La Nuova Europa - anno II - n.10 - 11 marzo 1945

r ',I ,. -- 11marzolD45 --------~----- LA NUOVA E U.ROPA ------------------ Il __ UNA PIÙ ALTA EDUCAZIONE INTELLETTUALE e OME vive Lntellettualmente quel· Ja vasta categoria di persone che ha avuto un'istruzione media o che magari ha preso· una Jaurea? Non è una domanda semplice. Di più, a generalizzare Su un argomento come questo si rischia di essere appunto itroppo generici. La vita intellettuale è una faccenda che ha radici compii· cate, diverse da persona a persona. Ma senza pretendere di rispondere in modo definitivo alla domanda, ciascu– no di noi forse ha esperienze sutri· cienti per poter dare un fondamento abbastanza sicuro ad alcune constde– razloni. Lo strano è, intanto, che l'isu·uzto– ne per se stessa non garantisce all'in• dividuo una vita, un'attività int.ellet– .tuale di qualche importanza o di qualche utilità cnuca s'egli non ha uno spontaneo interesse ,per queste cose. La differenza della capacità c11- tica tra un operaio che ha fatto le scuole elementari e un impiegato che ha fatto l"università, può essere mi· nima di fronte ai problemi essenziali della vita pratica; e li loro giudizio sull'andamento degli affari politici o sulla condotta del governo del loro paese potrà avere uri metoclo più o meno complesso o elegante, ma è pos– sibile che non si distinguerà molto nella sostanza. Non parllamo delle volte che capita di constatare come chi ha studiato meno, o non ha stu– é'liato affatto, la sa più lunga di chi ha studiato di più. LA GUIDA E LA LE,GGB I L molto discutere che la stampa dt 0011ipaese, e in vartlvolare anglo• sasso11e,aveva fatto finora sull'ap- ~~c;if!~ii6va~!~~ll;a;tde!~;;~i~~t :i~:: se diritto e chi no di a]}1)ellarst a quel documento fondamentale per i' futuro assetto del mondo. E già nasceva tm anoosctoso stupore che esistessero dub· bt su un punto così importante e insie• m.ecosì ovvio: tanto intportantc e ovvio da essere lasciato sotti11tcso ne~ docu• mento originario, t11lendendosi che i prfm:ipi desunati a riportare la pace e la giustizia su. questo pianeta, riouar– dasscro, in modo diretto o indiretto, con 111aggiorl.o 111i1io1-t diritti a secon– da delltt loro parte di meritt e della loro parte di colpe, tutti gli abitanti del pia– neta. Afa lo stupore è divenuta incertezza. gJ9mJ fa, qua11doChurchill, nell.a rispo• sta al deputato conservatore PetheHclt circa i mutamenti territoriali in Euro– pa che la Carta Atlantica subordina al desiderio dei popoli, ha detto: « La Car• ta Atlantica è una guida, non una leg– ge•· Sebbene ci sia sempre piaciuto lo stile conciso delle interpellanze e risposte ai Comuni, tanto da desiderare dt vederlo trasferito ~on profitto nei nostri dibattiti, Qttesta volta temiamo che la concisio11edia nell'ambiguo. Per– c~tèuna guida che non sia ai1che legae, sia pure soltanto·morale. e sia pure da applicare con discernimento caso per caso nel{e particoltiri 11ecessittìdi tem– po e di luogo, è difficile concepirla. Quella carta, per essere m,a guida e non un pezzo dt carta, deve presuppor• re la stabilità e l'unità della legge. Al· trim.enti, anzichi guidare, sl lascia gut– dare. Cioè invece di ispirare le nostre aziont con , suoi prthci.pi , rischia dt ab– bassare e altera·re , suoi principl al co• modo o at. tornaconto delle nostre azioni. Non questo, crediamo, voleva esfiere il pensiero di Churchill, statista di tale levatura da non potersi accontentare di riso/vere w1a questtone che ttene so– spesa tanta parte dell'-umanità con un gioco di parole tra una guida che non è leor;e e una leoge che non è guida, Se ,ion si tratta, al solUo, di una inesat– tezza giornalistica, rimane da osservare che all'epigranimaUcità del linguaggio par1amc11tare forse giovi, qualche vol• ta, un pizzico in più dt eloquenza. a. p. s. LA SOLITA "PATACCA,, Q U.4NTE volte i lettori di giomali hamio dovuto st-upirsi dcll'inge• nuità del provinciale che, entran· do a Roma, s'è lctsciato deru.l.wre col solito espedie,1te dellll patacca lucci· conte. E' mai possibile - Si saramio chiesto - che nessuno in prnvincia legga i giornali, o conosca, anche per sentito dire, quell'espediente, diventa– lo ptoverbiale? Eppure, vi sono abissi della stupitli• tù. 1ww,w, che solo i lestofanti riesco- 110 a sondare. Ma la massima pro/on· d.ità di quegli a/Jissi non è segnata dal proviuciale delle cro,w.che; molto più. giit, io collochetef. l'italiano medio, l'italiano ben pensaute, della città e della campagna. Almeno quel provin· ciale s'è lasciato abbindolare dal lucci· chio dell'oro o da{ peso 'della patacca: comunque da qualcosa di visibile e di concreto. Invece l'italiano medio s'è lasciato turlupinare per ve11ti mrni da un.o spave11tapasse,-.i:la paura del bol• scevismo. lt fascismo, non solo ha cou– quist<tto il potere agitando quello spau– racchio; ma, ogni quaL volta si sentiva pcri<:olante, bastava che I.o rù1gitasse un poco, per riconquistar subito la fi· du.cta dell'italiano ben pensa,tte. Inva· no si è detto, si è ripetuto, si. è dimo• strato con dat-t storici che il «pericolo» de, bolscevismo era c,ià da tempo sco1nparso, quancl.o il fascismo è sceso in cam.po per salvarct; L'effetto dello spaventapasseri è stato egualmente im-manc<1bile. SarebbC stato lecito sperare che oggi, dopo che il fascismo ha condotto i~ paese alla rovina, la gente comi11cias• se alla fine ad aprire gli occhi. E fn,. vece siamo al punto di prim<l. Jnd-u• st·riali, agrari, profittatori, monarchici, i11somma t·utU gli eredi del fascismo, o meglio gli stessi autori della nostra ur vina. ricominciano il gioco come se nulla fosse avvenuto, e agitano nel lo– ro uioniali lo spauracchio del perit:olo bolscevico: e tl pubblico abbocca con. la stessti credulitd. Per questa -via, not giungeremo a una nuoua reazione, forse più blanda, 1na anche piit, degradata e rler1rndw1te di quella che l.'ha preceduta; bene ac– cetta aoli strcmieri, verchè senza pre– ttigio e aJ')JJOg(Jiatalle loro baionette; e ali eiponenti di questa reazione, avenclo salvato le loro borse, sapranno ancora 1ma volta farsi applaudire tla– Ql'italiani, per averli salvati l'cm,esi• ma volta cial bolscevismo. Se q1Wl"1mo oserà mormorare, vl sarà semvrc in serbo l'espediente infallibile: basterà 1·lagitare, di tratto in tratto, il solito spauracchio. g. d. r. Cadono in errore anche coloro che vorrebbero spiegare il basso livello ======================================="' intellettuale delle classi popolari col loro basso tenore di vita e quindi col NELLA. sua relazione al Comitato FRANCJ.fE PAROLE modo !'J}lù, facile e comodo, perchè, se loro basso livello economico. Conosco . Nazionale del P. L. I., tl. segre• le due soluzioni sono presso chr. iden- fam\glie venute dal basso che, arric- ta·rlo del partito liberale, avv. tiche, tanto vale scegliere quella che fi~~~i, i~~~r:u~reut~oàdf~~~~~~~e ~~ ~:::i;}~:~ ad::!~~ dt:;t::,~~:~~;:°c:r. A I LIBERAL I . !e~a v;r::ic:nb1!r:~a~~ 0 :i [.~7tzr~. (~(!;s:e!~ vivere come persone veramente civili. peso della nostra politica, le due oppo- tà, 3l tratta dl due soluzioni profcm- cosl come ne èonosco altre delia stes• ste soluzioni, la monarchica e la re· repubblicani? i>. Risvomlo, che vrovrio damente diverse, anzi omwstc. l'-una sa origine, pervenute alla medesima pubblicana, a converoere sul terreno qui è l'equiuoco della posizione libe· delle quoll 1m1}lica Caccettazionc dt condizione economica, che nonostante liberale, onde, se pur la decisione sarà .,-aie, cioè nel credere che 1m partito t-utte le passività del passato. l'alt.,-a si siano date una buona istruzione dovuta ad element-i sentimentali e pas• po~sa mantenersi 11eutn1le proprio dt 1m deciso proposito di rimwvame11to– sono rimaste a un Itvello intellettuale sicmali, la differenza tra le due sohizio- fronte al massimo problema della po· Sarebbe molto grave non solo per basso. Almeno nei confronti della vita 11i verta sulle forme esterne non già Utica itatfana, e nell'illudersi che esso la sorte dei parUti ma ~nche per quel.· intellettuale. il determinismo economl- sull'essenza liberale dello stato>. abbia adempiuto aUa sua fu11zione lt- la dell'intero paesé, se si dovesse yiuw co non ha efficacia mnggiore di Qual• Queste parole, per U1J.lettore spas• bernle solo con tm formale ris1>etto del• ocre alla Costtt11ente con l'idea che unq si~~ls~~:~01~:1=-~~~:~- all'individuo ii:;~1! 0 d~o;;~ci~/c::r:,,i!~ci:\: 1~L:nl~ ::Urfft~oll1b:r~le g~~c~,i.a~i!~!ag~~!:'a :,; 1,Jf!~f~ 1 .epgfsg'~st:~e;::11~:vtg'~r:,,!~: la vita mateliale assai più che la vita iscruto al parlfto liberale, hanno un una posizione generica e indifferenzia• ti sentimentali e passionCtli,. piuttosto intellettuale. Nel licenziare lo slu- colore alquanto oscuro. Che cosa st· ta, au dessus de la mélée. mentre do· che a una ben meditata ri/lession<:. E' dente, la Pubblica Istruzione dice che gnifica: determinare le due soluzioni a vrebbe scendere nella mélée. Tale PO· questa la prima volta che si offre a tm. costui è ragioniere. o avvocato, o ca· convergere sul terreno liberale? Non sizione b approvriata allo stato o al paese ridotto in 1mo stato cli de.pio• p0tecnico, o professore di questa o può sionificare altro, se 110nche nella noverno liberale, come sinte:si dei par· rcvole passività ed abulia da venti quella materia, e cosl via. E nel dare scelta tra monarchia o repubblica 1ion titi, e non a 1m vartito singolo. anni di fascismo, la. possibilit<Ì di com• testimonianza circa il suo titolo di ci siano imposfaioni dt piazza, ma si Che cosa dovrebbero fare allora ! rt· pierc un atto decisivo, che porrà 11elle studio, designa in pari tempo i suol proceda tt una votazione leoale. che beroli.? Quel che promettono, ma che sue mani ii, suo destino futuro; e in• mezzi di lavoro e di sostentamento. salvi le forme della libertà. intanto differiscono a una data lonta· vece di pre,,ararlo a compierlo con 1m Ma non dice affatto che solo per aver L'oscurUà sembrerebbe chiar-ita, ma 1ta: decidere con una interna votazfo- senso dl virile responsabflità, sì fa di compiuto studi umanistici o tccnicl, s'addensa più .fitta che mal. Se infatti ne quale delle due correnti abbia la tutto per togliere Importanza a questo modesti o ardui, il ragioniere o il pro- l'avv. Cattani fosse già Presidente del preferenza, e assumere una lfnr,a dt atto, abbandona11dolo all'arbitrio cli una fessore saprà provve(lere alla propria Consiglio, to mi spleoheret le sue pa- condotta conforme alle decisi011i della irraglo11evole passione e 1·ivonenclo oli vita intellettuale come una persona role, come un mo11ito a tutti ! partiti 11wouiora11za,ma impegnativa anche sforzi della vropriq saggezza 11cl 11e11- che, fin dal grado d'istruzione, si pre- di rispettar le regole del gioco di fran• per la minoranza. t.rlllizztire i possibili etJett.i. Xon cosi sume civile. Ora la civiltà di tale per• te al problema istttuzio11ale. Ma egli Ora, non è il modo migliore per prc- si educa un popolo ad affrontare un sona è da comnlisurarsl in ragione parla come cai>o di un part-ito, ciot co· pararsi a questa cavftale decisione mi· grande problema politico. cl~lla sua vita intelfettuale. Cioè a di_re me parte nel gioco e non come tutore 11imizzare l'imvortanza del problema, Ci ripensino i liberali, e credano che dell'obbligo morale e del sentimento delle regole. Eoli dovrebbe quindi lasciando inte11dere, come fa il Ct1tla11i, queste considerazioni non sono eiettate che lo spingono a interessarsi alla ve- prendere posizione e non indugiarsi a che si tratta. di scegliere « tra dlle /or- da un corrivo spirlto polemlro. ma da rltà e alla bellezza. spiegare come st fa a prender posi- me vicinissime, quasi frlentiche tra IO· viva vreocc11pazione di. _chi. essendo Domandarsi come vive intellettual- z-ione. ro, qualt la monarchia costituzionale idealmente non lontano da essi. soffre mente una persona significa doman· Ma eolt mt potrebbe obiettare: « Co• pllrlamentare e la repubblica parla- di vederli. in 1ma posizione ambiyua, darsi ti suo grado di educazione e di me fare a prender posizione, se nel mentore». Porre cosl la questione, si• che si ritorcerti a loro danno. capacità civile. Purtroppo, se Ci st- nostro partito vi sono monarchici e unifica averta già quasi risolta 11el g. d. 1•. guarda intorno. vediamo molte perso- ne Istruite, e magari intelligenti nella =======================================" loro professione, ma vediamo poche persone che si siano date la pena dl civlltà contemporanea. 11 caso di chi formarsi quel minimo dl educazione si comporta con Ingenua volgarità co- 1ntellettuale Indispensabile a ragion.l· me t mtei vicini ha la stessa impor– re con una certa precisazione loglca. tan.zn del caso di chi tiene a mostra· una certa freschezza critica, con modi re tutt'altro genere di vita lntellet• insomma che Possano esser.e accettati tuale, forse perchè ne comprende la come piacevoli e intelllgenll, che pos- bellezza oltre che 11 prestigio, ma si sano dirsi usciti da un cervello che limita soltanto a mostrarla. In un:t vive e lnventh. che ha il senso della grande .città come Roma non credo verità, del gusto, della bellez1..a. siano molte, rispetto alla popolazione, · In certe giornate invernali, quando le case fornite cli una libreria passa· fa bel tempo e si spalancano le fine- bile; d'altra parte, conoscendo alcune stre per lasciare entrare IL-sole, ci col- cli queste librerie e sopra(tutto i loro gono sentimenU espansivi e o_ttlmt· proprtetali, vorrei avere t libri che stici. Forse per dare sfogo a tali SC>ntt·essi «non• _leggono. Il loro metodo menti, una famiglia che abita in una non lo capisco. In altre parole, non casa vicina alla mia. di solito mette capisco perchè. per leggere certi libri nel suo radiogrammofono una serie di assolutamente gratuiU, volgar!, :scritti diSchl di Rabagliatl, del Trio Lescano male, sia necessario acquistare e non e simili. A dire ll vero. questo non ac- leggere certi allli libri di sicuro va, cade solt..1nto nelle belle giornate d'in• lore culturale e letterario. Perchè, verno, ma anche nelie lunghe e dolci per Jeggere Il cucci.olo o qualche sere di primavera, talvolla pure nelle cosa di peggio, è necessario acquistare splendide nottl d'estate. I miei vicini e non leggere le Conversazioni criti– sono dunque sensibili alle stagioni, ti elle o L'évolution créatrice? che dimostra una certa finezza d'ani- Tutti costoro. In ogni modo. hanno mo; ma nello stesso tempo dimostra avuto un'Istruzione, hanno letto, stu– che i mezzi con cui 1ivelano querscn- diato, scritto per anni sui loro qua· ttmento sono tali da indicare n gene• dernl di scuola cose utili, serie, belle. re di vita, anzi n nessun genere di Evidentemente queste cose non han- vita tntellettuale di chi li predilige. ~ie~a:l~~ 0rv\i;:,c~e~~s~~iir!pli ~oi.lo ~~ Ogni preferenza contiene un giudl· di studio. Essi ricordano vagamente zio, indica un gusto, scopre uno stile alcune -date O alcuni avvenimenti del· di vita e con esso tutto un modo dl la storia anlica; impigliato nella loro pensare. Naturalmente, riguardo alla mente forse è rimasto qualche verso d1 qualche grande poeta. ciuo.lche sen– tenza latina, alcuni nomi di alcuni. ft· losofi. Con Questi pochi ricordi cultu– rali senza sviluppo e senza connes• slone, isolati e stelill, che dt tanto tn tanto affiorano risvegliali per caso da una conve1·sazione o dalla lettura di un giornale; In compagnia di quesu bergsonianl « messagge;; clell' inco– sciente• l'uomo medio att1·a,·{:rsa la vita che ha davanti a sè. Difficile che la sua professione gli chieda di non abbandonare o addirittura di allarSare e approfondire la cultura sommalia• mente !'lpprcsa a scuola; spesso· anzt la vita pratica lo con\"incc che l:l cul• tura è 1m lusso di chi non ha niente da fare. Ma certe volte è pericoloso atlraver· sare la vita senza curarsi della pro– pria Pducaz!one Intellettuale. Lo han– no dimostrato i fascismi euroJ)el. 1 fa. scismt sono in gran parte il risultato cieli' nbbandono della cultura nel!' uo– mo moderno. Colui che rinuncia a darsl un'educazione intellettuale ri– nuncia al propri mezzi di dif~ p1ima ancora che ad arricchire il proprio splr\to. Una vita intellettuale non fu– tile o iJ)OCrlta è necessaria al popoli che- non vogliono Imbarbarirsi non so– lo nel gusto estetico e nell'immagina– zione. 61 ancht- nella. morale e nella logica. Un uomo che intellettualmen– te vive può essere ingannato dalle contingenze esterne; ma fino ad un certo punto. A un certo punto l'eser– cizio a 1ntelligere funziona da se– gnale d'allarme. Nell'intervallo fra le due guerre momliàii questo esert'izlo è mar1cuto nelle moltitudini. La crisi della civil· tà occidentale era già in stato avan– zato negli anni torbidi e agitati del· l'altro dopoguerra. tn cui il senso dello stile, l'amore delle cose serle e ge– nuine, Il gusto dei limiti n\~1 costume. e insomma tutto cii) che rientra n:?l· la educazione e nella cultura generale cli un paese, s·era paurosamente ab– bassato, corrotto e involga1ito. Cosi Il livello educativo della società ìta!la· na rese possiblle, quanto a sè. \I Si.lC· cesso di quelle forze negative della vita intellettuale che ci hanno condot· to ad assistere stupiti e impotenti alla nostra ro,•ina. Dobbiamo convin• cerci allora che I nostri peggiori ne– mici sono dentro di noi, na~osti nelle pieghe della nostra stess..i eclucazione, e che le nostre armi più efficaci di difesa preventiva e di conservazione sono prima d'ogni altra c1uelle della nostra intelligenza e della nostra sen– sibilità: la logica. il gusto. Queste ar– mi però non debbono arrugginlrsf, hanno blsogr.o dl continue cure, e ciascuno di noi dovrebbe sentirsi spin• to verso queste cure almeno tanto, quanto deSidera di vecler eh iaro nel proprio destino. GINO VISENTINl

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