Fiera Letteraria - Anno X - n. 46 - 13 novembre 1955

Domenica 13 novembre 1955 LA FIERA LETTERARIA Pag. 3 GAJLILJERIA DEGILI §CRI1r1 1 ORI IT A ILI ANI I CAMILLD SBARBARD Che cos'è un lichene? Quando dl lui s'è delto che appartiene al reiwo vegeta– le, s'è detto tuttoclò che dl certo sul suo conto si sa. Ogni aggiunta è impruden– te; persino la parola < enti• tà > adoperata per definir• Io; essendovi chi crede che U lichene è soltanto un fe– nomeno. Se definire Il lichene è quasi Impossibile, distin– guerlo è malagevole. UNA RARA PAGINA DEL POE1A ·* Vita emiracoli dei cheni :*· di CAMILLO SBARBARO . :*· Empiricamente possono essere licheni tutte le mac• chte che si notano su albe· rl e pietre e che diventano più frequenti più cl si dilun– ga dalla cinta daziaria. La presunzione 6I conferma se scalfita la macchia con l'un- te ravvisa la manna cadu- niere equine, caplJ.?liature scens, PCr Indicare la ten– ghia, il solco verdeggia. Ma ta dal Ciclo a sfamare li assalonnlche. dcn7.a a un colore non ra2- ~~an~last~rt~~t~~0~it~!~: :rp~~tft~;,igna~~~l~ltedl i::: G Un;intera famiglia. le ~~~!f~~~~: S:J"~~~g a~ do sulla mae<:hla le partl di datt( a tar vita da nomadi, d{~~~ù~ 0 r~gc!:'u~~b~~t~ ag~ettlv( come subfuscus; òul un lichene pcr!etto è si sistemano alla mcg.llo su caratteri minuscoli o malu- ad aggettivi come nlgratus, fornito. Esse sono: ciò che sulla sabbia oUre scoU; Immersi o in rtllevo: obs,.:u:atus ocr indicare una tath'~;n ~a~o 3J1~i;gflevC:~ ~~~~~ s~:e r~~~~sf 1 dpua'ì: ~~fr~~/ 0 ~~~t· nf!~fh~: ~nt~c~~~e n~ P:11 ~~:~ ~~= ~~~~ne\c sono le forme ~lÌt 1 ~!~ !':}{~~~()_sulla por- m~imula. il lichene, ogni so&~~~~:- della sua lm• - un lpotallo o matrice Nè mancano licheni vltrl• sorta di manufattJ: encau- precisione. o~nl volta che del tallo; che, esorbitando- coli. Corse anzi a suoi tem- stl. Intarsi. trafori, mosal- può fa come la Moda quan– to, lo mar2lna di sotto; PO I J?lornall l'allarme per cl; bissi e feltri; coppe, eia• do parla di verde cedro. di stan tinte vivaci toc'Catlda un reagente; come la Thy– rea jodopulchrn; bella, cioè, mcrcò lo Iodio. Il lichene è un enlmma vegetale. Ritenuto dal tcm– P0 di Acharlus una crltto– eama non vascolare al pa– ri dei muschi delle alJ?he e del funghi, li 2lorno che il microscopio rivelò nella sua struttura Intima due parti distinte: una prepon– derante. costituita da !Ila• menti pallidi CoIfe). più o meno fittamente Intreccia– ti: l'altra. di granuli verdi (o 2onldl), variamente an– nidati In essa; la osserva– z.loneche l'ifa si presentava e si comportava come un fun20, Il 2onldlo come una alga; portò a concludere che Il lichene non era una pianta autonoma; sl. la vi– ta ln comune (o simbiosi) di due crittQgame: una coo– perativa. cioè. dove li fun• J?O faceva le spese della vita vegetativa; l'alga, di quella riproduttiva. (Teorta che ha Il suo pa• tetico; perchè l'alga non si accaserebbe che con un fun– J?o a lei simpatico: c. non ebbe). - degli npotecl. a forma una macchia che minaccia· ve, a,l?hl.fibbie. caschi, scu- rosso cornllo: include nel di dischi. scodellini e ver• va dl distruzione I vetri I• di, chiodi. fiammiferi. na- nome della tinta o 211 ac– ruche. llrclle; contenenti le storlatl della cattedrale di stri. reti, flabelli; cuoi lm• copP1a un orccJso rlferl• ~f(~e~~r~).'::nh:i~a~:I ~;Ì Reims. S'era scelto quell!al- press!; velluti e pl22l al mento. noloS?ia li Jtl~ di filamenti (o para- ~<>JF1° :8~os~en~ 1 ~:;~~ to;~~ 0 fatto, In tutto o tn def ;~:: ~~i~iu~c!n'J~':: ~~~~~~{~~ando la nuova Ma mentre già questi ul• caiJ~n meno esigente, un ~6~:nz~~l~~a~i~o ~lsciif:~~ (~au~~1: tf~rone:'c;A~l~i: teoria parve ricevere con• timi carattm-i non sono rl· altro s'è scelto per casa na; di lana e di porpora: str-ello (vcspertillo)· un fermb a da un'esperlen 7 ,a di scontrablll che a forte in· sull'Appia la tomba di Ce· d'oro. zoHo. ceralacca; di ro Corvo (coracin~s); ~~ ga inetto !atta In Gcnna• grandi mento Ua spora si cllla Metella. E vive nel Cl• spugna, sughero, antracite; nero Fumo (infumatus); un n~a ~jf 117 0; esperienza mlsuraamlc.ron,cloèam!l• le un grumo di zollo che di pergamena. di guttaper- nero Lutto (pullatus); un ~leun•!1:ap!°';;t~1;{ 1 ~~~ ;~s~ 1 °a~{ri"~~~r;;e:~JnJri~ lr---------------------------1 slmpa1Ji7,7,ant1 avrebbe dato ipotallo perchè in poche na~f~~~?e~l~~hf~~lto ~~è "f:j~~/:::~ioè llT o z ~ lnf1nnata: ma per allora sterile; e. se fertile. perchè 11' _D ;ram~1ìtadatr:o~ll:°l~t~~;'~t ~~~g ~~1~ 1 :n:l :r~::! R sta, CUI restavano dispera- tallo medeslImo, llperchè DX C'"' ..... ILLO SB .. ..,B .. ,n,o ~t~r:'~:,0/edell l vccdu ,;. spesso spar 9CC ne a cor• ~ .Lw..-.. ~~ t:S ~ Nylander ne ammalò. teccla (tallo epilleoide) o Forse nena tcorla slmblo- s'lmmerJ?e nella ,pietra (tal- lica ravvisò un tiro mancl- ~~a:i~g~l~t~;~r~ ~pJ>u~cci Vozc, che sciacqui al sole la miseria no dell'invidia che demoll- de sovente_ è nullo. delle tlle poche case, ammonticchiate va alla base. come un ca- Discriminanti restan so- come pecore contro l'acquazzone: Slelletto di carte. l'attività lo i caratteri mleroscopicl; che come stipo di riposti llnl di tdutlta Idasua vita. ridu• e discriminante fra tutti la cen o a a un abbaglio. ad lntim.i struttura, e cioè la sai di spigo, di sale come rete; :a~l~~~~n'!:~lp 1 ~~~0;;f· ffe~ 5 Jf:!:i3rescm:a. fra le - nell'ombra dei tuoi vichi zampa li gallo che avrebbe dato alla liche- Senonché neppur questa presuntuoso; gioca sulla soglia nologla la Magna Cha1ta carattel'listlca riesce sempre il piccolo. con dietro Il buio e ll freddo cdhe"11uesta desidera anc.Jra. decisiva: quante forme ve- a a ora In ooi andò In cac- ~etative vennero da.e-listes- della cucina dove su ramaglie eia dl OJ?niminima occd;;lo- sl Ik:henol02l assunte prima una vecchia si china ad attizzare; ne oer scaJ?llarsl contJVI gli fra I licheni, 1>01 respinte sulle terrazze splende Il granoturco, odiati slmlblot02lstl; O;?ni nel J?I'e2Rede11ealghe e del prete'>to g I Cu buono pe; funghi, rtammesse ancora o rosseggia la sorba; nel coltivi rompere contro di loro !a.1- fra 1 licheni: volta a volta. strappatl all'avarizia della roccia cc ch'eian spesso di e,u •a; a seconda dell'osservatore! i muretti s'Ingobbano, si sbriciola :~·lan~~~;~f~~~J~rf 0 }.~i~; D lichene vive dalla re- la zolla, cresce storto e nano Il fico - ~f!m~~~!l~t~ 1 ~fi~ iI!:":~"ì!i J?lonedelle nubi aJ?li SCOQ'll In te, Verze, m'Imbatto nel bambinb ribellarono all'Imposizione ~:Weaà~~:ln~S:~· ~~a v~ che fui, nel triste bimbo che cercava ~o~I')~fta:i~~lo ~~rrn~:r~ getale at1ecchlsce. Non lo In terra mele mW.c per becchime no le loro convinzioni sul- scoraggia il deserto; non buttate, tratto dall'oscuro sangue l'altare della riconoscenza lo sfratta Il ghiaccialo; a mordere al rlfluU: contratta verso 11 vecchio ~ra~- 'filfJ: it b~l~fJl~ nel cattivo celato dietro l'uscio M~~~~ento degli unt e de- caverna e s'arrischia nel che godeva d'udirsi per la casa gli altri. li vecchio Maestro cr:}-~~ d;~ 1 ~t;,an~.clnanza chiamare da colei che lo crebbe ~~!e elnslf~'7;!ss~ \~tt!o1f. dell'uomo. - e si torceva presso lui non visto, tudine; e In solitudine si Per questa sua misantro- la po\'Cra, le mani e supplicava spense amareggiato a -Pa- ~:r1ac~!ttfo ~A.!s~~~aSebal~ che s'andasse con pertiche alla gora. ~~- i~ra~U c~:~u~t~~~6 ~tm~a•ar c~:a~t~~ }r. Quando bevuto egli abbia ad ogni pozza ~~~~t~u: 0 ~eei 1 :~c.n~~~~ mette con la saJute 1 con- guasta, re - non ebbe plù l'animo notati. pii) nessuno lo cerchi per la casa di condurre a termine. ur~~ni!cr:~:ru~~~~~~~lt vuota, dl;~e~i! 9:·11! ~~~¼g~t~~ ~~ rtlco. ll flato umano lo in• come In madre In te possa rlfugiarsl. altro llchenologo, dava nuo- qulna. f1c~ma, 'rl,r tfo"i,i· Se l'occhio che restò duro per l'uomo va base scientifica e•restau. !~~~ saur:n:u1ra ~la di s'Inteneriva al volti della terra, ~1~ 8 d!f 11~h6,t 1 ~n art~i~: San Pietro. nella casa di allora che Inchiodato dese come Nyla nd er; di Hel- Mette c:S: • dovunque; reca sull'uscio Il ferro di cavallo singfors co!"~ l~I. ma. nella scelta del domi- porta!ortuna, L'erbario è un Camplona- ~~~C~~-specle ha le sue sérbagl! sopra I tetti la flnestrJl f•~r:eJ/'!~~~- nR~~~a a~~~ I più del licheni sono li• che beve al lapislau.ulo laggiù un pacco. In OjlOIoacco c'è gnlcoll; ma, tra i prirril, del mare, si disseta Il mondo. t~~~~~t l~ri:i~·/%~~l: alla polla perenne dell'ulivo, ce Qir~~,;:, u::e~~~o a~a~: :t,~!:ro u~f~\~'o s;~~ecJ~~ Voze, soave nome che si scioglie :~~I. ~n 11f~~e~~! 1 ~i!o:;t: prio: sul sambuco, sul glug- in bocca... bile VOJ?llad'una maJ?~ore glmffo stesso albero, poi, CA~ULLOSBARBARO ~~~nli~: ci~nfa~t~ ~i~ chi abita le foglie, chi la 0921) scientifica; un areostato corteccia, chi n lc2'tlo; e chi Invece di ali. che compensi ~u~~oè =·~yi~~àncJ1~ IL---------------------------- 1 1~/:~ :s~~:~~~ !i~~~!: è niarcescente. Ce ne sono protende a difesa Ja lancia ca. Ci sono licheni surrea- nero Torrefatto (torrldus); remmo nell'atmosfera di che s'accasano solo sul te- In resta della spina d'opun- listi. le Callcice; invisibili un nero arso (inustus. cn, Marte. Dietro la voglia e Il gno carbonizzato. zia sulla quale unicamente ad occhio nudo. appaiono caustus, deustus); un ne• capriccio sorvolare quel Juo. Nè mancano i licheni del• s'Insedia: è la e Chryso- sotto la lente paesagJ?I ful• ro Antracite (anthraclnus): go: della mano sfiorar l'oli– le staccionate. del travi. del thrl:< > o Ricciolo d'oro; minati, apocalittici: dove un nero Fuliggine ({ullgi- veio quasi dorso di 2regge; pali telegrafici; del culmi; chiamata per questo: Non cobra cretti sulla coda fu• ncus); un nero Pece (pl• tuffarmi in un verde. calar- delle siepi, del muschi... ml toccare. mano come tripodi dall'im• ccus); un nero Tenebra. (te- ml dove un'acqua canta; ag. Lo stesso. pel licheni sas• Infine a scontare per tul- buto che han per capo. ncbrlcus); un nero Infcr- -'!allare d'un colPOdi olede a ~:f~\~~:Jg,_~~eg;eq~a~~~~ ~; l~i~;~h~ ~~è ~~1~:;/:. eh;~~ Ul~~r~~f/r~~~~~l1:t noN(:~yg~~:~~do poi quasi ~~fl bfu;fJ>:O~hJn~~r~~t~J sfuJ?ge al punto da non tol• cotheclum librlcolo; e una co, madrepora; U lichene mal II nero puro. per co- quel precipizio; andare e lerarne la presenza neppu- Cyalccta - duolml dirlo - banco d'ostrlche. banco di Ellere le sue parentele e al· tornare, esser QUI ed esser re neUa comPoSlzione della coxrofila. coralli. Licheni fclcifonni. finltà con altri colori. fOE· là; piluccare Quel luogo co- ~=~~~t:~~~~1•G~i ~r \!~l\f!?~ir;J~~~i ~rlr..! i;r~::~~[:~j f i~ ~E,:'.::~r=Lt r { f ~jrml;i;~~fa;d~ti: salto. dei primi. chi acqua di stil· di mora. a trombone da brl• brunncus; cupreoatcr. ru- Con l'erbario U SO,l?'OO si Perchè Il lichene attacca lloidlo. chi acqua corrente: J?antl. brofuscus. J?riseoater. J?rl• avvera; e non per un luo- ~, ~~t~~/lfag~:l~~~~~/f~ ~uc:ldfcn!:J~ solo con l'ac- brri:;,nrg~n~~off ~g~~. ~~~ ~ 1 f:lfitft1a~~'." e cosl a per- go~ ~~ 0m:;:lo~m oacco: so- dlsgre2"a le buca per mette• un niccolo ~e~v~Jlo. Qul"Sta tetraggine di !In• c;o 1 a San Crlstobnl r ncflc ~:~tl~i~ln:':i'fr!n~ 1 ~~IT'e ~~ Per dimensioni: cl sono Il lichene è II più oollcro- te mortlf.lca del resto. poco co~lJ>e 8 ':>~1jvf~~o q~"att~i~i'. pi lastroni, dal passaggio licheni come placche - cne mo del vegetali. La sua più d'una famlJ?lla di 11• la piedt. sul monte Ndaza d'una Verrucarla bucherel- le bracola non comprendo- gamma, cbe va dal bianco chcnl: le Collemaccc. Nel• (Cina); tra branchi di ren– latt come crivelli. Per cui, no; come refe che sgomito- latte al buio stlj!lo attinge la maggior parte di essi ne- ne In riva al Ladoga; a dissodando la roccia. il li· lati ra,l?glungerebbcro 11 tutti gli acuti, attraverso canto a colori ossessi: cl• Qultallto (Cordigliera delle chene può dirsi li pionle- chilometro; come alberi - una orchestrazione di toni nabro. cocciniglia. sangue ,Ande) nel Cile; In vista del- re del vegetali. che arrivano al ginocchio. e sfumatur(' dn dar fondo che spiccia. san2uc 32"2fU· la Brenva a Portud; a Ba• A•lU,1vivono sulla nuda E cc ne sono dl Pllnlifor• al più ricco repertorio colo- mato, figurano le mca.etln• tavla nell'Orto Botanico; In teITa. Ne serbo In scato:et• ml: c'è Il lichene e traccia rlstlco. te J>iù. delicate: Il celesti• un vecchio granalo ad An• te. messi ln scampo nella di mosca>; Il lichene Pun- Per non accendere gir1n- ~fi; 1 J~:t1 1 ~t~~~~~a 1 ~c~C~6 versa; nell'Isola Dawson In ~;!'1~g~aén~:O~~tge~l~~~~ ~~~7°~/ 1 n~lc:::~; ~s~i ~~~~uit~~a:~::!tl~~ ~~:~~~ definibili: Il badlo. Il gllvo, !;{:~ 0 R~ 1 ~Fa 0 ~l~ef1la~: verebbe In polvere: raccollt esigui che solo la lente li Il olù vasto. Il più probo del Il galbulo, Il carlinlo... ne; a Zacualpan nel Messi- sulle Balze a Volterra e sin rlvcla. colori: 11 colore che è assen- Cl sono licheni fuoco, co: e raccolse C. A. Purpus sulle ccrete> di Asciano. ; ., • za di colori. fiamma; licheni ru12en1l. li· sullaYuccaelephantlpes> ... Altri vtvono sulla sabbia. Distinte le due tappe prln- chcnl rutilanti. E cl sono 11· E ogni pianta che vedo Allora. nella lmposslbilità Il lichene è il più multi- clpali In: J?rl2lo. scuro. (o- chcnl nettamente bicolori. che tOC'~.osml minimo Cru- di flssaorsl su un elemento !orme dei vegetali. Koerber sco. Curvo. nero ed altro; trlcolor1; licheni arlccchl• stolo. documenta un punto che manca loro continua• s'illuse di arruolarli tutti queste a lor voltst in J?ri• no. iavo\01,;,.adi pittore; 11- del 2"iob0;di esso è oualco- ~gii ~~ll~~!ri ~~\to~:~lto~ ;?1~1 l ~o~~~~~~~~~~'·!~ i~J?rocc~:~~·rel?~gte~1::n~r z~~lcor::i~egatl e persino ~:;· c~!b~~.e.l~~~~~~~nt: raggiunti toccati In ogni o~ni nome Quanti significa- cogliere di ciascuna 2'11 Altri. dimessi a prima vi• quello. Lo esprime. parte dal sole. Imparano a ti deve accogliere per com• scarti olù vistosi. la nomen- sta. han POIIl mal'glne o lo Ad aprire l'erbario. che bastare a sè stessi. Si ar- prendere alla meglio Il po- clatura del Jkheni ricorre aootecio o l'lootallo colora· scorribanda ocl mondo! Che ~~~ar 0~Jlr!~fna~~tt3~~n~: 11 ~f!ft~~gi!e!n 11 f:t~f 1 ~•cm- i~,~~r ~"Jiml~~ 11 lv~ s=~ ~~n~l~~c nfv~r~c~f~~,:~: sa~~!~d~!~~1°o~~jd•id- cheni; i licheni senza fissa bricl: molli. pavlmcnt1: a fusi:ulus. rurvcllus. nlgrltu• rei dentro. cocclncJ dent10. dii sull'Olimpo di Grecia dimora: come la Pannella tasselli triangolari, ocnta• lus pe-r rendere la oover• Allrl, basta ad accenderli cd eccomi In vena all'Amia- i~1~!~~~;:!\1•Àss~~fii ~~t~: ;,°i"~ 1 f 1~0 f&:n:n~I ~,f! 1~~~: ~~ dl~~e~~~t.a:ar~:::ir~ unJ,~~t\~~i°e nt~~•r~~nc• ~~~u~~n5;~ ct~Jc~to~~ra 2 ~ 0 :.'l~~ }!ereccia del deserti. nella tee, nugoli stellari. Altt1, come tenebrlcosus; a parti• brl velluti delle Collema• di castagni. ... quale una scienza 1rriveren• 'J)Cndulldal rami, barbe, cri- cip! come nJgrlcans, tusce- ccc, cc ne sono che acqul- CAi'llLLO SDAltBAflO J11oteca~no ~,anca Camlllo Sbarbaro a Spotorno nd l!M! Breve scheda per il lichenologo * di ENRICO FALQUI Non vorremmo che - qa,ando, un giorno, nell'im.• niancabil8 dizionario degH Italiani illt"3tri, si niet• teria mano alla bibliografia di Sbarbaro - rcsta.uero dimenticati, e però ignorati, taluni auoi curioai ed eleganti estratti dell'Archivio botanico (ll/, 1, 1930: VII, 3-f, 1931; VIII, 3·4, 1932; XIV, 1, 1938: XV, !, 1939), che della Sila bibliografia in verso e in prosa, oltre clic del magno Catalogus Lichcnum Unlver– salls di Ales.1andro Zahlbr11ckner, raP7)reae11tano una vroficua integrazione. E saranno anche eia aggìrtn• gerc: Some Lichens In Cook Islands (Tonga, Raro– tonga, Tongatabu, Eua) collected (Manila, 1930) e Llchenes llgusticl novt ve! rarlores (nei Resoconti del Museo civico di Storia naturale di Genova del 1941). E a tutti q11eati acritti sarà da premettere, ca ,no' d'introduzione, il bel saggio commemorativo sH Vita e miracoli del llchenl. apparso neUa Lettura del na.ar :o 19•2 e di ciii q1ti ai riproducono gli otto par agrafi centrali. , Pcrchd è da .1a1:,ereche Sbarbaro è ti,chenista nato, 8 tale .1i con/erma nel auo Contributo alla Flora llchenologlca ligure (rianuntivo del aecondo e terzo celenco> dell'Archlvto botanico: Valbone.ri, Forn, 193!), in vittoriosa concorrenza con Z'Enu– mera7Jonc del Licheni di Liguria di Franceaco Ba• gliotto (Stamperia reale, Torino, 1857). Ed alla 1111a vocazione non hanno mai /atto difetto 116 /antaaia n6 studio: da quando, ragazzo, interrogato olla cat• tcdra aull'c orobanche>, a'a.lzò e in punta di piedi 7)6r vedere dal libro che il 1nacatro tonava aperto davanH ae doveua rifarsi a parlare da radici o da zampe>, a qrtando, e appena lo studio della bota– nico ccasò d'oasere un obbligo, iniziò un erbario>. e E' di q1tel tempo l'incontro e.!Clamatioo con la raggcra d'argento, che a'apre raso terra, della Car• lino; col fiocco di seta ddll'Erioforo; con l'Anagalli,1 tonclla per manine di foglie OfJYrappata all'argilla; acampancllants d'tm 1miifo iosa.. e Incontri= apparizioni. Di ogni pianta in me rt– cououo l'aspetto come lo strato - che la aerba aeni• 7)re - t'impronta d'ima foglia, d'1tn'elitra. Nell'amo– roso inventario d'ttna tninima parte del mondo - quella a me congeniale - appa.gavo aenza saperlo il "111ipino amore delle cose''. e Piil tardi, preao a mano dalla mia ·predilezione pGr le csiatenze in sordina, mi volai a forme più 3CGrtate di vita: nell'erbario dell'Università di Har- 1oord, di quella di Borkelcy in Cali/or11ia osiatono muschi cho colai di patt1iglia ault' Asolone, a11l U· merlo, a11ll'Asaa, e Jn/h1e approdai ai 1'ichcnì: porto cito gitì m!aa• segnava 11n 11eraodot -mio primo libretto: la dorata pannella Il muro Incrosta. La dorata pannella é, "" muri o rortecce, il piiì ovvio o Jeatoso dei liche,ai. > Meritatamente. adi,nqlle, in alcune detcrmina:io– ni dei auoi ccontributi> rk'orre il genitivo poncaai• vo: Sbr1rbaroni.1. Ecco il Catalogus quorondam Ll· chenum In Jnsulls Phlllpplnenslbus ab M. Ramos, G. Edano etc. annls 1918-1926 lectorum. Ascilltto q11i11torni110 giaUoroaa dovo lo Sbarbaro, dietro invio dall'Erbario di Manilo, enumera quarantasei e &7)6• cies T.,ichenmn in Jna11liaPhilippinenaibua > raccolte. E, p11r tiella loro lapidari-O laconicità, aono deacri– zioni di una accaltioonte -minu ... ,O. acient;/ica o poe– tico, cui la riaona:n:a del la.tino preata a 1m tempo eleganza 8 aeverit<l. Baaterebbero quei nomi: e ba– starono. e Pa.1sione, dunque, complicata di letteratura; on– :i di un nuato quaai morbido pel suono dello parola. fa/atti, a farmi acegliore fra le crittogame i licheni, furono da ultimo d11c nomi che di eaai leasi nel ren• diconto .1eic11tifico all'ca1>lorazlonc del Rmvenzori; -nomi dal auono co.,\ magico che dovrei cuore pit– tore per dare un'idea dei licheni che m'otocaoono ... e Ora nella memoria - dove di t,,tta la Storia Mondiale, situati nel tempo, al e no due o tre /atti gall"OfJin,::., - di licheni ho infiniti nomi e cognomi; r1wlchcoolta col sinonimo,· qualchcvolta col noma dcll'a11torc. e Ciò no,t m.'accado per c,ltro. Di alberi, ad cscm• pio. b molto .,e, per nome, distinguo la magnolia dal- pi110. , e E' che l'albero vivo cl'una vita tanto 7>itì piena e (lrmonìosa della nostra clic dargli ttn nome t limi– tarlo; mc11tre gli incons11iclli o negletti 1ichm1 i, a aC1l11tarli a vista per nome, pare di aiutarli Cld e.si • stare.> . Tc1lli, apoteci, 111KJrc, t11tto t scrutato e ritratto con il composto cntllsi(lamo di chi ri/11ggo dalla pocaia a buon. mercato, co11.1iderata la Jacoltll di dare, itt te,/ ge11orc, nel P<,1rnaaaia110 ... e Thal/1111 val• lk/11.avcl ochraceo])allid11a, s11b/arinos1111, opac118.Al)O· t11ccio a<lnata. lata. 11igra, opaca, prim1wi thc1llo obclurta ... > • Thalll1.11aat tonti~, poJlidocinerc11a, lac– l'ioot11a, opac1111 ... > Quanti ghiribizzosi intrecci di ri– me ,1(' ·ne aarebbero potuti trarre. Quanta aollcci– tri.tioni. e .,t'ingombra la atcinw, la impregna di sotto– ENltlCO FAI.QUl ------ (ConUnua a. pag. 6) t Il ''lib1•0,, di Sbarbaro * di GIIJSEPPE DE ROBERTIS Questo è li libro maestro di Sbarbaro (C. S.: Tru– cioli. Mondadori. Milano, 1948}, e raccoglie le prime prose di Tnwioli (1920), quelle di Liqttida.:ione (1928); e l'allre sparse, pubblicate In tivlste e gi'>màll, fino al '40. Tre parti, dunque, tre tempi (1914--'18, 1920-'28, 19»'40}. Fin dove posson aiutarci i confronti, le cor• rezlonl, sempre bellissime e dirci estreme, sono li frutto della stessa ultima mano e decisione ultima, che dà al libro una unità perfetta. (Un solo esempio, dalla prima pagina di Trucioli: e La mia .mima d'ora somiglia ad una vite guardata un giorno con mera• viglia. Nasceva da un muro di casa su una piazza lastricata. Trapiantata In piena terra sarebbe lntrlstl• tea, lo credo>: e Ormai somiglio a una vite che vidi un dl con stupore. Cresceva su un muro ~i casa na• scendo da un lasttico. Trapiantata, sarebbe intrlsti• ta >. E questo altro capoverso dello stesso frammcn, to: e Con gesto di bambinesca premura !l quel pa:i• sato ml tendo, pronto al pianto. POi crollo U capo. Esso è come 11 ricordo d'una vita anteriore>: e Al richiamo ml tendo, trepidante mi chino in ascolto ... Ah non era che Il ricordo d'un'eststenza wter:lore! >. Al gesto, sostituito Il moto dell'animo; e non solo la cura di ridurre. nettare. ma di cogliere J'esscnz.lale, rifacendo Il corso dall'interno. E sarebbe istruttivo guardare un poco anche all'opera sua di traduttore; come divide, come riunisce; sbloccando, mettiamo, la pagina d'un Flaubert, nel Trois contes, imponendo una misura e un ritmo nuovi). Ma che cosa è che ti ferma In questo libro, a ogni passo, oltre le Impressioni cosi scandite e come pie– trificate, e le immagini. I ricordi, e certi raccontl In tonna dl variai.toni, di cui sopra tutto risalta la partitura lucida e !erma, nel suol bel tempi decisi: che cosa? Io dico U ritratto di sè e della sua arte, di quell'ultima mano che s'è detto, di quella decisione. Comincia dicendo che e aspetti di cose lo toccano co– me nessun gesto umano potrebbe> Ceprima l'aveva detto rigirando, anche con Ulanguldlmenti: cCe.rte intimità della via m'emplono d"una dolcezza che nes– sun gesto umano potrebbe darmi>); e riconfermerà alla fine e Il supino amore delle cose>. Ma a fermar– ci qui ci metteremmo subilo fuori strada. Qualcosa c'è avanti al e frutto di cenere dell'esperienza>; qual• cos'altro, se e dalla sua aridità scaturisce la disperata invocazione del soprannaturale> (uguale Identico nel• la prima torma. come un antico grido). Sempre però e vita arsa>, com'< erba che si ostina nel lastrico del– la città>, e A nulla ancorato. solo attento a esser sé>, non c'è posto che gli sia buono e nel perfezionato con– gegno della società•: egli è e il pe7.7.0dHettoso che l'operalo scarta>. e Il dono maggiore che dalla vita ebbe> (e a fora di strizzare>) è quello di e esprl• mersl >. Qui Il riscatto. Ma se si sapesse ciò che costa! e Punta di diamante. la nota tiga Il cristallo grigio– roseo della sera, in cui l lustri occhi attoniti del ca• nall. le casupole chiotte, gU alberi spirituali hanno un'Immobilità di stampa>. E non ha detto altrove che e pietre sono le parole>, le sue parole? La nota e riga>: la mano, leggera o forte, sempre fa, &erl– vendo, da tono basso, crudele tono basso. e ti ferm9.. Tutto è reso ultra-acuto. anche nel parlar sommesso, dalla scrittura, oserei dire da un più di rigore della scrittura. Vedi e senti le due cose: il momento 6Cntl· mentale, e la resa dei conti In parole. La sua è una grazia che mostra 11 viso dolente: come il segno d'una frattura, un tempo sospeso tra !'arsi e la tesi del suo discorso. Le e Impressioni>, che sono all'Inizio della sua vera storia. dove prima si traspone il sordo melos di Pianiulmo, quel canto Informe, sono esse Il primo ap– prodo. E mantenere subito il possesso, mettendo a fuoco l'Infinitesimo, è sua opera (che gli basta). Sa– rebbe come guardare le cose col binocolo rovesciato, ad alfllar la vista. ed esaltarla. e Spotomo, terra ava– ra. VI Imbianca l'olivo, Il sorbo vi si carica dl maz– zetti duri. - Ti siedi e taci sulla spiaggia sterposa di contro a un pallido mare. Vi tremola a volte una manciata di zecchini: al largo passa il guscio rossa– stro dcl1a petroliera. - n greto abbacina. La monta– gna mostra bianche ferite. Negli orti le casette scre– polate rosee trasaliscono al passaggio del dlrettlssl• mo. Allaga l'abitato la voce della maretta. - Spoto;– no. paesaggio dell'anima; cielo che a guardarl o si beve>. Due grandi strofe centrali, In mc2.ZO a due altre brevissime. come un'apertura e u n conge do; e prima una dispersività, mezzo impressionistica me120 discorsiva .. con spazi b\anchl. naturalmente. Cosl. a dlstan7,a d'anni. riduce e rinsalda, con una bella scan• slone che fa pensare a Cardarclll, Cardarclli già allo– ra padrone di sè, del suo ritmo largo e arioso. e Spo– torno, - terra senza rlsor:;c - Vi alligna fortemente l'ulivo. Il sorbo vi si carica di mazzetti duri. - Llto,, raie dalla vegetazione blZ7.arra: si siede e si tace - in 1accla al mare senza Uluslonl - con qualche volta appena una manciata cii 7.ecchlnl tremolanti - freddo e Infinito. - Passa al largo Il guscio rossastro della petroliera. - L'estate le bagnanti spumeggianti stac– ciate scacciano le Indigene, topi terragnoli. - Negli orti le casette screpolate rosee - stupiscono al pas– saggio dell'espresso che le !n traballare. - Sin dentro GIUSEPPE DE ROBERTIS c-co_n_tl_n_u•-•-P-••-· -,i

RkJQdWJsaXNoZXIy