Fiera Letteraria - Anno X - n. 27 - 3 luglio 1955

" , ·,. .. .. , ' LA FIERA LETTERAR Anno X . N. 28 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 3 luglio 1955 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 * DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACOl-~Ll n. 3 - Telefoni: Amministrazione 684097 • Redazione 664098 - Pubblicità: Amministrazione e La FIERA I,ETTERARIA • • via d'Aracoell. n, 3 - Roma - Tarlfte: Commcrclall L. 1:;u Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Seme.3tre L. 1.400 - Trimestre L. 750 - EstA?ro: Annuo L. 4000 - Copia arretrata L. 100. Spedizione In conto corrente post.aie <Gruppo It) • Conto corrente postale numero 1-31420 ~ JL DISCORSO DEL PAPA Al <:INEASTI ITALIANI ... Un film ideale Il primo carattere che deve contraddi– stinguere il fiJ.mideale in relazione allo spettatore « è il rispetto verso l'uomo» .. di GIAN LUIGIRONDI * Il cinema, oggi, t certamente mao degli 8trnmenti di ciii l'uomo pitò con. phì vantaggio 8ervirsi per la maggior gloria di. Dio e la salvezza delle anime. Pa– reVG strana fino a poco tem110 fa ,ma simile alfer• ,nazione, tenuto conto dell'infl1ten::a co,d profonda• mente negati.va non 30lo da un p,mto di vi8ta mora– le, ma anche da. ,m punto di vi3ta psicologico, che il cinema ha esercitato s1ù.p11bblico in questi t1ltimi. aessant'anni. Se l'in/ll,enza t stata negntiva, pero, la colpa non t del cinema, ma del modo con c11i. in genere t} stato usato. Se lo si fos3e 11.1atobene ecco che q:,e3ta influenza - inneg-abile in base alle stati• stiche e ogni giorno pili accre3ci.1ita dalle nuove con– qatìste della tecnica - sarebbe 3tata decisamente po– sit-iva. Ma t} possibile 113arebene il cinema e, soprattutto, ne vale la penaf A questi interrogativi ha mirabil– ·mente riaposto q11alclie giorno fa in San Pietro lo ate&&o Vicario di Cri8to nel cor&o di 11n'11diet1za che Egli ha volltto concedere a tiitti gli eaponenti del mondo cinematografico italiano. Che valcue la pe11a di rendere positiva l'in/llten– za del cinema, il Papa l.'ha dimostrato andando alle radici ateaae di queata influenza e aMlizzando quello che Egli ha definito < lo atraordina.rio potere del ci– nema>. Quali sono le COIMe di queato potere la cui pi1ì viatola conaegue,1::a aono 'q11ei dodici miliardi di apettatori che og11i an110 affollano le aale cit,emoto• grafiche di tutto il mondof I.. a prima - ha ricordato U Papa - < aorge dalle qualitd tecniche del film >, quelle qualità che, sempre pii, affinate e perfezio– nate nel corao di q11eati aeaaaneam1i, hanno reso ogni giorno più < dilettevole, facile, ,,ivo > lo apetta· colo cin6matografico e tendono oggi < con arditi ac– corgimenti ad immettere lo apettatore :mlla viva acena >. La seconda cauaa è il < perfezionamento del– l'~!ement~ artlatico > nel film, elle ha reao sempre pu, < polp,ta,tte > lo apettlicolo cinematografico meMo ormai in grado di eaprimere < il corao della vila. uma– na nei auoi mul~iformi di:-a111111i. >. La terza cai,30 1 apie- 11at!"dal!e legg,. della f)81C01091a, () la capacittì che ha il film d1 e 3ogg1ogare "" animo con l'incaNtcaimo del– la rappre,e,ttmione,· tale itscantufmo trova la ,ua giu• r::: di":!'!ì:nrr:: :';" !~ ~"~f;:~~ continuarvi e perfe.rionorvi la propria vita, ecc.}. Se dunque queato è il 7JOteredel. cinema. e •e coal profondamente rie3ee a tct1ere avvinta e speaao a mtt• tarla natura ateaso dell'uomo, è ovvio che in chiunque lo uai nasca imm~diato il dovere di 113arne bet1eperch~ anche queata athvltd, come ogni altra, < 814 indirizzata al perfezionamento dell'uomo e alla gloria di Dio> (e questa aoprathttto che oltre ad avere a11ll'uomo un in• ~~~:i~ 0 h~a~':tti ltra;:s~ <ell:~!~7;:g, /J,!P~1::nJ:u; apirito cos1 proaaimo alle regioni dello apirito >.) Ma <come> usarne bene, Ce lo ha insegnato il Pa:pa con tma luciditd di concetti e una ~rfetta padro– nanza del problema che ancora 1ma volta dimoatrano come la Chiesa 110n &i limiti a preoccupar3i del male, ma sapiet1temente arrivi anche alla determi11ai:ione di q11ello che può e deve eS&ere il bene. Queato <bene> nel campo del ci.noma il Papa l'ha chiamato < U /ihll ideale> e l'ha considerato per ora solo < in. rapporto tùlo .v,ett.atore >, rimandando ad altra occaaione di considerarlo sia in relazione al suo argomento, aia in rela.:io,ae alla aocietà. Il primo carattere che deve contradtliatingriere il film ideale in relazione allo apettatore < ~ il riapetto oorao l'uomo>. /n che sensof Nel senao che deve ra/• forzare ed elevare l'uomo nella conoacenza della si,a dignità, facendogli < maggiormente conoacere ed ama– re l'alto grado in cr,i nella 3ua nat11ra fii post.o dal Creatore>. Il secondo carattere è < 1m'alfettuoaa com– pret1aiot1e > non aolo dell'11omo in generale (del fan• ciullo, verciò, del giova,re e dell'ad11lto), ma a1tChe < dei particolari caratteri nei"diversi atati &ociali >. Il film, insomma, Ila precisato il Papa, ed è sembrata, la Sua, ima riapoata ai /alai realiati nostrani, < deue comiinicare a colui che vede ed a3Colta il aeuso della realtà, ma di ,ma realtà veduta con gli occhi di clii sa piai di ltti, e trattata con la volot1tcì di chi fraterna– mente ai pone quo.si accanto af(o apettatore per poter– lo, se t} il caao, ai1fare e confortare>. Affermazione in. cui ci piace di vedere additata l'eaatta form1tla del vero neoreali.,mo, qrtello costn,ito secot1do princi.pii cri.9tioni e tanto pii, arte quanto - come llw1i11oaa• mente ci ha chiarito il Pa1><1 - la realttl riprodotta dal /ilm1, < con questo apirito ... t vreacntata in viaione arti• stica, poicht t proprio dell'artista di non riprodurre meccanicamente il reale, nè «saoggettarai alle aofe po88ibilità tecniche degli atnm1e11ti, benal, seroondoai di essi, elevare e dominare il mate'Hale, &en.:a alte• rarlo 11taottrarlo alla realtà>. IL ter.:o carattere del film ideale ribadi&ce questo riapetto per la reoUà perchè, mentre ci vie-ne defit1ito C0'1W < l'adempimento delle promesae e la aoddiafa• zione dei de&ideri da principio for&e offerti e suacil<l– ti > nell'animo del p11bblico, viene aubito ill11minato di ,ma lllc.:e particolarmente positiva nel pericoloso caao in cui qtlesti deaideri -fa &oddis/are fouero la fuga nell'ill11.sione: < Senza dubbio - ho detto infatti il Papa - è conceaao al film ideale di cvndurre lo spirito at«n• co e attediato siùle aoglie del mondo dell'illusione, affi,ncht} goda 1ma breve tregua nell'opprimente real• tà,• però avrà crtra di non riveatire l'illuaione con tclli forme, che veriga presa dagli animi troppo ineaperti t1 deboli come realtd. Il film, itlfatti, che dalla realtà conduce nella illuaione, deve poi ricondurre dalla illu· sione alla realtà>. Il quarto carattere, infi11e, t quello che conacnte al film ideale di adeg1wr&i < alle eaigenze del dovere it1crente alla natttra della peraona umana e, in parti• colore, dello apirito. > Risposta categorica a q11ant.i, ostinatamente le9ati alla terrestrità, vorrebbero clic il film ci. desse dell'11omo aolo l'aspetto visibile, met– tendo complet.amente da parte il trasce11dente. Stac• care l'uomo da queato aspetto - ha concluso il Pap<, - staccarlo da quel modo d'essere la cui norma direi• tiva egli ricava. < dalla co11sidera.zio11edella sua ,w. tura, dall'insegnamento di altri dalla parola di Dio agli 11omini... aig11i/ica renderlo i11ca,xzce di portare a termine la sua euenziale miaaione. > Q,wati, coaì, i capiaaldi cui deve ispirarai quel film che realmente sappia rispondere alla /unzione vera del chiema: il perfezionamento dell'uomo e la gloria di Dio che 3ono il aolo di tutte le cose. Saprò il cinema rispondere a un compito eh.egli apettava di diritto ma di cui solo rari3&ime volte &i t moatrato all'altezza1 E' "" compito arduo come t1tW quelli che h?nno 7,er aola meta la perfezione, ma - coma ha detto •I Par>a - < faccia lddio che vi coadi1wino ttittì coloro che ne aono capaci >. GIAN LUIGI RONDl AP.PUN'JL'J[ SUJf.... JRO~ANZO INGLESE A )ungo trascurata, la generazione del '10 sta oggi, lentamente ma sicuramente, tornando in auge - .Ed a ragione, perché dal punto di vista della narrativa pura essa presenta qualità che le genera– zioni successive per quanto interessanti non hanno pili dimostrato * GJlACO.&"\.O ANTONJCNJC se vi si aggiunge l'ottimo volu- syte Saga• uno del più poten- In • The Georglan Llterary me di Frank Swlnnerton «The ti narratori del periodo eduar- Scene• va menzionato Il «Nor– Oeorglnn Llterary S~ne > diano. Ottimo Il saggio dedica- man Douglas I di H.M. Tom– (Everyman's Library, London>. togli da R.H. Mottram nella llnson (Hutchlnson edit, Lon– In relazione all'estetismo ed collana del Brltlsh Council. Ma don). Un altro eccentrico di nl decandenlismo di Oscar Wll· di John Oalsworthy converrà notevole ingegno è Frederlck de, dl George Moore, di Arthur parlare ln altra occasione più W. Rolfe più conosciuto sotto . Machen si trova, a cavallo fra ampiamente. Una clamorosa rl• lo pseudonimo Baron Corvo. I due secoli, Rudyard Klpllng, vincita In tarda età ha otte- « Hadrlan the Seventh >e« The l'autore di «Klm •• • The Jun- nuto anche Wlll!am Somerset Destre and Pursuit of the Who– gle Books • e tanti altri rac- Maugham di cui • Of Human le• recentemente ristampato conti, cnrlco di entusiasmo lm• Bondage •• «Cnkes and A.le• e dall'editore Cassell di Londra periallsta, di eroismo e di vita- tanti racconti appartengono a sono romanzi oltremodo curlo– lità ma non privo d1 ingegno quanto di meglio conti la nar- si dovuti ad un temperamento poetico e narrativo. Accanto al ratlva del Novecento. Indlchla• strambo ma di una forza nar– sagglo di Bonamy Dobree nella mo su di lui la curiosa racco)- rattva lnnegablle. Definitivo su collana del Brltlsh Councll acu- ta di saggi ed articoli vari di Rolfe è lo studio b!ograrlco-crl– to ed Interessante va segnala• Klaus Jonas «The Maugham ttco di A.J.A. Symons «The to Il volume di Hilton Brown Enigma 1 <Peter Owen edlt. Quest tor Corvo 1 (Cassell edlt. • Klpllng, a new Appreclatlon • London). London). Un terzo eccentrico (Hamlsh Hamuton edlt. Lon- Ma Il più Importante del N> del periodo eduardlano di cui don) esauriente In proposito. mam:lerl del periodo eduardla• almeno un libro oggi è rima• t,r st 1 ~~!a d~1:::~:~1e ~tp~:g~ ~f c8JìPd~ ,~J1g\.;~i~ ~le tt :~~=:?~~H~~t~~b~eh:~~\~ 1 :::;:~n~~as~l~~~ ~~~lst~hcil ~:st: 0:P~~~ ~lan;,f:roln D~~~~ so~tlog\~~!'~~:r~in~ :~n~~~·10- vlgore, ma anche autore di no- glarl le opere complete. Questo ne del 1910, una generazione tevoll racconti e romanzi at• polacco formatosi alle lettere ricca di fert\11 Ingegni e fortu– tomo al suo prediletto Father In Francia come discepolo di nata in partenza poi sacrifica– I Brown, Il saggio di Christopher Flaubert, t-rnplantato poi In ta dalla guerra e dal vento di Hollls e sul suo amico e com• Inghilterra quale capitano di rivoluzione e rinnovamento che pagno dl lotta Hllalre Belloc lungo corso. venuto alla narra- soffiò verso Il 1920 per In nar– quello ottimo di Renée Haynes Uva sul tardi quando si è riti- ratlva britannica. A lungo ln- ~1:s~ nella Brltlsh Councll Se- ~~~ti~l~ ;~~\rl~~~lb~ : it ~j~~~ed!f \~oc~~taoi~1s1~~: Ben diverso da loro Herbert mayer's Folly • un romanziere tamente ma sicuramente tor– ·• George Wells ha avuto un pe- di eccezionnle vigore e di gran- nando In auge. Ed a ragione WJLLIAlU SOi\lERSET l\lAUGIIA?\1 ~~:. ~1s~~a~l~nlu~~olndldl~ra,.: ~ t~:~s!°Ì•~:!ra:a~~ù èdr;at~ rar~~~r:ti~l~~~ ~~:ls~~s~~: dito, ma Il volume di Nonnan lumi, fino a <Suspense• tron- ta qualità che le generazioni Nlcholson (Arthur Baker edlt. cato dalla morte. Su di lui ol- successive per quanto Interes- se Walter Allen nel suo Né migliore è certo Amold London> ne rivendica I meriti. tre all'accurata biografia del snntl non hanno se non negli <The English Nove!•• ottima KetUe nel secondo volume di ~ gran parte della sua opera !iUOamico Geofl:eS Jean-Aubry ultlmJ quindici anni più dlmo-- ~~~ara~: ~~~~=n~~g~~g~~:!raè :1t~ J~t~uf~~~ch~~s~~eu~~~ ~':fi:ic!~~r~~~ar 1 :fa'8:!~· la 1 ~!: ~0V\t;1n~!re~:~~ed !t::10 sed1n~it- !t:; 0 ;:rn 1~n~:n:~~~e Pd1:j lacune sensibili verso la rlne Llbrary edlt. London). Kettle è re nell'oblio, «Tono--Bungay 1, ver Wamer «Joseph Conrad • 1910è « The Georgtan Llterary del secolo, una guida esperta volonteroso e!ficace In alcune «The Hlstory or mr. Polly •• (Longmans, Green edlt. Lon- Scene» di Frank Swlnnerton :mche nell'Ottocento, giunto al singole anallsl ma troppo di- < .-\.nn Veronica», • Klpps > me. don) mentre a Conrad è dedl- In gran parte ad essa dedicato. Novecento egli dà l'Impressione lett.antesco e snobistico In altre rltBno di rimanere essendQ I cato un acuto capitolo di • The Inoltre vanno ricordati i già di andare a tentoni, di avere per Il desiderio di mostrarsi al !rutti di un Ingegno mnturo e Oreat Tradltlon I di F.R. Lea• citati volumi di J.W. Cunllffe perso la bussola. Ciò è tanto corrente dell'ultima superficiale sicuro. H.G. Wells ha anche og- vis, benchè proprio colla tradi• e di Ellzabeth Drew. più sorprendente quando nel e passeggera moda. E Il dl!et• gl non soltanto ammiratori ma zlone del romanzo britannico 11 primo ad essere ritornato suo re<:entlsslmo c. Slx Great to del provinciali, In Amold anche discepoli. Le stesso vale Joseph Conrad avesse poco o In onore trovando Il plauso del Novellsts • (Hamish Hamllton Kettle assai sensibile. Perciò ac- per Amold Bennett tanto bi• nulla In comune. giovani cr!Ucl ~ Compton Mac– edlt. London) dove parla tra canto al già citato J.W. CUn- strattato dal rinnovatori del Un originale ed un eccentrl• keru:le. Della sua opera nume- ~~;~tric0~1ra:t~jer;:~t; ud~ :!!~elllaperi1~! I~~:~ rf:S~! ~e: ~ c.ub1~ihha'na:~~d. w::~ ~ale~rt~wrn èd1::~:~to0o'!i~ rosa e varia ~scritta In parte critico acuto mentre In nume- Ellzabeth Drew « The Modem nel loro ~enere dei capolavori. glas cui noi Italiani dobbiamo =ie:=~~lc:r ac:u:ui;,~ :!::!»:,.c-:~n~~h~n c:8:ai:"Ji :_u,: 1:1· ~~'!,': r.:r:1..:m:ht~~~r Jl ,pog.·J, 4 e-J l'altro al volume • tadina a Oerard Bullett ~odem E~ ne!1a collana del Brttlsh Coun- nostro pane che gli Ispirò d'al• r':~~~~) c~n°~~ :~?t! 11~t~~~ ~i~ e%i\~tt~;do~~.er~t~e~ ~n~: J: ~!?t':: A~~I t 1 :~~ hZ:1~i~a1., 11 b~IA{:;~~l~~rl:«S1~~~ Galleria O~rit(~ arierst;tt~eder~o~ae~~·~: ~a!~t~1~ ~~~~~r: cir~~II~:: e~~ e~~- ~ro~)dt • purga- i:1~~ :. ~~oi~ei;o;~nnzgte!~1:tte~ degli scrittori italiani to egli è dimentico e sperduto edlt. New York) di J.W. Cun- torlo» come dicono i francesi primo quarto di secolo. Poco vi trinciando giudizi un pò a van• IIHe essi completàno abbastan• ritorna ora In gloria John Gal- i ancora su Norman Douglas. vera. za bene Il quadro sopratutto sworthy, Il creatore della« For- Olt.re al capitolo di Swlnncrton IL CON\7EG~O DEL "PE~ c:Jl,UB,, A VIE~NA * Scrittori chesi trovano oani anno ~t'~~:e~~i;::~ c~~tlh~ ~~~j di GOFFREDO BELLQNC[ ~e~1 1 !~Jdo~!~e~~n 8 =i~~:~~i~: soci a congresso a Vienna. è la dere nè cacciare scrittori di associazione lntemazlonale de. nla Orientale e della Cecoslo• Uva si adunò due o tre volte, una o di una altra opinione po– gll scrittori democratici o. se vacoh!a rappresentate al Con• discusse anlmauunent-e e del!- l!tlca, persuasi che sia amt U• vi piace meglio (ma c·è una gresso dA.numeros! soci: quat- berò"dl non leggere In adunan. UIIMlmodiscutere con QUA.lslA.Sl dlffere1u:a.) rassoc!az!one demo. tro su una trentina. e clnscu- 7~ pl,narle questa ed alt«: Jet- &\'Versa.riodi qun.lslasi Idea. crn.tlca Internazionale degli no. quale che sia Il numero tere, e di non discutere più su A questo punto intervenne scrittori. Ha uno statuto. una del componenti, ha un solo vo- tale argomento. Charles Mor• nelht. polemica Roger Calllols. 1 carta» c06tltuz'.onale. con Il to. Nè da\•vero si può teme1·c. g,m aveva espresso la sua op!- che al Congresso rappresenta- supremo principio della l!ber- che siano costituite tante nuo- nJone personale, senza nemme- ,·a l'c Unesco • dal quale Il Pen tà di pensiero e di espressione. ,·e sezioni da SO\'erchlare la no dichiararle prima al sette ha ogni anno I sussidi econo• che de\'e essere accettata da maggioranza di oggt; perchè è vicepresidenti. m!cl necessari alla sua vita. ciascuna sezione nn:r.lonale e ~a neoessnria la loro co.stltuz:one. Le dlscuss!onl e le delibera- Disse che bisognava senza dub. ciascun socio. no1t solo aocettare la <carta» t.lonl dove\'ano restare segrete: b!o s,·entarc le Insidie e le ml• GIUSEPPE PREZZO LINI Scritt.i di: ANTONIO DAROLIN[ DINO BIGONGIAR[ JOSEPH F. DE SIMONE ENRICO FALQUI GIANNI GRANZOTTO ARTURO MARPlCATI GIOVANNI PAPINI S. A. SCALIA GIANCARLO VIGORELLI Mi è parso necessario prc- del Pen. 011, ottenere Il con- In reRltA furono pubblicate dal nacce contro IA libertà, ma che mettere queste notizie nl rac- senso della Presidenza Interna. giornali \·!ennesi. I quali. o par. non st poteva escludere preglu– conto delle ,•Jcende del congres- zionale. Ma li discorso del Mor- tegglarono per Il Morgan lodato dl~lnlmente nessuno do. questa so viennese senzn dubbio signl. gan. se bene li Pen non ha ed esaltato come coraggioso as.soclatione. Soggiunse che era ficath·e ed importanti non solo nulla da temere. sembrn,·a g.u. combattente contro Il comuni- sicuro di Interpretare cosl lo per Il Pen, ma per la \'Ili\ po- <ilcare perlcolosa e non leglt.tl - smo. o lo accusarono di rana- stesso pens!ero del Presidente lltloa di oggi poiché In.somma ma hl permanent.a In questo t!smo settarlo e dl preparare Ce II Morgan assenti) e che ad esse mostrano In primo luogo Istituto lnternaz:onnle, del clt- nientemeno che la guerrn mo• ogni modo aire Unesco > e nel• 111. dl!RcoltA sempre maggiore tadlnl. come usa dire. d'oltre strando In ogni !\\'Versarlo un le sue grnndl associazioni. quel. di Impedire ras..,:er,•lmento del- cort:na soci, la maggior parte. nemico. Ora, che l'Austria è il- le per e8Cmplo degli architetti la cultura alla pal!tica. e ln se. da lunghi anni. oo,·e,·ono :m- bern. I conservatori manifesta- e dei musicisti pnrteclpa\·ano.1·---------·· condo luogo un più ostinato dA.rsene o e.s.scrcacolatl? Se lo no I loro sentimenti aQt.lcomu. non solo i tedeschi orientali. I soltanto per divertire non tut– rlfiuto di discutere con gli av• chiese Jean Parandowskl, dele- n!stl con nuova \'lolenza di Jln. polae<::hl, I ceeoslo\•acchl e gll to va ritenuto. Ma alcuni n> \'Crsarl da parte di uomini e gato polacco e f!OCIO del Pen guaggto: cercano dunque cli ungheresi, mn addirittura i rus- manzi sono tra I migliori della gruppi diversi mentre più si quando 11 Morgan non era nè rendere più profondo Il contr11.-si. In tal modo li Ca.llols esor- letteratura Inglese del Novecen– parln di <distensione>. Presidente nè socio. sto tra l'unn e raltrn. parte del tava li Pen a seguire rcsemp!o to: • Sinlster Street •• «The Nella prima seduta Infatti li Egli scrisse dunque una Jet- Pen. Ma I giornali soclallstl fe. d1 questi altri Istituti interna. :ti;t~~~ oia~~~i: .~C:,~~~tn~: p re s Id ente Internazionale. tera Rl Presidente domandnn- cero nuo,·o appello a QUCI l!be- GOf'f'llEOO BELLONCl val», cui si debbono agglunge- Oharlcs Morgan. narratore e do Il preciso significato del suo rall e democratlcL che II Mor• re per quanto molto diversi c0mmed~ografo di sicura fOJna. discorso. La commissione esecu, gan ave\'n gludicRto <Ingenui• (Continuo o pag. 2) perchè appartenenti ad un al- e uomo di aspetto e di modi tro periodo « Extraordinary tipicamente Inglesi dopo a\'er Women • e « Vesta! Pire•• ricordato Il recente trattato di ~r:~;ed~•~~t~ =!~i:,a«i':i~ p11.ce : :on l'Austrla. non ha na• Four Winds or Love•· Il primo scosto la sua lncredul.tA della studio Interessante ed Informa- cosi detta •distensione». e 11 to è uscito di recente: Leo Ro- Umore che la speranza d\ uno bertson • Compton Mackenzie • pacifica con\'l\'enza lntenrnz!o. (The R!chards Press edlt. Lon• nale J)0.5SaIncoraggiare I oo- Ì!-in/~ 10 ~:5ie ~i!\ftàg~:~a:~~~ munisti a chleclcre ln sempre ni di cotesto narratore nato. maggior numero ranun!ss!one un altro che godette una va- - sempre più facile - nelle sta fama, poi venne trascurato dl\'erse assoc!adonl. accettan- ed oggi rltornB è Hugh Walpo- do magari I loro pr~ncip\l co- le. Anche in Walpole occorre sUtuzlonall per conquistarle ed separare 11 grano dal loglio. as.5er\•lrle. DJ COSft In cooa Il :1~h~I gJ~~ge~:• ~/b~r~~::. Morgan è giunto a concludere. «Mr. Perrln and Mr. Traili», ~~=to n:~~~ta~~ta:~~o so~~~~~ ~:fa~froyf~~f Ji 0 :~~~t~e~Je~ ! ,·ere la carta costltuz'onale del trovnno fra li 1920 ed Il 1950 Pen se non per certi fini ,·olu- pochi romanzi che li superino ti dal suo governo. po\chè nes• ~~~:a'.mJfgfb."k~~~!fi~~à ~:~: suno di loro è veramente llbe• no ritenuti «The House In De+ ro e Indipendente tanto dK ix>· metrius Road » e « Jacob ter pnrtec!pare In una libera Stahl •· DI Gllbert Cannan discussione sul prlnelpl e le • Round the Corner•· « Men- forme della convfrcnza umana. del• e • The Stucco House •· di Che cosa poosono sapere e dire ;';;L. E~:fi~t'm:J~e eMe«kL"~ur! della libertà I popoli non liberi? Trent 1, dl Frank Swinnerton Il Presidente sa benlsslino stesso « Nocturne 1, che è nel che trii le sezioni nazionali del GIACOMO ANTONINI Pcn sono quelle dellK Polonia, Maria e Goffredo Bt:lloncl <'On il critico e t':ommedio,rafo fran<'l'SCJun dc Beer 111111 L------------------~ ciella Ungh:-r·a. ctrlla C'"'('rllln•. ,. i.ath11t1i,•, in o::caslone drl rlcl'\'lmtnlo orrerto al ren Club dò\l tindò\co di \'ienn11, (Continua a pag, 2) iblioteca Gino Biane;o Due poesie per la notte ·:i,.: di GIULIO CAPRlN Perchancc to dream Hamlet Barlumi di sogni Parole balbettanti detriti di sogni ... Una dama boema, in falpalà, tni t venrtla a trovare. f Perchèt Nostol.gia della vostra vecchia Austria, Frau Baoronin, in qu.e• r sto pebleo 1 Nelle palpebre chi11seha brillato un caleidoacopio rot-011te di za//lri facevano fiori, e i fiori farfalle, e le farfalle prandi. ale à'angeli palpitanti cele&ti di amore terrestre. (Chi erano, gemme fiori aie, oli incogniti amantif J Poasava, in partenza da un /ittme-oceano, una nave, che aveva nome Emma11s, e per timone una croce, (Percht non 1a'imbarcl1i con te, capita110 Gea1ìt) A un mortorio 1tna11eniaa non finire: Giù, giù, scendere giil, scen.dere, scendere giù, acend.ere, acendere... (Chi. dentro la bara era il lmortofJ. O u11 a11/anure per le strade notturne di tutte le mie cittd, risognatc in una, murata di n11lla, amanito a cercare una casa, la vera mia caaa. Non la riconosco. Entro in tutte. Mi scacciano ladro. Non sono che un ladro di &ogni. Lasciate che sosti 1m attimo. E' que:Jta. Nel pii, vile angiporto la pii, squallida e soffocata. Vi chiedo un giaciglio per l'ultima 11otte. (Più verminoso giaciglio mi attende, di zinco, in 1m lindo convento di marmi, inquilino che, mes&o a giacere, non russa né sogna). O, forse, anche là già, nello spappolarsi, il cerucllo ri3ognercì barlumi di questi fiochi aog1tif Soffiati nel morto dal suo ascoso com7)Qg110 di vita: questo che, nella mia mortale, ha a11nidato la sua, forae immortale: di morir con la mia non intende. In me, nato un giorno, si presume nato da aempre, per rinaacere sempre, il segreto compagno, che sento tramarmi nel profondo coperta la duplice vita. .A lembi me la ,copre, .aoi~.! auot ,ogni nel miei, che anche io ve9ga era~~~ dell'rinica vita. Insieme aognandoci, mi allegori2:::a qualcosa ciac, nel buio, dove io brancolo cieco, a lui è traaparita .. Non so q11ali indicibili cose libere, oltre i tempi e gli s7>azi, negli abissi d1Dio. Creatore perpetuo, Amor di ogni cosa creata: ogni vita t Stia vita: t1on ne può abbandonare nessuna, la atelia nova che nasce, il lombrico di3/atto. Ma io, balbettante t11oibarlmni di aogni nei miei, o mio asco&ocompogno,checon mc non intendi morire, griderò nel partirci: - O Signore, pcrcht mi abbandonif Voglia di pin11to Perclu), dopo tcrnto, q11eata inane voglia di pianto1 Quale punta di vero dolore ha trafitto il vecchio cuore indolente1 (Non aia chiusa iraconàifl. senile, che t11rge a agorgarc in dolce::::a di lacrime l'acida bifet J E' una voglia infcintilo di 7)iangere, ma d1ira, che gonfia intasa i precordi, e t1on gi1mge a svremere dagli occhi u11astilla. Pur () vero dolore. Ricordo di quando anche io mi aon pia11to i miei veri. Lo 3tcsso convlllso, elio sq1,assa e ferma: ma ora t1on so, se poteaai piangere) per quale cl-Olore. Non lacrime chiede, t>llOl sangue, maledetto dolore fraterno, il dolore del mondo. Il mio antico dolore, che tu à'esacr 11omo, è un rodio as8opito. La vite seccata puoi ferirfo, dal tralcio accecato non dà gemito pifr. Coaa t, dopo tanto, qlle&ta inane voglia di pianto, Cosi, forse, nei morti, i poveri morti di ieri, che ancora rammentano il dolore finito, un bisogno 111,ovo di pianto aq11aasa il cuore defunto. Ha sognato. sa che ora gli è morta una cara creatura, la pili cara, la.sciata t1cl morire olla vita. Per quella sua viva, un barllime, 1m tepore di vita vegliava il suo sonno di morto. !..a ha perdllta; per lui pi1i nessu110 nella lilce, nt al bllio. Nel nulla. pili nulla di prima, gli è e11trata una pena, che il cuore rimorto ha ripreso a dolere, come un cuore rivivo. E' una pietra e spasima. Potessero i morti, i poveri morti di ieri piangere come i poveri vivi, che per il dolore ha11110 il pianto! Non possono, i poveri morti ae,1.:a occhi ,u} bocca.. Non devono farsi sentire, sin9hiozza11ti di sotto la pietra il loro in.tombato dolore, Pcrcht in mc, d-Opo tanto, questa hwne voglia di pianto? e me lo serra una pietra, elle ~ giit sul cuore, di tomba. GlULlO CAPRlN

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