La Nuova Europa - anno II - n.9 - 4 marzo 1945

-l -- 4 marzo 1915 -------,,-------- LA NUOVA EURO PÀ ------------------ H __ _ INTERVISTA CON VENTURI ITALIANI E AMERICANI H O ritrovato, dopo giusti vent'anni ......Quale è stato l'atteggiamento de– Lionello Venturi ancora fresco gli italo-americani dallo scoppio della d'aspetto e giovanile di pensiero. guerra in poi? E' vero che una enorme Di nuovo gll ho ,trovato un pizzetto maggioranza di essi aveva aderito al candido che nppuntisce il suo viso tut• fascismo? Quali furono I moventi di · tara paffuto e sottolinea argut.imente quel fenomeno e come è avvenuto il il suo riposante sorriso dl fanciullo. I distacco dalla posizione precedente? In suoi occhi viyad mi fissano affettuosa- quanto ha Influito l'atteggiamento del mente e aspettano li mio attacco. governo amerJcano? - Hai già aceennato con Salvatore!· - Gl'italiant che""arrlvarono tn Ame- li degl'ltaliani ·d'America e della loro rica fanciulli al principio'dt questo se– opera msritoria durante questa guerra. colo furono piuttosto mallrattau. Il lo– Ma questa denominazione di e italiani ro amor proprio soffri intensamente, d'America», cosl chiara quarant'anni perchè essl erano trattaU dal loro com– fa, merita, io credo, qualche delucida• pagni come se appartenessero a una ztone. Qui, nella madre patria, non tut· razza inferiore. Dopo-il 1922 la loro si– ti comprendono più fin dove essa possa tuazione morale mutò. Americani di estendersi. E' tanto più lecita questa tutte le razze si congratularono con gli domanda in quanto che gl'ltaliani si sot italiani perchè infine in Italia c'era un no trovati ora per la Prima volta da- grande uomo, Mussolini. E se l'Italia vanti a questi italiani d'America, nel poteva aver creato un cosl grande uo– quall a stento riescono a ritrovare le mo, gl'itallant tutti dovevano essere nascoste radici d'iu:ilianità. migliori di quel che si credeva. Da - <H'italiani d'America sono soprat• tanto riconoscimento gl'italiani d'Ame– tutto americani, e ci tengono a non es· rlca seppero trarre persino vantaggi sere distinti dagli altri americani, spe- materlali di carriera e di benessere. cie se sono nati in America. Ciò non Essi non conoscevano i, delitti del fa. toglie che siano legati sentimentalmen• scismo, e furono abbagliati dalla reto– tc all'Italia_ L'l.talla è per loro il paese rica della propaganda fascista. Perciò più bello del mondo, un paradiso ter- io credo che se cl sono stati fascisti restre da cui sono stati cacciati non da incolpcvoll, quelll furono, malgrado Dio, ma dai diavoli; personificati nel numerose eccezioni. gl'italfani d'Ame· ·cattivi italiani, cioè nei e signori». Go· rica. dono di essere In :America dove gua- A un tratto l'uomo ch'era l'c-lnviato dagmmo bene ed hanno tutti 1 comodi, della Provvidenza> diventò il e l)UJma• compresi l'ice boz e l'automobile, latore nella schiena». Gl'itallanl d'A· dove la casa è bene riscaldata, dove la merlca non capirono più nulla; abitua– vita sembra facile. Possono mandare i ti a confondere fascismo e Italta, ere– figli a scuola, e si compiacciono di ve- dettero ·che si facesse torto all'Italia e derli divenire dottori, avvocati, giudici, se ne risentirono. Soltanto dopo che banchieri e professori. Sono mo\tO or- l'Italia fascista dichiarò guerra agli gogliosi del sindaco La Guardia, che è Stati Uniti, la loro lealtà alla patt·ia considerato onche dagli avversari il mi• d'adozione si affermò. Un millone e gliore sindaco che New York abbia duecentomila soldati degli Stati Uniti avuto, e che è certamente uno dei più sono d'origine italiana, e parecchi di 1 :rr~i\:i~~n~~~llc~o~ ~r~ 1 ite~a~~! ~~~r ~=~na~tfi~r~~1itr~~~Ss~n~~~~f~~ candidato alla preslden1,a degli Stati la leggenda, alimentata da amici e ne– Uniti, egli ha risposto che un nome z:nicl,sulle debolezze del soldato Italia con due vocali alla fine non poteva es- no. Anche i cittadini i~liant negli Sta· sere eletto. Tuttavia il suo nome e Quel- U Uniti si sono portati bene, cosl che Io di alcuni altri che sono saliti ad alte fin dal 1942 Cu tolto loro la taccia dl cariche pubb1lche hanno giovato alla e stranieri nemici». Su seicentomila clt· situazione sociale di tutti g1'ttaltant tadlnl italiani, soltanto una diecina Cu d'America. Perciò l'attaccamento alla mandata in ca01po di concentramento. patria d'origine è non solo senti men- Certo era essi molti erano. gli antifa• tale, es.so risponde a precisi interessi. scisti, ma fra gli americani di origine V;mtando l'Italia,· la sua bellezza e la italiana, dt veri antifascisti ce ne sono E:uastoria, Colombo e Dante, ess1 prov- stati pochi, generalmente operai di ten vedono a mlgltorare la loro posizione denza socialista. morale fra gli americani d'altre razze. E' stato calcolato che metà degli ame– Perciò persino nella terza generazione, rlcani di origine italiana ha votato con• persino fra coloro che non sanno più tro Roosevelt e metà in suo favore. Ciò parlare italiano, rimane il desiderio di significa che la confusione fra fascismo affermare il valore dell'Italia n~ mon: .e Italia tuttavia permane negli animi, do. Onde una reazione eccessiva con- anche se ·tn apparenza tutti sl dlchla– tro le critiche all'attività degli italiani: rano per il regime democratico, persino e l'Italia non si tocca!». t giornali che prima d~l dicembre 1941 GRANDEZZA E SERVITÙ I N occasione della infelice polemica per L'invasione della redazione del– . l'Avanti! si Leooeva in un trafiletto della Italia nuova: e Chiunque conosce il fanatico spirito di corpo de·l nostri marinai ...•- S-11.llo spirito di corpo Anatole Fran– ce ha scritto cose immortali- Comun• ,,ue ,wn vooliamo neoare che to spiri– to di corpo costituisce un certo cemen– to nel mondo mimare. Se per<>diven• ta fanati.co è un gran male, perchè oe• 11era lo spirito di casta e provoca in• cidenti deplorevoli come quello del· l'Avanti! e peggio. Il fanatismo è cosa dei condannare in tutti i campi, e par– ticolarmente nel campo mi(itare, su cui deve aleooiare, per dirla col Vionv, lo spirito severo di e grandezza e ser• vitù.>. m.,v. REO CONFESSO I L corsivista dell'Osservatore Roma• no ribadisce (25. febbraio) che {'uni• là italia11a fu un fatto puramente territoriale-politico, senza conte,iuto spirihtale. Se gU citassimo, come valo– ri spir-itMll, la fede di Afazztnt o i' 'liberalismo di Cavour, ci rispondereb· .be: « Vade retro, Satana». N<m abbiamo più nutlci da dire, al . nostro contraddittore o contraddittori: 1 manca la base morale elementare per intenderci. Avevamo steso precedente– mente una serie di rilievi Circa errori. storici e mancanze dt buon gusto pole– mico di e V»,· ma pensiamo tnutae col· lezionare pagliuzze quando sl i dl fronte a un trave. Facciamo solo due osservazioni tnteressantl situazioni at– tuali: 1.) e V• 'diceva (Osservatore del 18) che « n settimanale Giustizia e Li· bertà è pure della Nuova Europa se non nel senso politico almeno In quel– lo editoriale». Nessun vincolo edito· ria2e, o di altro genere, esiste fra i due settima.nalt, certamente buonf amict, ma del .tutto indipendenti i• uno dal· l'altro. 2.) e V» term1nava (ivi) parlando di talun1, .« che arrancano per naviga– re contro 1a corrente cristiana e· per una collisione con la Chiesa». Se e V 1 avesse voluto alluclere a noi, oli direm– mo che la sua i mera calunnia. , PARTITI E IDEOLOGIE I N Realtà politica del 5 febbraio Trt– stalio Codignola, disegnando a gran. di tratti l.e correnti politiche princt– pali dell'Italia odierna, parla di una de– mocrazia laica 11rogressista, che respln– oerebbe e ogni posizione di trascenden– za• e sarebbe fondata « sull'interpre– tazione immanentistica delt'es1stenza ». Riteniamo pacifico che 1m partito politico laico, proprio perchè tale, t1on possa pensare a richiedere dai suoi a– depti la professione di un principio fi· losofico, di· una ideologia prestabilita • come non gli richiede - nè glt protbt· sce - quel{a di un domma relt(lfoso. Un partito politico 1wn ~ una sruoln fio• sofica. Chi ne accetta il nror;,·<inrntfl hr, hanno fatto la più abbietta campagna ;.n favore del fascismo. Bisognerà aspet• tare la rinascita democratica dell'Italia prima che la c·onfuslone scompaia. - Quali prospettive possono offrire gl'italo-amerlcani per l'avvenire? E' da prevedere che peseranno di più sulla vita Politica america'na? - Gli americani di origine itaJlana si occuperanno dopo la guerra soprat– tutto dei loro Interessi in America. Ma non finirà per questo ti loro attacca– mento all'Italia_ Già Il peso della· loro opiniofie si è fatto sentire. L'atteggia– mento favorevole all'Italia democrati– ca dimostrato da Roosevelt, prJma e dopo la sua rielezione, è dovuto in gran parte agl'ltallanl d'America. E certo essi saranno ben contenti di fare affari in Italia, e di contribuire alla sua rinascita, purchè, s'intende, 11 loro Interesse .sia S<\lvo.D'altra parte li lo· ro contributo all'ltalian Relief è già stato notevole, e sarà aumentato In av– venire. - E cosa puoi prevedere circa 1 ra.r,• porti culturali italo-americani? - Il problema del rapporti culturalt italo-americani è connesso con le con· dizioni di fatto della cultura nei due paesi. Non è dubbio che il livello rag· giunto negli Stati Uniti dalle scienze della natura è tanto alt() .che forma l'ammirazione 'degli euro1>elcolà emi· grati. Gl'italiani non avranno che da guadagnare se si recheranno In A:me– rica per studiare le scienze della na• tura. Invece le discipline umanistiche sono in America arretrate, e recenti polemiche dimostrano che la coscienza si sta svegliando per migliorare nC?lle scuole lo studio dell'uomo. La cultura umanistica in Italia è molto superiore. e gli americani trar– ranno vantaggio se-.yerranno a studia– re in Italia storia e fiiòsofia, letteratura e diritto. Quel che manca agli amC?ri· cani è una filosofia adeguata·al bisogni attuali del pensiero. E ciò, malgrado li ~'i~~~e d;~gtife; ~~~l~r«!'~~ie~,o~iÌe r:! 11 Pt;agmatlsmo. e il pensiero europeo. Anche una cosc1en1.aviva delle rag1ont storiche degli av,•enimentl .attuali è quasi totalmente assente In America. :Manchevolezze saranno corrette sol– tanto da una lenta maturazione inter– na e òa continui contatti con la cul– tura europea. - E più phrticolarmcnte nel tuo campo dell'arte puoi dirmi Qualche cosa? - - Circa l'arte italiana è'noto che I musei e collezioni private d'America danno alla pittura ttafiana dal Due– cento al Settecento un posto d'onore. I caPolavori della Galleria nazionale di Washington sono in grande maggio, ranza Italiani. Negli ultimi quaranta anni l'attività del collezionista ameri· cano è stata una delle più grandi che la storia rlcor.dl . Se la scultura è me– no rappresentata della pittura, la ra– gione è che è più difficile trovarne. In· vece i pittori italiani dell'Ottocento so– no affatto ignorati. E due soli pittori del Novecento sono familiari agli ame– ricani: Mocllgltani e De Chirlco. La pit– tura francese e di recente, puru·oppo per ti gusto, anche la pittura tedesca, rappresentano negli Stati Uniti l'arte moderna d'Europa. r' m. ~ diritto di entrarci e cli starci, Senza11es• sun obbligo di professare una o altra Weltanschauung». Certamente, sotto oont concezione politica c'è un fonda– mento morale; ma questo non è con• nesso necessariamente con tm credo fi– losofico, più che con un domma reli• oioso. Più fo. concreto: si pud essere cattolici apostolici romani, e militanti in un partito cli « democrazia laica pro• oressista ». · 1. 9. ORGANISMI INTERNAZIONALI L A recente notlzla della pubblica– zione di un Libro Bianco inglese, che raccomanda ('istituzione di un organismo internazionale, che abbia il compito di coordinare, dirigere e con– trollare t11tti i piani sulla produzicme e distribuzione delle derrate alimentari nel mondo, merita di venir rt{evata. 7'ra gli altri, venoono additati a scopi di una futura conferenza internaziona– le la formazione di provviste suffi,cien– tt ai consumatori di tutti i paesi e l'as• sicurazione di sbocchi ai produttori e quindi una certa stabilità alle culture di carattere fondamentale. MANN CHIAMATO_ IN CAUSA O RA' che Thomas Mann ha acquista( to una seconda celebrità mondiale per aver "l'Otto clamorosamente coii la Gennania 1iitleriana e per essere di ventdto tra ol'intell.ettuali il più po,le· roso av-versario cleJnazismo, può pnrer strano che 'lo si sia potu.t.o chimiwre fn causa come ·uno dei responsabili del nazismo, nel mondo del pensiero e del· la cultura. Eppure u .Zui come ad altri scrittori fiorlti agl'Jntzi di questo seco• lo si pu<} imputare - nel mondo del pensiero, s'intende - wia respo11sabi.– lttà morale, per avere sostenuto fo 101- perfodo precedente della :Jroprla atti• vità letteraria certi motivt ideo1ootct. che, ripresi con spiri.t.o più crudamente polemico e con la •brntalftà dell'ig11ora,i• za, hanno costituito il fondo pse11do– i11tellettuale del nazismo e del fascismo, abbeverando mJlioni d'individui con ve• lenose falsitd. Un articolo scritto dal Mmm nel mag· gio scorso per l'At1anuc Magazine, fa. titolato, Cos'.é la Germania. indusse il prof. Peyre a scrivere una lettera aper– ta, in cui appmito ricordò al Mam, i6 suo passato nazionalista e alquanto pangermanista nel corso della prece– dente guerra. I{ Mann rispose con l'ar– ticolo In mia difesa, che però lealmen· te riconosceva la verittr delle asserzio• ni dd Peyre. Durante tutto ii 1·esto dell'anno scorso, nelL' Atlantic, si svol– se una appassionata polemica' Slt (Jtte· sto argomento, con lette1·e di molti /et• tori. Essa è stata chiusa con Wt'ultima lettera del Peyre, che mi pare valga {a pena di citare per disteso. « Il breve articolo d·i Thomas ilfaiui ,i e In mia difesa» è molto bene accetto jJ e p1·enderà posto tra le sue più inte• ressantt dichiaraziont. lo sono molto felice di essere stato uno strumento che ha determinato da parte del .Mami la presente presa di posizione riguardo al problema della Germania, e un co.~1 chiaro 1-i.pudio·delle s11.e vedute d·uran· te la 71rima guerra mondiale. Afi ,n1m m<11·icoperò che iL Mmm abbia ri• s1>ostoco1i amara e nello stessa tempo pesante iro1iia alle timi/i domande che io ho fatto come uno dei letto1'i Uet suoi articoli politici. Molti 1n veritil sono oli ammiratori dct Mann, come posso testimoniare per molte lettere r-icevute. che avevan·o sentito parlm·e delta sua precedente. Gedanken in Kriege• Esst furono profondamente cli– spiact·uti. specialmente dopo che erano state fatte citazioni di quell'articolo nel supplemento letterario del londine• se Times, e il signor Mami,no,i aveva creduto opportuno dt rinnegarle pub· blicamente. Quei lettort saranno ora riconfortaU. Poichè era imbarazzante ammettere che il grande scrittore tedesco fosse colpe· vole di ùn discreto peccato di omissio• ne, quando egli trascuri) di alludere ai suoi primitivi e errori-», sia net suoi Three Essa,ys (in cui non si diceva ai lettore che t'articolo su Federico I I U tradotto, era orlgi11ariame11te apparso con. due altri articoli profonùamente imbevuti di idee pangermanistiche ed antidemocratiche) o nel suo Order or the Day 1942, ùi cui ima lunga prefa· zione e una lista dei principali lavori di 2'homas .Mann lasciava fuo1'l t saoot. in questione. lo per esempio (mi sia permesso l'uso deUa prima persona, dato che i( signor Mann. è sceso ad osservazioni perso11ali) conosco perfettamente yU articoli sulla guerra del '14 del Mann, così come il suo Betrachtungen, de( 1918, quest'ultimo cMave indispensa· bile per comprendere i ìavort dt lui. Ben conosco t grand·i sacrifici che Il Mann ha compiuto in seguito per la causa dell'antinazismo e della Ubertà, il più duro dei quali. è probabilmente U netto decli11-onella qualità dei suol lavori puramente letterari, scritt-i da "uando ha. lasciato la Germania. lo era soprattutto addolorato, come moltl ammiratori del migUori aspetti della cultura germanica, di trovare che il signor Thomas Mann, comt:J 11wlti altri minori, scrittori, artisti e studiosi te· desclu'., era rimasto cosl a lungo poli• t1came11teimmaturo, ed era stato tra· scinato nei suot primt quarant'am1t da quelle forze irrazionali e pericolose che egli ha da aUora appassionatamen, te ed eloquentemente condannate a. m. Y. spi~t~a Jt°5:it;:;~·àe ' 1 ~~u~~~i;~:Caq~~ 1 :.I,,.============ prensione, quale è sperabile possa -rt- quell'anarchia che, come si è più. volte sultare -dall'esperienza delle due guer- accen11ato,ha finito col: produrre o dar re,· b lecito aspettarsi concreti prcores• pretesto ad eccessive regolamentazion, ~en~~~: ~rii~~~!v~nf:rnua~!o:~?e c3:i ~-::::}~ede~il~u!ta~~a~uf'~~~f[a~:t;r~~~~: lavoro e di un nuovo fnternazlonalismc va - d.ietro la /accinta - un disordine eco11omico,che sgombri il terreno <lei- ancor più. delet.erjo, le rCl(WOlli. economiChlJ fra i pn-nnli di a. f,,

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