtUert•n.• ze. Ma cosi non st fa che tor11are a! punto di partenza, o meglio si resta fermi dove si era. e RELIGIONE L A' cr1sl politica è ormai aperta quasi da un mese e non rtescc a ch-iuders!. Avviene al corpo polt– t!co quel che suole avven1re all'oroa: nlsmo fi.sico quando è affetto da ella• bete: 'le ferite aperte non rie.scono a chiudersi. Un clhiico politico potrebbe quJndi con molta verità diagnosticare la 'J)resente crisi ·come la con.seauenza dl una malattia del -ricambio. E t'or– nano malato - il rene - è proprio Roma. L "A. Unione Intema.-tonale def Cen· tn df Informazione Pro Deo, or 1 ganlzzazlonc dl stampa e dl in• formazioni « per la penetrazione delle ldee religiose neU'oplnlone pubblica», ha promosso <la tempo in vali. paesi d'Europa e d'America discussioni pni• ;vate e pubbliche sulla democrazia e le sue basi filosofiche. Il centro italiano del movimento, diretto da G. Bache= (et. ha ora riassunto e articolato ,ln una serie di test e paragr.tfi l rtsultatli delle discussioni. Lo schemausmo di questa « filosofia della democrazia». se da una parte le dà un disegno un po' troppo rigidamente scolastico, dall'al• tra la Porta ad enunciare le sue pro: posi.zionl con pregevole concisione e chiarezza. La ter?.a e ultima parte precisa 1 mczzl necessari per la reallzzaztone dello stato democratico. Tau mezzt sono: ll consenso del popolo espresso per mezzo della decisione maggiorùta– tia (che tllttavJa ha U suo limite nella legge naturale); l'obbedienza all'autorl· tà costituita (che tuttavta non può le= gare le coscienze quando ,11.olila legge naturale); il libero sWluppo dei corpi soclall economtct, cullura\l. religtoSl e delle .ist.ttuzlonl storiche dcll.i nazione; la divisione del poterd; 11 dovere dello stato cli coltivare le sane tra<Lizion\ re; Uglose del popolo; di dovere dello stato p1 r1spcttàre e facilitare l'opera della chiesa. Questa. dottrina della democrazta di– mostra ancora una volta la vJrtù scm• pre viva ch'è insita net principi 1..-ssen, zlaH del cristianesimo. La santità del: la persona umana in quanto è parte; clpc di qualche cosa dl immortale, 11 patrimonio tm'1.olab!.le del suoi be.n1 E' una maled1ztone che grava su fto: ma di convertire In tossici anche t succhi 'J)lù vitalL che circolano n.ell,'or• ganfsmo. L'insurrezione del Nord a stato un fatto veramente provvtden• zlale, c1,c avrebbe potuto tonificare tutta la vita del. paese e sollevarla dal marasma tn cui a caduta. Invece ,, contrasto det parmt ne sta dlstroooen• E' necessario uscire al più. presto da questa zona ,norta, che converte in danno t 'Vantaggi della insurrezione del Nord, pe-rcht rischia di volgere contro fii governo quelle forze m,ove che, immesse in tenipo, potrebbero esercitare una f1atzlone benefica. g. d. r.. spirituali. il suo tnvlnolblle ist1nto dt La prima parte consiste nel cosl det: U quattro principi vitali della demo: crazia. Questa nasce dal dtntu tnaue– nabllt di cui il Creatore ha dotato J'uomo e che nessuna autorità umana può abro&are; dalla legge naturale per cui gll uomini sono esseri soclall por– tati a costlltuirs1 necessariamente 1n società per frutre del bene comune; dal' ta dote dl ragione che rende gli uomt– nt di una certa età e di una certa espe: perfezione sono oggt come nel secoli le arcane forze ispiratrici della vita 1n- L A p A e E divtduale e della v!ta soclnle tln ciò che esse hanno d1 veramente degno d'es• me con Sf }lrl.tt ltberl d'ogni parte del mondo - quelli cot quali in vita eoll st compiaceva di conversare. Quale cecltil. morale! Con la 'J)iù as• saluta indifferenza, per sole "Taglonl di convenienza. 1 « constoUer, aultci • della Germania novecentesca hnpfa~ tarano li campo dt concentramento di Buoenwald in vista di lVeimar. v·ora in avanti dovremo fare uno sforzo, e. forse non riusciremo a dlsslpare quel.· l'ombra oscena che Sf pro#etterd sulla limpida luce che s'irradiava su{ mondo civfle da Weimar. Jienza alt.I. a partecipare all'attivttà intesa al bene comune esprimendo la propna volontà attraverso rappresen– tanti ed altr.1 mezzt: dall'Jdeale tra· scendente per cut gli uom!nl s1 sotto: mettono liberamente a quelle leggl su• ])Crlori che banno la toro ultima ragio– ne in Dio. La seconda parte enumera tn set arUcoti. i fini della democrazia; sicurez– za dt vdta; benessere materiale. ugua: gllanza dl trattamento; libertà di espres: I FIGLI E I PADRI E oosl abbia-mo avuto anche lo sc10- peretto degli studenti delle scuo: le medie. I qu.aU non volevano 'fare gU esami; f>Oi, visto che Il Mi– tt.ist-ro dell'Istruzione non rece<ùva élaUa sua decisione, fl.pleoarono sulla 'J)roposta di fare dli esami cosl e non cosà. Siccome ancora il Ministro non a'ava ascolto, sciopero. Io non mi scandalizzo, e tanto me: no farò l'esaUCPlone dei « tempi mtet > studenteschi - cosi lontani! -. Dirt, anzi con sincerltlt che anche at tempi miei s! ebbero casi dt questo oenere. Ricordo benfufmo (ero in seconda ginnasiale) le chiassate e f. vetrt rottt percll~ t'allora ministro dell'lstntzio– ne Gianturco s'intestò 11cll'esivere l'ot– to nello per •la 'J)romozlonc senza esa– mi. Pei ravazzl ra seuola è una castri· zionc. st sa, e tutt,t i pretesti sono • !:!n~e~~~o ~;;sg~~:J:. !e ";!;,1!. no che i loro rauazzi pro/ittir10. Se pot 11.onoltene importa, perchè sciupano IL danm-o delle tasse scolastkher Il fenomeno nuovo è questo: che t oenttori, invece di cooperare, con La 1oro ,•autorità domestica, ad una sta 'J)ur modesta rivresa dell'autorità sco– 'lasttca, e In de/inWva della serietà de. dli. studi, a tutto f}rofitto dei loro be• ,1eamatl fialiuoH, assed1ano fmizionart e otornalisti con piati, memoriali, let– tere, per oiustlficare, dlJendere, esal• tare le eroiche oeste del loro benea– mati somari.. Tutti sappiamo in quale ,,;tato di clecadcnza, dt tllsord-ine, di depressio– ne morale è caduta la nostra scuola. Cht finge dt non saperlo non fa cosa onesta, soprattutto nel riguardi det– la'vvenlre det propri figli. Dire r,ot: - St, è vero: ma la cosa è prematura. Si com.lnct l'anno ven• turo (quando mio figlio si saT(} gid beccata 1a lfcenza. e 110n m'fmporta più.) ~ una ipocrisia; una doppia di– sonestd. 'Altro fenomeno: un giornale c#tta– ait10 che ~ molto per l'ordine (non lo chiamiamo dt destra: c'è il caso che se n'abbia a male anche lui), Il 27 maggio annunzfava questo fatterello ai cronaca cosl.· e S. E. il minfst'To "Aran{Tio Rutz sf ~ rifiutato di accogliere le proposte degli studenti circa la qu.estfonc de(/lf csam1 nelle scuole medie e gli studen– ti. naturalmente fanno sciopero•· Naturalmente? sere vissuto. Non fa .gran differenza che questa fede sia espressa con le parole del vangelo e con quelle della morale k-anuana. Ma assai lOde,·ole è lo sforzo di rivivere come esperienza spirituale J'anUca dottrina e cosi farla moderna; soltanto per questa W.a U verbo torna a farsi carne. Troppe YOlte gli tnterpre u 1nfedelt banno osato derivare dal vangelo regtmi di corruzione e di vio– lenza, goverol neg.itort di libertà, turpl alleanze fra trono ed altare, perchè non si debba salutare come un segno di rl· gcneraztone morate questo sforzo dl r,iallacc!.are aue· verità pii). profonde del cnst:1anesimo la nostra plà pro• gress'\va filosofia civile. Questo sfor,,o conferisce alta democral-1a cr1sUana pieno diritto dl ctU:adlnanza nel n,ondo moderno accanto alla democrazia laica. Qualche riserva dobbiamo fare là do: ve st parta del mezri - tntend1 leggi =~l~t~~~~iolre-;i~~~J~ l'art. 11°: e Lo stato deve coltivare le sane tradlztont rellgtose del popolo, Poi· chè solo una democrazia basata sulla fede 1n un Dto buono e giusto può su• sci tare e proteggere le virti1 che sono necessar1e al go,~mo del popolo per mezzo del popolo. Pur rispettando pie' namente la libertà d'azione dei cutu rispettosi del bene comune, un gover– no democratico deve difendere le sue basi spl.ritualt contro •i pseudl credi del razzi.smo, del nazionalismo e del male• rialismo. Là dove la tradizione religioa sa sia indebolita o falsata lo stato deve favorire li ristabutmento d1 una nnona atmosfera religiosa. In un paese dove una sana tradizione Tellgiosa è forte e vivace U governo deve proclamare ed appUcc\rc l principi! reUgiosi nel ~· po educativo, legtslaUvo. ed ammlm.· stratlvo ». L'art. 12- e u!Umo dtce: e Lo stato deve rispettare e facilitare l'opera del– la chiesa o delle chiese che servono gli interessi più alti dei cittadh\t. In quan~ to arbitro supremo delle quesuonl po– litico-tecniche relative al bene comune temporale lo stato non dipende dalla chiesa. La chiesa in quanto arbitra su– prema nelle questioni relallve al bene soprannaturale, non dipende dallo sta· to. Nelle questdonl miste o pollUco– morall come il matrimonio, l'educa• zione ecc., che concernono sotto di ver– S1. aspe.LU la chiesa e lo stato, il rl• spetto dei reciproci dirlt.U deve essere mi ,ranti.to in modo da non sublre la ri– J)ercussione delle fluttua2'1on1 poJt; tlche >· In questi arucoli mi pare d sia qual– che confusione e qualche contraddt• zlone. Libertà di coscienza e Ubertà dl culto sono ovvt attribuiti della demo– crazia. ?tia un'azione di governo per appoggìare la tradizione religiosa. cioè una data religiosa pasiUva, un'azione dl governo consistente nel proclamare ed applicare l principi reUgios\ nel campo educauvo, legislaUvo ed amml– n\strath•o, che cosa altro può significa= re che attribuire allo stato una fun– zione dl patrocinare ufficialmente un dato culto, una data chiesa, dl mette– re al loro servizio .f propri strumenU di governo? Per questa ,1a s1 arriva senz'altro alla rellgione di stato e alla chiesa di stato: l'una e l'altra assolu– tamente repugnantl ai prJncipi più alti e inviolabili della democrazia. Eppure ... I L sole era al sommo del cielo,· con• tornato di nuvole bianche; il mare era calmo, ed fo, disteso presso ,, timone, soonando tra vegUa e sonno, til• di il Cristo, H salvatore del mondo. Ve• stito di un manto bianco fluttuan.te , del– la statt1ra df un gtoante. egli cammina. va sulla terra e sul mare,· la sua testa raggiungeva il citlo, e. con le sue ma: nl distese, benediceva Il mare e la ter– ra, e portava nel petto • . al posto del cuore. il sol.e, tl rosso ed. ardente sole; e questo cuore radioso e flammeggfrmte, sede d'amore e dJ luce, spandeva i suoJ raggi benignt è la sua luce eterna sul– la terra e sul mare. e Suoni di campane, risuonando qua e Ut, attlravano come clgn.t U no.stra naviglio, che scivolò verso una spfaq• gfa verdeggiante dove qli uomini abira– va110una città mar,ntfica. Epuwe c'i una quantitcl tale di tf!• descht da impressionare. t quali tono: rano o voollono vervicacemente Igno– rare. Oppure dichiarano che quello che i st.ato fatto a bene: e Molti tedeschi, e specialmente don: O meraviglie della pace! Come 1a cUtd è tranquiUa. Il .sordo -ronzlo deau aJia.rl vant che si diffondono 1n eh.tac. ch1ere,· lo strepito dei mestieri; tutto tace, e per ·le strade eh.lare e splen; denti 'J)(ISseq(Tianouominl vesUtt di bianco che recano palme, e quando due s'incontrano si uuardano con a.ria d'fn. tellloenza e quindi trasalendo d'amore e di dolce rinunzia, st baciano tn fron: te e ler:ano all occhi verso il cuore radioso dei Salvatore - questo cuore he è il sole e che versa ototoso la por- pora. del suo sangue rtconctliatore sut mondo --. e dicono r,er tre volte tn un trasporto dt beatitudine: - Benedetto sia Gesù Cristo! « Che cosa non dare.stf, tu per a.vere avuto un tal sogno - tu, cosi debole di testa e di corpo, ma cosl forte per la tua fede; tu che, 11ella tua sempllcf• ttl., veneri la Trinità e 1a croce e la bandiera; tu che. prosternandoti oom glomo al pfedf della tua alta. benefat– trice, set pervenuto alla dtonitd d.t ccmsig1fere aulico. poi a auella di con– slgllere dt giustizia e finalmente a quella dt consigliere del governo fn Qt1estapia cftrd fn cui fioriscono la fe• dc e la sabbia, -in cui le acque saCTe della Svrea lavano le anime e dilul~co– no t1 tt - che cosa non daresti. tu per avere avuto questo sogn.o. mfo caro. Tu l'avresti fatto valere net bel mon– do; il tuo viso molle e i tuoi. occhi am; mfccantt annegati In una espressione df ptettl. e di ·ummd. E Sua Altezza se· renissima tremante in un trasporto d'estasi st sarebbe gettata ;n ginocchto per pregare con te: con l'occhio fnfimn– mato df un santo incendio eolt ti avrebbe concesso un aumento di sa/a: rio di cento tallerl, e tu, a m.ant otun· te, avresti. balbettato: - BeMdetto sfa Ges1). Cristo!> (Hetne, 11 mare del Nord. I). Weimar e Bugenwald « Da :Afannheim a Magonza. a Fran: coforte, a Erfurt, a Gotlla. a Weimar, a lena, a Lipsia. su tutte le .strade. in tutte le direzfonf, un popolo di erro= bondi circola attraverso le città In. n,. vina ... Sono vriglonierl dl tutte le na– zioni... Otto miltonf di uomini che de: vono mangiare e che: vogliono rag. giungere la loro patria con un mezzo f:· e°':u'""J:::te"'!i::~~ra~~ar:;,~a= strofe. che il 'J)opolo oernumico non sente alcun pentimento o rimorso per le atroci nliserle arrecate all'intera umanUà .. Parlando in n.ome dei dttaa dh1f di Weimar che, cantando in co– ro e ostenta11do profusione dt croci uncinate, erano portate a visi.tare. sotl to buona scorta, fl campo dt Bu– genwald. per constatarne di -persona gli orrori, la signora Herma Lutten.1en (don.na che aveva gld 35 anni quando H1tler qherml il potere!) ha dichia– rato: • Il F"Uhrer è un ormtd'uom.o che ha fatto molto per IL nostro popolo; la fort·un.a. ci ha traditi ed ora et trovltV mo In una triste d.tuaztone. T o amo sempre H1tJer e vorrei mandaroU. il mio pensiero; ma questo a u.,i. aracr mento sacro, che non posso trattare con voi». (S. Gordim Coller, I tedeia scht dopo la disfatta, tn Cosmopallta, 7 giugno). Un al.tra corrispondente.TI. Sions. re= catosi a Berchtesgaden. ha Interroga– to la cameriera e la cuoca di Hltl" (Yank, J. r,lu.gno). La prima: « Percht (Jli americani hanno di• strutto la dimora del Fiihrer? Percht lo combattete? (non era ancora pu&– bltcata 'la notizia della morte). Egl.l a buono. Qua.lcMdun.o in Gernrnnia st sard comportato male. ma it F'uhrer ha sempre saputo quello elle ern il bene del popolo tedesco. I miei fioll sapranno questo d.i lut (Ut1a pausa) - Torneranno glt ebrel? Ditemt, uccldea ranno i miei fi,gU? >. La seconda: «- Eoli era buono; amava il .mo popolo e durante la guerra dedici, molta wrte del .ruo temJJO a visi.tare I feriti negli ospedali e nelle città bonv bardate. - A Dnchau,ct an.db? - Perch~ avrebbe dovuto a11darci? Egli era troppo occupato per perdere il suo tempo col crlmi11alt. E<l egli ora è morto' Cos'altro poteva fm·e di più c1le mor.lre per il suo popolo? Ma per · moìt1 dt noi egli non morire} mai•· Cosl fin. d4 ora si. va costruendo, an.– ch.e Tn. ·mezzo alle classi umili. dèlla po= polazione tedesca, il m.tto del FU!trer sacri/icat-osi -per il suo popolo. La pauache Non solo fn Germania. 'Anche altrove altri « conslolierl. aw lici•• c<m panache. R-ettifiche dt confini; C01ifi11istrczteol.cf; Rivendicozio11i dt Jront1ere; lltiorazioni forzate; Cittil bombardate; Politica det fatti compJuti. 19 ... lo che non sono di destra penso che uno sciopero pub presentarsst co– me 1ma ext.rcma ratto. ma non r,ub considerarsi mat come una cosa na·• turale. E là dove si reclama, a proJ)OSltodel matrimonio e della scuola, la garanzia dei re<:lprocl di.ritti della chiesa e dello stato si intende con ciò una chiara e fen:n3. dclimttazione di competenza e di attribuzioni, oppure un regime mi• sto, una specie dl condominio tra chic• sa e stato? Qualora st mirasse a que– st'ultima soluzione è dubbio ch'essa possa essere approvata anche da quel democratici che derivano U loro idea• le civile soprattutto dal vangelo. De– mocrazia crtstiana sl, stato confessio– qu_~ 1 ! 1 éf!~~ a Bunenwald una querc/.a sotto la quale Goethe amava di anda• re a soonare. Una leggenda tedesca voleva che fl giorno fn cui quell'al– bero fosse abbattuto, la Gcnnanfa avrebbe patito fl pfù grande disastro della sua storia. Tn agosto del 1944 l'albero fii incendiato e fini ver essere abbattuto 1> (Da 1ma corrispondenza di P. Bodi11, in Préscnce, 13 maggio). Non solo l,a querela di Goethe d sta· ta abbattuta; ma l'anima dl Goethe t stata violrntemente cUvelta dalla sua f)(ltria per vo101llc} di numerosi te– de~cht e messa a m.acerarM ne; putrf• di baraccanu.>Jttf di Buocnwaùl ins-ie• .Mu-raulie ctn.est; Soffocazion-e; frt:go v~~~~:· cameriera di Hitler uf~ ficlale dt artiglieria; il figlio deliri cu01 ca ufficiale di aviazione nell'esercit'! tedesco o merceneri in un altro esercii to qualunque. Ma le destre tn TtnTia hanno net 11asco11digltdel cuore una Inconfessa– ta tenerezza 'J)er l'anarchia. m. v. nale no. GIO\TAXXl ,11RA. m. v.

RkJQdWJsaXNoZXIy