Fiera Letteraria - Anno X - n. 27 - 3 luglio 1955

Domenica 3 luglio 1955 LA FIERA LETTERARIA Pag. 7 Galleria di Dresda), Il Cristo morto ■ul ,epolcro, Jiiostenuto da un aug,lo UN'll\''flERlES§AN'flE ][JP>OTJE§][ * Di un'opera perduta delGior~ione di ETTORE SEI~RA 6'. /n ca,a di Il. Ch.abrlel Vendramln, 1530: El Chrlsto morto 1opra ti aeJJOl.cro, cun l'antolo che'l ,ostenta, Jo de man tù Zor&t da Ca.,Wfranco. recon:ato da Tfttano •· Co.tl Marcantonio Ntchtet nel $UO /amOM> elenco. Inutile ao//erm4rsf ancora 11dla lmp()rtania fonda– mentale delle notfm, indicazioni e atte,tazioni del Mt– Cltftl: ma pur deve rlpeter1I che ae egU non ama le troppe parole, che erano d'altronde inutili ten11toconto del ca– [gt~1~:. del .suocata(ogo,tutto quello che è tndt1pen,abfle A proporito dtl Cristo morto eglf .t{uprlme con aobrfe– td, ma con precl.t{one tale da e,clude:re ogni po.sliblle =f~il I;:: f::'°~ig~~:Jfc~i•r:e ~~t: :J:06. '!:: munque •poggiato• tull'orlo del ,e,:lcroJ e un anf::k> ;!i ~s!:-'~~~:,i t~ 1 .':'~ tt:,~~r:~. o ,J,jo q~t1e ~acci~ ~~l'~!!':,,ft~r~::x, sti"e1 1 ~~t~ 1 ~l!O:!:e;:::;:1!~0 , ; giacente mlle ginocchia dell'angelo, Marcantonio Mlchlcl s~rr:ft~s~~o ct•:~ 1 /f~~bblac~e 1 :n~r;;:~~ ~r':~enta, nel :~;t~~ i:i'!:~a:!i~a::f~ 0 d'::1~fer,':m~~°n;e n;~ sicuro filo conduttore nelle rlCtTChe e nelle eventualt at– tribuzioni, perche nella pittura veneta del Rlna.sclmento H motivo degli angeli che sostengono o circondano Il C01J)O del Cristo sul ,epolero ritorna sovente, mentre fn$0Uta è per lo steuo temo la figurazione df un angelo solo. Vt è qualche rara eccezione: ,comparto del Crl1to nella polo df Patmavecchfo, (Chfe,a df Peghera - SergamQ): tondo più grande a Incastro nella cornice della pala del Roma.nino (1S13) a Padova. Ma nulla df gtorg1onesco fn quelle due opere. Pertanto po..ulamo affermare che nel procedere alla attrlbu.done di &m dlptnto 11 Gforgfone con riferimento at Cristo morto vl1to dal Michlel, non .tf pe>trd - ante omnia e come minimo - pre&eindere dalle scarne ma lneyuit'O• = 1 ~: 0 :": =~~ n~~'!ft'::b!i/:°ci i~~~e"fn %1::; a quel riferimento e ,em~. benfnte10. che all'attrlbufo– M d tona 1ftq()raggtaU da altti ~«11entt motfvl, d01 1 rcsn– no clmeno rilcontraral: - un sepolcro o l'orlo df marmo o pietra d'un ,e– J>Olcro; ve;; a:~~ 1 ~oto m;t:u~f.~rloif upolcro. ctot •seduto• o,:. - un angelo che lo •,ostenti• o 101Tegga. Detto que,to, che sembra ed e ovvio, non li riesce a comprendere CottU! a proposito del Crlato morto d.l Glor- !!.m;,Tui':~!~~frib0u=e i:-':f:a ~g/av:-o~~t<fu 1 ~"~{c~~~ sto dc~to ( Fran~,co vecelllo?) del Monte di Pletd d1 ~:v!':gene: .. q~~l~r~op~~~I aen~~~ 1 tr; a1u~~,::,~n:a:: numero.ti. Il Ver ga. come accenna Il Colettf ('I\ltta la plt.t.ura di Olorglone. Milano J955J creCUtte, ma • erroneamente 1, di ::,ra; ~e;::t!ca~~a~"r:: Jr~e :_con un quadro - Lionello Venturi penaa (Olorgione e 11 glorgtontsmo, Milano 1913) che Il quadro di Glorgfone abbia potuto l,plrare Il dipinto di Palma fl Vecc:hio,tnclu,o nello ,com– parto tuperlore del pollttfco di S. Maria Formosa. Ma ha euo n Cristo non e 608te.nt.à, IOrTttto nel sen,o proprfo df que,ta parola; giace nel grembo della Vergine. Strano che ne.uuno abbia tenuto presente -•per Jarst ion•i~,:;a:z:u; '6!:&f:el;;r;:,r:,~d~tga-n~r Juu:1ér'o'f:: gione e Tiziano» dice il PallucchlniJ: e .soprattutto ,tra– no perchi In que..ttodipinto (V. fotOQrafla qui riprodottG ~af~l:ffJ!c~facrl!~ 0 /~~~ 0 ';f1~!pol~C:C~ n':· ~fft ff~~I~::;:~ "me:ru,neÌm-;:t!":t':":::h!aa':11g1~~ 0 fa:J::~; ha Introdotto, forzando l'armonia della composizione i, turbandola. una Jlgura virile tul lato de.stro del qaiadro. Da quanto diremo in seguito apparlrd evidente che Il ~d;o,:ae~::,t 1 ,~"'e~1f et~"~~! ~f:lg~~gtO:,~'°d:etf,':w~ gione o und copia. • • • Qualche tempo fa a bbiam o avuto modo di e,amlnare. In una eollt.tfone alJ'e.. tt.c o,un dipinto i:entzfano tu. ta• vola (40 xf9), nel qual e v edul appunto Il CrUto morto &UL sepolcro. ,orretto da un angtlo. Che que,t'optra ,da stata creata, almeno nelle •ue partf essenziali. nel bret•e periodo che va dalla /fne del 'fOO al primi del ·soo. non r;t:r~~~~ :rat:~ug~~~ d.at; , ,<::::t~m:~~~u~~-"~~~Y!~i~ .uubte nelle sue Jfnee e nel t uoi volumi la miulcale com– po,lz:iono, e la ,plrHuale lumlnorftO del colore. .Anzitutto ouuoobile e l'Impianto a linee concentriche: Infatti. il drappo bianco•oiwlo. fluttuante tul braccio dell'angelo. e controbllanc!ato d4lla ,o,n.mftd: tUll'ala a f::~r"vei?t~~~°3::e:nnaa J'~~~,;:b:i,,::rz;:e:fr~a d:1n~~: plnto. trova li 1uo contrapposto di linta e t-o/ume, sulla destra. nelle nubi ln/uforl, $1cchè la veste mede..tima df un rosso vermiglio cupo commbto a rl/les$1 aurei, e le nubi. segnano una curva che è poi concentrica a quella delle sott0&tanti arcuate braccia del Crl&to. La compo.t{– ztone, come una mulfca, si svolge .ru/l'nrmonto,a sequen• za di quelle tre curve concentriche. un 1:o,~o~fl~~ ~1ze,:,~ et>a";n:ne P/Ì:~l!i:rlfe•rg:~~/ng collo e la tuta dell'angelo. e al centro e alla lfniatra del quadro canta lo -,,lendore di quel rermlglfo della vute ariosa. Cotelto ve,timento con le sue pieghe e i 1uoi ri- ~ie::o;:f'~~;,t~l~n~;p,~a,ii: lr~::C~~at:r:,1:r!~'::~:~ri cur, appunto, nelle pieghe f'n ombra e vernUgllo dorato C~1,.[~'~;,',J~cf::i~e,it~~1t:~~~~~ r,a~~::v1ifd; 0d":{' c::! nato dell'angelo . .A sfnfstra., In alto, dietro l'ala. 11 pro/Ila nell'ombra una roccia che continua a discendere. nasco- :.::P::~r':''J:° d:'! 1 t~'1Ia:io b~a~~ ~~";!f:!forf 1 ! st :~ nare poi fn un piccolo cespuglio; roccia e vegetazione di un bruno molto ,curo. Il corpo del Crùto. quasi /emineo, è di unci morbida, levigata, ca.,ta belletto. e l"angelo lo sOJtlene In una at- ~1!:1/~~g:;o ~rcnu101!e v:!~:n~aa:i;;aj~er:in1t~~::fac7~ seguito alla vertlglno.ta d!lceaa, trattenga li rt$J1lrO, tanto egll pare commosao e co mpreso df tenera ansietd nel toc– care il oorp0 predoao. L'ombra di un aolftarlo crepuscolo. df cuf li .1ente tutta la dolceua e la malinconia, calU tul• la acena: e alla calma che avviluppa e compenetra Il pauagglo e taitte le /orme circostanti, si c,ppone la sen,a– zione - fmm.onenre - della tragedfa che al I comp!uta. Ed. ora si rfpre,enta Il nome di colui che, a detta del Mlchfel, • recontd I Il quadro di Gforgione. In effetti an• che nel dipinto da noi veduto. J:>O,UOnO senUr.tf. Jra t:aghe risonanze e· rl/lSUI belllnfanf, le personalftd dei due p/1, grandi pittori clu VenUIIJ tibbfa avuto. Se l'opera nel ~'%r~1~:;ne,,e~!u;.!c, ~cr;'f;:; :e"n~i:i::f'it",,!l!~~~ 1 ~n1! derloso fascino musicale, quella malinconia squt1lta che :~tt~~=r~b~ucd~°v~1t~rrf°:;!:~e;f1a 1 /n~~!n::'~efi~l:J:~ tlcablle Succe.uore, se ne apparl,cono I rlfleul perfino In :;,~e :g;e .~!.J.~!~! ~ f~1:'J :: :e!~::~rf:decg~~ ';, d alto lavoro, per es. la mano del Crtato a deatrci, enorme In rcpporto all'altra, e cattiva come rffaegno e come pit– tura. ( E' tuttavia algnlflcatfvo che que,ta ateua mano, col ~~~~ ~'f:l~'t/~e1liei~:ia~~~~ qua,1 tal quale nel rfcor• Dello atea.o quadro che .segnaliamocl d stato po.ufbfle vedere anche una copfa, /orse del primi del XV Il sec., di• pinta su tat'Ola, delle &tesse dlmcnalonJ. Pessima copia: ma usa pro,:a che al principio del XV ti .1ec. l'originale, ovvero una copia dell'originale, ealstet•anoancora e de,ta~ vano un uloo Interesse ché. ovrlamente, non si copia, e con lnal.stenza, un'opera di scar,o colore. Infatti, a propo- 1lto di copie di questo dipinto. chi scrlre ricorda di averne veduta un'aUra a Roma venti o venticinque anni /a (sem– pre .su tavola e ,emJ)re delle atease dlmen,JonlJ preuo un re,tauratore di Via del Babufno, che attorno ad es.sa 1ta– va mQlto•lavorando•· • Recontato • da Tiziano: ti che pu6 Includere - ec& ,slfettlvamente Include nel ca,o noatro -, Il aen,o di una ~t~~:lf[~~r:::ir:r:P;,~tr,a~e~ur:rte del re,tauratoro, Senza dubbio la tuta del CrLlto non ricorda olfatto quella del Oesù con le. corona di spine tChfua di S. Roc- ~~·:Zr:a1~': ~::'ab;t~1!;( 0 /S;~n:l~~t~~e~l:a1~~E:r ~:i:. !~:rir,: ':~~dc:~ ~i:p:~J~a 3, llJ:ftr~:nro::,;:;:, ~n:~ ve,tc del Salvatore nel Cristo della moneta - 1415-1515 - (DresdaJ .rono trattati nalla'ate,aa maniera larga df cuf si è avval,o Il pittore pt;r queUa del nostro angelo: nel– l'Annunciazione detta Scuola di s. Rocco la testa rfccfutci dell'arcangelo, le piume ddl'ala, Il velo ondeggiante .tul ~~o e4u::e~g1g:~:nt ~';fr:r~'!:'!!iu: :r:;:rt:eila~~t~~ fcfttura. Sarebbe facile moltiplica .re I riferimenti e le ana- /C,~/"tf~ ,ie~~e;:gegl~cn; rz~: :: et 1 J~~%e darb!711!'t'a:J pureua. Mentre il colore e ,teso anche qui a strati uni– formi sl da costituire uno smalto compatto. e certo che Il ~~C:f!f~ ~:!f,~f,~aint;:::~tc, • quc.sto nudo plU disinvolta– ETTORE SERRA --------- (Con ti nua Cl pag. 8) , 10 ioteca Gino Bianco PROBLEMI DE_LL'ARCHITETTURA * Un edificio hesi fa notare Q~sto pala,zzo milaMse rappresenta una provvidenziale ec– cezwM _al concetto usuale dell'edificio di rappresentanza: o, meglio, un nuovo modo di intenderlo modemamente "* di ACHILLE PERILLI I T A L I A NORD· SUO E CENTRO AMERICA NORD E SUO PACIFICO LLDYD TRIESTINO INDIA-PAKISTAN- ESTREMO ORIENTE-AUSTRALIA SUD AFRICA • FRICA ORIENTALE EOCCIDENTALE ADRIATICA EGITTO· LIBANO· GRECIA. CIPRO TURCHIA· ISRAELE·SIRIA· MARNERO TIRRENIA SICILIA· SARDEGNA. CORSICA • MALTA · LIBIA TUNISI • MARSIGLIA· SPAGNA· NORO EUROPA UN'IMPORTANTE MANIFESTAZIONE ARTISTICA ·* I Italiani a Vienna di HEHIGIO lllARl~I S0~1MARIO DI LETTERATURA ARTISTICA A CURA DI UMBRO APOLLONIO * di Schifanoia • mesi

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